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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 21 ottobre 2015

Il villaggio dei dannati - Wolf Rilla

Quest’oggi recensisco un vecchio film inglese, datato 1969, e che probabilmente costituiva uno dei primi esperimenti di tipo fantastico-orrorifico: Il villaggio dei dannati.

In realtà il film di horror nel senso moderno del termine non ha nulla: niente scene splatter, niente mostri, niente effetti sonori a volume altissimo utili a far sobbalzare lo spettatore sulla poltrona, etc. L’horror di quei tempi puntava più sull’atmosfera e sull’inquietudine interiore… certo, probabilmente anche per la carenza di mezzi tecnici, ma spesso la necessità acuisce l’ingegno, e spesso i risultati erano superiori a quelli di molte produzioni dozzinali odierne.

Ma torniamo a Il villaggio dei dannati: il film si base sul romanzo I figli dell'invasione, di John Wyndham, e dato il suo buon successo ha avuto un seguito, La stirpe dei dannati, e un remake, Villaggio dei dannati.
Titoli un po’ forti, peraltro, che sembrano alludere a contenuti parecchio spaventevoli, e che invece, stringi stringi, raccontano di diversità e di paura interiore (più psicologia che horror, in realtà, come accadeva per buona parte della fantascienza degli anni 50-60).

Ecco in grande sintesi la trama, tutto sommato semplice ma molto efficace: un giorno la cittadina di Midwich, in Inghilterra, viene come colta da un black out collettivo: tutti svengono, come morti. 
Qualcuno che abita nei dintorni non tarderà ad accorgersi della cosa, tanto che l’esercito, avendo persino identificato il punto in cui la gente sviene, delimita l’area perché non vi entri nessuno. 

Tuttavia, le persone, così come sono svenute, così si riprendono, tutte assieme, e il bizzarro incidente viene dimenticato… almeno fino a qualche settimana dopo, quando tutte le donne fertili del paese scoprono di essere incinte… persino le fanciulle che “non hanno conosciuto uomo”, per dare le parole a una ragazzina che, di fronte al suo medico, non si capacita della cosa, non trovando appunto le parole.

Tra le donne in attesa, c’è anche Anthea, moglie di Gordon Zellaby, uno scienziato locale che, in accordo con i vertici dell’esercito, si occupa dei bambini una volta nati: essi si dimostrano tutti estremamente precoci nello sviluppo fisico, e inoltre estremamente intelligenti, ma soprattutto, ciò che comincia a divenire inquietante, estremamente somiglianti tra di loro con quei loro capelli biondo-bianco-albini, ed estremamente freddi e calcolatori.

Anzi, sembrano persino avere dei poteri particolari, tanto da mettere in allarme adulti e governo… anche perché si scopre che la medesima cosa è avvenuta in altre parti del mondo, e sempre con risultati violenti.

Il villaggio dei dannati ha fascino, non lo si può negare; un po’ per i tempi che furono, un po’ per il nettissimo e pulitissimo bianco e nero, un po’ per la trama accattivante, benché sostanzialmente semplice.

E proprio la semplicità è forse l’unica nota dolente del film, a cui forse sarebbe giovata una lunghezza eccessiva e una maggiore descrizione degli eventi, che invece vanno avanti in modo un po’ facilone e poco realistico.

Il fascino rimane comunque, tanto che probabilmente mi vedrò anche il seguito La stirpe dei dannati, di qualche anno successivo.

Fosco Del Nero



Titolo: Il villaggio dei dannati (The village of the damned).
Genere: fantastico, thriller, drammatico.
Regista: Wolf Rilla.
Attori: George Sanders, Barbara Shelley, Michael Gwinne, Michael Gwynn, Laurence Naismith, John Phillips, Richard Vernon, Jenny Laird, Richard Warner, Thomas Heathcote.
Anno: 1969.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.

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