
Io non sono certamente un nostalgico, una di quelle persone che attribuisce lodi a qualcosa solo perché è vecchio, o perché porta una firma prestigiosa, e il film Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini è una testimonianza in tal senso.
Intanto, la collocazione storica: siamo nel 1964, in piena guerra ideologica tra destra-sinistra, tra borghesi e proletari, e all’interno di tale contrapposizione duale ogni cosa era vista in termini di “lotta di classe”. Non a caso, fece scalpore, e non piacque alla sinistra di allora, che un loro cineasta realizzò un film su Gesù, ossia sulla “concorrenza”, come sottolineò allora il giornale...