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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 20 aprile 2011

Crank - Mark Neveldine, Brian Taylor


Normalmente io non amo i film d’azione adrenalinici, per il semplice motivo che li trovo molto noiosi.
Infatti, diciamolo, i suddetti film di solito non sono il massimo dell’arguzia e non brillano né per l’intelligenza dei dialoghi o la profonda caratterizzazione dei personaggi.

Tuttavia, questo potrebbe essere un cliché, nel senso che potrebbe esistere un film d’azione originale e in qualche modo brillante.

Sicuramente sì, e Crank è con tutta probabilità quel film.
In Crank “adrenalina” è la parola d’ordine, e in senso più letterale di quanto potreste pensare.
Certo, abbiamo anche qui numerose scene d’azione, con tanto di sparatorie, inseguimenti in macchina, botte, sangue, etc, ma c’è dell’altro.

Intanto, occorre dire che lo stile filmico ricorda da vicino Guy Ritchie (The snatch, Lock & stock), sia per l’ambientazione malavitosa, sia per lo stile ironico e dissacrante con cui affronta pallottole e assassini, sia per l’attore principale del film, ossia Jasom Statham, attore feticcio proprio di Ritchie (che lo ha diretto nei due film summenzionati e in Revolver).

Al fianco di Statham, la bella Amy Smart, già comparsa su Cinema e film per il brillante Interstate 60, per l’ispirato La battaglia di Shaker Heights e per il riuscitissimo The butterfly effect.

Ecco in estrema sintesi la trama di Crank: Chev Chelios è un killer, che però ha deciso di smettere con la sua attività di assassino remunerato per amore della bella Eve.

Sfortunatamente, la sua decisione giunge troppo tardi, visto che un altro killer, tale Verona, gli inietta un veleno cinese che lo ucciderà di lì a poco…
… se non fosse per il fatto che Chev scopre che, finché tiene alto il suo livello di adrenalina, può rimanere in vita.
Da questo momento comincia una sequela ininterrotta di azione, fughe, attacchi, etc, un po’ per necessità e un po’ per “scelta terapeutica”.

Crank, film diretto nel 2006 dal duo Mark Neveldine-Brian Taylor, ha un senso del ritmo invidiabile, e non annoia un secondo, ma anzi diverte.
Dentro c’è un po’ di tutto: violenza, droga, sesso, ma soprattutto tanta tanta azione.

Sarà per la simpatia per Jason Statham e per Amy Smart (difficile che un attore non ti sia simpatico quando lo ricolleghi a dei film capolavoro), sarà perché mi ha ricordato il miglior Guy Ritchie (ma meno senso estetico e con maggior dinamismo), sarà perché finalmente mi ha fatto piacere un action movie, ma Crank si merita un bel 7… persino senza avere dialoghi e contenuti importanti!

Fosco Del Nero



Titolo: Crank (Crank).
Genere: azione, commedia.
Regista: Mark Neveldine, Brian Taylor.
Attori: Jason Statham, Amy Smart, Jose Pablo Cantillo, Carlos Sanz, Jay Xcala, Efren Ramirez, Dwight Yoakam, Keone Young, Reno Wilson, Edi Gathegi, Valarie Rae Miller, David Brown, Yousuf Azami.
Anno: 2006.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 11 aprile 2011

Basta che funzioni - Woody Allen


Vi confesserò candidamente una cosa: pur essendo un appassionato di cinema, non sono minimamente aggiornato sugli ultimi film, compresi anche quelli degli attori o dei registi che apprezzo maggiormente (e difatti le mie recensioni sono spesso riferite a film risalenti piuttosto che a quelli appena usciti).

Difatti, tendo piuttosto a ricercare i grandi film del passato piuttosto che seguire le mode o gli ultimi lavori del presente.

È successo così che mi sono visto Basta che funzioni dopo averlo trovato segnalato come uno dei migliori film del 2009, senza tuttavia sapere che si trattava di un film di Woody Allen, per l’appunto uno dei miei registi preferiti…

… che tuttavia mi aveva un poco deluso con i suoi ultimi lavori, quelli “europei” per la precisione, ossia Match point, Sogni e delitti, Vicky Cristina Barcelona, e non tanto per la carenza di qualità (che c’è), quanto per il fatto di aver decisamente mutato genere filmico, rinnegando in parte o totalmente la sua verve ironica e dissacrante (che poi era il motivo per cui guardavo i suoi film).

Verve che ho ritrovato invece in Basta che funzioni, per il quale ho pensato da subito “sembra un film di Woody Allen”. E, per l'appunto, non il Woody Allen degli ultimi anni, bensì quelli primigenio.

Mistero svelato: il regista aveva scritto la sceneggiatura del film negli anni "70, per poi congelarlo e realizzarlo solo di recente.

Conclusione: sono un appassionato di cinema non molto aggiornato sulla forma, ma almeno attento alla sostanza.

