Mi ero segnato Il messia del diavolo perché avevo letto che il film aveva atmosfere lovecraftiane… e che era considerato una sorta di piccolo cult movie del genere horror.
Datato 1974, i due registi Willard Huyck e Gloria Katz non mi dicevano niente… anche se il primo mi ha riportato a uno dei film più curiosi della mia infanzia, ossia Howard e il destino del mondo, mentre la seconda leggo che ha partecipato alla stesura di alcune sceneggiature famose, come American Graffiti e Indiana Jones e il tempio maledetto.
Passiamo a descrivere, sommariamente, la trama de Il messia del diavolo: il film inizia con la protagonista, Arietty, rinchiusa in un ospedale psichiatrico dopo gli eventi che le sono occorsi, e che rivisita a beneficio dello spettatore.
La giovane e avvenente donna si era recata presso il paese di Point Dume alla ricerca del padre, un famoso pittore di cui non aveva più notizie. Giunta sul posto, s’imbatte in situazioni e personaggi strani, tra benzinai e collezionisti d’arte.
Conosce Thom e le sue due compagne-amanti (Toni e Laura), e s’avvicina a lui, anch’egli alla ricerca del di lei padre, volendo acquistare dei dipinti.
I due, anzi, i quattro, troveranno ben altro, sotto forma di mangiatori di carne umana simili a zombie, un poco più ben tenuti ed eleganti della media, adoratori di strane divinità.
Effettivamente i temi de Il messia del diavolo sono abbastanza lovecraftiani, e l’incipit inserirebbe immediatamente la storia nel novero di quelle del genere, sia per stile che per storia (le ultime lettere di uomo che diviene sempre più bizzarro per poi smettere di dare notizie).
Tuttavia, il film si perde dopo l’ottimo abbrivio iniziale: da un lato è molto lento e concettoso, dall’altro lato col suo stile dandy si abbina male al tipo di argomento trattato.
Il film è famoso per l’aspetto stilistico, ed effettivamente c’è del buono nella pellicola, ma è stato altrettanto criticato per la lentezza. Ambo le cose sono veritiere.
Di mio, ho apprezzato l’avvio, ma poco altro, con la valutazione finale che è il diretto risultato del tutto.
Rimanendo su Lovecraft, a oggi il film più lovecraftiano che conosco è tuttora Dagon: B movie, se vogliamo, ma eccellente e fascinoso nella sua nicchia di seconda fascia.
Curioso che la letteratura dello scrittore di Providence finora sia stata letteralmente ignorata dalle grandi produzioni: forse troppo difficile da mettere su schermo, o forse troppo scomoda per certe sue vicinanze con gruppi che effettivamente sono dediti a sacrifici, consumo di carne e sangue umano, rituali a beneficio di deità infere.
Fosco Del Nero
Titolo: (Messiah of evil).
Genere: horror.
Regista: Willard Huyck, Gloria Katz.
Attori: Marianna Hill, Royal Dano, Michael Greer, Joy Bang, Anitra Ford, Charles Dierko, Elisha Cook Jr.
Anno: 1974.
Voto: 5.
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