Ormai si sa: il regista Roland Emmerich si dedica solo a colossal molto movimentati e spettacolari, e questo al di là che di mezzo vi siano alieni, disastri naturali o guerre: ecco così i vari Stargate, Independence Day, Godzilla, The day after tomorrow - L'alba del giorno dopo, 2012… o il film recensito oggi, 10.000 a.C. (100 milioni di dollari di budget per quest'ultimo).
Personalmente, non amando i film su disastri e panico, ma amando viceversa le tematiche fantastiche, ho apprezzato molto i primi Stargate e Independence day, mentre non ho nemmeno visto gli ultimi… con l’eccezione per l’appunto di 10.000 a.C., che peraltro si iscrive nel primo gruppo e non nel secondo.
E andiamo subito a vedere la trama allora: siamo parecchio indietro nel tempo, s’immagina all’epoca descritta dal titolo, e veniamo proiettati nella vita di una tribù di cacciatori che vive in una zona piuttosto fredda, con tanto di neve tutta intorno e di mammuth che ogni anno arrivano nei dintorni, segnando la stagione della caccia.
Il protagonista della storia è il giovane D'Leh, il quale vuole uccidere il mammuth sia per conquistare il potere all’interno della tribù, sia per poter scegliere come sposa la bella Evolet, la quale peraltro anni prima era giunta nella tribù in modo misterioso, e che si distingue da tutti gli altri per via del suoi brillanti occhi azzurri.
Il caso vuole però che il villaggio sia depredato dai “demoni a quattro zampe”, che poi non sono altro che uomini armati a cavallo, e che molte persone siano portate via come schiave, tra cui anche Evolet.
D’Leh però non si arrende a tale sfortuna, e inizia un inseguimento che lo porterà a conoscere altre tribù, fino alla terra degli Dei, ossia l’antico Egitto, nel quale a regnare è un uomo considerato divino, probabilmente perché giunto da un altrove molto più tecnologico (si presume sia un riferimento all’allora recentemente sommersa Atlantide), il quale sta costruendo delle immani opere architettoniche (le piramidi), avvalendosi della manodopera gratuita di tutti gli schiavi catturati.
10.000 a.C. è un film assai facile da leggere: da un lato, non propone molto a livello di dialoghi o di contenuti, e questo si sa o si intuisce già fin dall’inizio, però, se è carente dal punto di vista delle idee, è assai generoso dal punto di vista della bellezza visiva che offre, nonché degli effetti speciali, nonché della tensione emotiva che permea praticamente tutto il film.
Inoltre è molto chiaro negli schieramenti, del tipo bene-male e buoni-cattivi, per cui non c’è alcun dubbio su chi tifare e cosa sperare.
Tutto molto semplice, in effetti, il che non è necessariamente un male.
Certo, se chi guarda si attende il capolavoro del secolo, verrà inevitabilmente deluso. Ma se chi guarda lo fa con animo lieve, disponendosi semplicemente a vedere la bellezza che gli passa davanti agli occhi (e tra paesaggi innevati, ricostruzioni di mammuth e di tigri dai denti a sciabola, di antiche tribù più o meno improbabili, nonché la storia fantastica della costruzione delle piramidi di Giza, la bellezza è molta), allora dal film si riceverà senza dubbio di più.
E pazienza se la ricostruzione storicamente lascia ovviamente il tempo che trova, se tribù diversissime per usanze, cultura, lingua e persino colore della pelle si incontrano a breve distanza di cammino (cosa senza molto senso), se si passa in poco tempo dalla neve al deserto, con cambi di clima che richiederebbero molti mesi di viaggio a piedi (ammesso che si riuscisse a farli), se si incontrano animali molto più anziani del relativamente recente 10.000 a.C., se il grande impero egiziano viene sorpreso alle spalle e bistrattato senza che nessuno si accorga di niente.
Come detto: guardatelo come spettacolo incoerente e probabilmente vi piacerà.
Detto ciò, chiudo la recensione con una bella citazione dal film.
“Un uomo buono traccia un cerchio intorno a sé e si occupa di quelli che ci sono dentro: la sua donna, i suoi figli.
Altri uomini tracciano un cerchio più ampio, il quale abbracci anche fratelli e sorelle.
Ma ci sono uomini che hanno un grande destino: essi tracciano intorno a sé stessi un cerchio che include molte, molte più persone.”
Fosco Del Nero
Titolo: 10.000 a.C. (10.000 BC).
Genere: drammatico, storico.
Regista: Roland Emmerich.
Attori: Camilla Belle, Steven Strait, Cliff Curtis, Joel Virgel, Ben Badra,Mo Zainal, Nathanael Baring, Mona Hammond, Marco Khan.
Anno: 2008.
Voto: 6.
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