Ad ogni modo, ecco la trama di Basta che funzioni: Boris Yellnikoff (Larry David, famoso per aver co-progettato la celebre sit-com Seinfeld) è un ex professore alla Columbia University, tempo addietro candidato nientemeno che al nobel per la fisica per via dei suoi studi sulla fisica quantistica. Ma, soprattutto, egli è un misantropo e anche un po’ misogino, con alle spalle un matrimonio e un tentato suicidio, che è fallito ma che gli ha lasciato in dote qualche problema di deambulazione.
Un bel giorno, la giovanissima Melody St. Ann Celestine (Evan Rachel Wood), appena arrivata nella Grande Mela da un paese vicino al Mississipi, gli chiede ospitalità, che lui concede dopo qualche mugugno.
Tra i due inizia così un balletto degli opposti: lui concettoso, ironico e intrattabile, lei semplice e positiva, con l’abbinamento che porterà ad eventi insospettabili…

Questi sono i film di Woody Allen che mi piacciono: pur non essendo irresistibile, e anzi per buona parte nevrotico come tanti film del regista statunitense, Basta che funzioni ha gli ingredienti giusti: un personaggio principale interessante, tra il geniale e lo psicotico, dei personaggi di contorno ben strutturati, dei dialoghi ottimamente ficcanti e brillanti.

Certo, non c’è molta azione e si tratta di un film più mentale che non visivo-scenografico, ma a me sta benissimo così... perlomeno, a livello di intrattenimento; se si parla di concezione della vita viceversa siamo troppo sul mentale-cerebrale-nichilista-arido per i miei gusti.

In definitiva, Basta che funzioni, pur non arrivando ai vertici di Woody Allen (che per me sono Amore e guerra, La dea dell’amore, Manhattan) si dimostra film validissimo, intelligente e di buon intrattenimento.

Fosco Del Nero



Titolo: Basta che funzioni (Whatever works).
Genere: commedia, comico.
Regista: Woody Allen.
Attori: Evan Rachel Wood, Henry Cavill, Larry David, Patricia Clarkson, Kristen Johnston, Ed Begley Jr., Michael McKean, Yolonda Ross, John Gallagher Jr., Lyle Kanouse, Willa Cuthrell-Tuttleman.
Anno: 2010.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

lunedì 4 aprile 2011

Watchmen - Zack Snyder

Watchmen è il secondo film che recensisco di Zack Snyder, e peraltro in un breve lasso di tempo, dopo Il regno di Ga’ Hoole - La leggenda dei guardiani.

Impossibile non sottolineare come siamo su due pianeti lontanissimi, col primo che è un film recitato mentre il secondo un film d’animazione, il primo che è un film di fantascienza e il secondo un film fantasy, il primo che ha un sapore fortemente drammatico e anzi quasi apocalittico e il secondo che ha il gusto della commedia a lieto fine.

Unico elemento in comune: un certo senso della spettacolarità, col regista che certamente apprezza più lo stile da grandeur che non quello minimalista...

Watchmen è tratto da un famoso fumetto americano, il quale disegna i contorni di un’America di qualche decennio fa in cui gente normale e supereroi convivono, con questi ultimi che sono passati dalla gloria al silenzio inattivo nientemeno che per un decreto governativo, a seguito del quale sono ritornati in silenzio dietro le quinte.
Con due eccezioni: Adrian Veidt/Ozymandias, l’uomo più intelligente del mondo, che non ha mai nascosto di avere poteri speciali, e Edward Blake, detto il Comico, che è stato di recente assassinato…
… fatto che ha inevitabilmente messo in allarme qualcuno dei suoi colleghi, nello specifico Walter Kovacs/Rorschach, il quale avvisa i rimanenti eroi, ossia Daniel Dreiberg/Gufo Notturno, Laurie Juspeczyk/Spettro di Seta, Jon Osterman/dottor Manhattan.
Tra l’altro, il tutto si svolge con lo sfondo dello scenario della guerra fredda Usa-Urss, arrivata, in tale passato alternativo (con Nixon al suo quinto mandato consecutivo), sull’orlo della guerra atomica.

Watchmen, come intuibile, si dispiega parecchio nelle scene d’azione e spettacolari, e certamente occasioni e ambientazioni adatte non mancano (tra cui persino il pianete Marte!), ma si fa notare soprattutto per due elementi: le sue atmosfere decisamente cupe e i rapporti interpersonali, che poi alla fine della fiera sono quelli che muovono tutta la vicenda, tra amicizia, amore, rivalità e risentimento.

Complessivamente parlando, ho gradito Watchmen, un cinecomics da noi passato un po’ sotto silenzio, ma avente avuto un grandissimo successo nei cinema statunitensi, e non in modo immotivato, devo dire, dal momento che non si limita solo a mettere in fila delle scene adrenaliniche, ma anzi propone svariati contenuti.

Anzi, col suo binomio tra atmosfera dark e personaggi ben caratterizzati mi ha ricordato l’altro cinecomics Sin City (devo però dire di aver preferito quest'ultimo).

In chiusura di recensione, propongo qualche frase estratta dal film, che a tratti mostra anche qualche connotazione esistenziale e da "cultura di frontiera", come peraltro suggeriscono anche alcuni suoi contorni: statue egizie, crani dolicocefali, piramidi, strutture nell'Antartide, etc.

"È uno scherzo! È tutto uno scherzo."

"Solo quello che può accadere accade realmente."

"Tu rifiuti tutto ciò che ti spaventa."

"Nulla finisce, nulla ha mai fine."

"Nel tuo cuore tu sai che è giusto."

"Provo paura... per l'ultima volta."

Fosco Del Nero



Titolo: Watchman (Watchman).
Genere: fantastico, fantascienza, drammatico.
Regista: Zack Snyder.
Attori: Jackie Earle Haley, Jeffrey Dean Morgan, Malin Akerman, Billy Crudup, Matthew Goode, Patrick Wilson, Carla Gugino, Niall Matter, Laura Mennell, Danny Woodburn, Carrie Genzel, Stephen McHattie, Matt Frewer, Sonya Salomaa.
Anno: 2009.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

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