Avevo ovviamente già visto Mary Poppins, il classico della Disney del 1964, e diverse volte… ma stavolta l’ho guardato con occhi nuovi.
In effetti, come tutti i grandi classici della letteratura e del cinema, Mary Poppins può essere visto in diversi modi, e ha diversi livelli di lettura.
Il più semplice è ovviamente quello della storia-fiaba piena di magia e buoni sentimenti, mentre un altro ha un sapore più esistenzial-esoterico… laddove la parola "esoterico" non vuol dire nient’altro che "nascosto", "non palese", al di là che poi gli autori del film vi abbiano messo certi significati apposta o che la cosa sia stata frutto della mera ispirazione.
A proposito degli autori, il regista è Robert Stevenson, regista di altri film culto degli anni "60 come Un maggiolino tutto matto e Pomi d'ottone e manici di scopa, mentre la storia è stata tratta dal romanzo di Pamela Lyndon Travers (che era uno pseudonimo, mentre il nome anagrafico era Helen Lyndon Goff)…
… che non mi ha sorpreso, a posteriori, essere stata studiosa di zen, buddhismo, sciamanesimo, teosofia, nonché allieva diretta del mistico Georges Ivanovitch Gurdjieff: come sempre, nella vita nulla è casuale e tutto torna sempre.
Peraltro, la conversione cinematografica è stata decisamente più sentimentale e caramellosa di quanto l'autrice avrebbe voluto (in effetti fu vera e propria battaglia tra lei e Walt Disney), come peraltro sarebbe stato lecito attendersi da una studiosa di tematiche evolutive messa di fronte alla macchina americana del cinema.
Peraltro, la conversione cinematografica è stata decisamente più sentimentale e caramellosa di quanto l'autrice avrebbe voluto (in effetti fu vera e propria battaglia tra lei e Walt Disney), come peraltro sarebbe stato lecito attendersi da una studiosa di tematiche evolutive messa di fronte alla macchina americana del cinema.
Ma torniamo al film, sintetizzando innanzi tutto la trama di fondo: siamo a Londra nel 1906, e il signor Banks è alle prese con il solito problema delle tate dei suoi figli, i quali, essendo particolarmente vivaci, le hanno fatte scappare una dietro l’altra.
Si decide dunque a mettere un annuncio sul Times, alla ricerca di una tata particolarmente autorevole, ignorando e strappando l’annuncio scritto dai due bambini, Jane e Michael, alla ricerca invece di una tata particolarmente gentile.
Tra la sorpresa generale, si presenta per l’annuncio Mary Poppins, decisamente corrispondente al profilo tracciato dai due bambini… pure troppo, tanto che la vita non solo dei due pargoli ma dell’intera famiglia Banks, servitù compresa, sarà letteralmente capovolta.
Mi sorprende sempre notare come i film con un certo messaggio-energia dietro rimangano nella storia, quand’anche il loro significato profondo non sia visibile al grande pubblico… ma alla fine non c’è nulla di strano, perché nella vita conta l’energia delle cose, e quella passa a livello inconscio, al di là di quanto è compreso a livello conscio.
La prima cosa che colpisce di Mary Poppins è il contrasto tra la cultura maschilista-classista-scientista-ottusa-capitalistica del signor Banks e dei suoi colleghi banchieri e l’energia femminile-amorevole-creativa-intuitiva-generosa di Mary Poppins (la quale, tuttavia, per certi versi è anche maschile, poiché porta autorità, forza e disciplina... ma in modo equilibrato e centrato).
Ovviamente la seconda prevale, senza neanche che vi sia una vera battaglia.
Stringi, stringi, Mary Poppins racconta l’arrivo di una figura particolarmente carismatica ed energetica che influenza ed eleva tutti coloro che si ritrova intorno, portandoli all’evoluzione personale, che essi siano volenti (come i due bambini) o nolenti (come il signor Banks).
Una volta assolto il suo compito, la donna se ne va, lasciando molto più amore e gioia di quanti ne avesse trovati al suo arrivo, e persino parzialmente dimenticata, o comunque amata nel modo della personalità egoica che pensa a sé (i due bambini vogliono che resti con loro per non sentirsi abbandonati, ma dopo pochi minuti già non ci stanno più pensando, presi dal loro "nuovo" papà), mentre solo lei è capace di amare in modo più animico, ossia in modo incondizionato (alla fine guarda i membri della famiglia che, ritrovate unione e felicità, già si sono dimenticati di lei e neanche la salutano).
A proposito del padre: una volta "aggiustato" da Mary Poppins, l'uomo diventa il papà che i due bambini avevano sempre desiderato avere, disponibile e affettuoso. Così come egli aggiusta l'aquilone con cui va a giocare coi bambini, così egli è stato aggiustato dalla tata-maestro. Peraltro, l'aquilone vola in alto nel cielo, proprio come accade all'essere umano quando evolve: questo è un simbolo nel simbolo (gioia, leggerezza, elevazione verso l'alto).
Alcune frasi, sparse qua e là nel film, peraltro, lasciano intravedere una certa saggezza-consapevolezza di fondo… che spesso si associa alla semplicità, alla presenza, alla centratura e all'amore, all’opposto delle contorsioni della mente e dell'inconsapevolezza (a proposito di Gurdjieff e di lavoro su di sé).
