
Sono un fan sia di Audrey Hepburn che di Gregory Peck, per cui era solo questione di tempo prima che vedessi Vacanze romane, uno dei film più famosi degli anni “50, divenuto una sorta di classico della commedia sentimentale.
Della prima avevo già visto l’altro classico, Colazione da Tiffany, nonché i meno brillanti Sabrina e Cenerentola a Parigi.
Del secondo, invece, avevo visto l’ispirato Il buio oltre la siepe, che non a caso gli valse l’Oscar, e inoltre l’altrettanto valido L’ultima spiaggia.
Ma veniamo a Vacanze romane, iniziando a tratteggiare la trama per sommi capi: la notizia è nota al largo pubblico: la giovane principessa...