"Punto primo: che sia buona e paziente. Io non mi arrabbio mai.
Punto secondo: sempre allegra. Lo sono sempre.
Punto terzo: dovrà giocare. Son certa che i bambini troveranno i miei giochi molto divertenti.
Punto quattro: sempre gentile. Io sono gentile, ma anche severissima."
"Non giudicare mai le cose dal loro aspetto, nemmeno una valigia."
"Una cosa bella è una gioia sempiterna."
"In tutto ciò che devi far il lato bello puoi trovar."
"Mary Poppins: praticamente perfetta da ogni punto di vista."
"Dipende dal punto di vista: in tutto ciò che devi far, il lato bello puoi trovar."
"Trovar ch'è dolce lavorar."
"Lo sai che il troppo stroppia."
"Fo quel che mi va e lo fo per benin."
"Non ho intenzione di dar spettacolo di me stessa."
"Perché devi sempre complicare le cose quando sono semplicissime?"
"Com'è bello passeggiar con Mary; Mary ti sa rallegrar.
Anche quando è un giorno dei più neri, Mary il sole fa spuntar.
E' tanto bello passeggiarle accanto, che non puoi fare a meno di cantar.
Se Mary è accanto a te, ti senti un re; il cuor ti batte in petto e fa bang bang.
Com'è bello passeggiar con Mary; un suo sorriso il sole fa spuntar."
"Vogliate controllarvi, per favore."
"Contegno, composti."
"Povera bestiolina; diamole una mano."
"Che effetto ti fa aver vinto la corsa?"
"Diventare ricca e famosa?
Vedersi fotografata per i giornali?
E per giunta essere così bella?"
"Probabilmente non vi sono parole per esprimerlo."
"Mary Poppins, tu non ci lascerai mai, vero?"
"State svegli ad aspettar che la notte scenda giù. Che la luna salga su. State svegli ad aspettar.
Tutto il mondo dormirà, mentre svegli noi starem, ed insieme sognerem, sogneremo ancor così di veder spuntar il dì."
"Preoccuparsi non serve a niente."
"Che devo far, rido da morir.
Che devo far, se il mondo mi fa sbellicar."
"A volte una persona che amiamo, anche se non per colpa sua, non vede più in là del suo naso."
"State svegli ad aspettar che la notte scenda giù. Che la luna salga su. State svegli ad aspettar.
Tutto il mondo dormirà, mentre svegli noi starem, ed insieme sognerem, sogneremo ancor così di veder spuntar il dì."
"Preoccuparsi non serve a niente."
"Che devo far, rido da morir.
Che devo far, se il mondo mi fa sbellicar."
"A volte una persona che amiamo, anche se non per colpa sua, non vede più in là del suo naso."
"A volte le cose più piccole sono le più importanti."
"Date, date, date anche voi.
Bastan due penny dati di cuor.
La vecchietta è sempre laggiù; dona, dona, due penny anche tu.
Va' da lei con tanto amor; dona, dona, dona di cuor."
“La mano puoi dare alla felicità.”
"Cancaminin, cancaminin, spazzacamin, allegro e felice, pensieri non ho.
Cancaminin, cancaminin, spazzacamin, la sorte è con voi se la mano vi do.
Chi un bacio mi dà felice sarà.
Tu penserai che lo spazzacamin si trovi del mondo al più basso gradin;
io sto fra la cenere, eppure non c'è nessuno quaggiù più felice di me."
"Prima di tutto vorrei mettere benin chiaro una cosa... io non spiego mai niente."
"A volte l'uomo si crede un gigante, e sogna già ciò che ai posteri dirà. Ma prima ancora di riuscir il successo a carpir, vede il miraggio svanire, la fiamma che si spegne, e ahimè si accorge che ha lottato invano."
"Le persone praticamente perfette non si lasciano confondere dai sentimenti."
Simpatica, poi, la scena della banca in cui, relativamente ai due penny del piccolo Michael, vien messo in bocca ai cinici banchieri che, se li metterà in banca, i suoi soldi “saran sicuri nei forzieri e null’altro dovrai far che affidarti a noi banchieri”, laddove fidarsi del banchieri e del mondo capitalistico-finanziario è stato il motto pubblicitario dell'ultimo mezzo secolo, che ora sta finalmente rivelando la sua essenza fittizia e illusoria.
In chiusura, due cose doverose: splendide interpretazioni di Julie Andrews e Dick Van Dyke (ma anche dei due bambini: non avrebbero potuto esser scelti bambini migliori per quelle due parti), com'è splendida la colonna sonora, le cui musiche sono praticamente entrate nella memoria collettiva. A tal proposito, una delle canzoni s'intitola Stay awake, ossia "Rimani sveglio"; immagino che pure questo non sia casuale.
Fosco Del Nero
Titolo: Mary Poppins (Mary Poppins).
Genere: fantastico, commedia, musicale.
Regista: Robert Stevenson.
Attori: Julie Andrews, Dick Van Dyke, Karen Dotrice, Ed Wynn, David Tomlinson, Matthew Garber, Elsa Lanchester, Reta Shaw, Arthur Malet, Jane Darwell, Glynis Johns, Arthur Treacher, Reginald Owen.
Anno: 1964.
Voto: 9.
Dove lo trovi: qui.