La famosa invasione degli orsi in Sicilia è la trasposizione animata dell’omonimo romanzo di Dino Buzzati, che conoscevo di nome ma che non ho mai letto. Mi manca dunque il rapporto con il testo originario e recensirò il film solamente per il valore del film.
Intanto, le basi: si tratta di un film d’animazione della lunghezza di circa ottanta minuti, co-prodotto a livello europeo da Francia e Italia.
La lavorazione è stata molto lunga, ben sei anni, il costo discretamente notevole, mentre gli incassi al cinema assai scarsi, cosa che ha fatto fallire lo studio d’animazione che lo ha prodotto.
Nonostante tale curriculum poco lusinghiero, il film ha avuto un buon consenso da critica e pubblico.
Andiamo alla trama de La famosa invasione degli orsi in Sicilia, la quale, da quel che ho letto, è molto fedele al romanzo originario, anche se non del tutto.
Si parte con una storia cornice: il cantastorie Gedeone e la sua giovanissima assistente Almerina, di strada per Caltabellotta, si rifugiano in una grotta per sfuggire al freddo… e vi trovano un vecchio e grosso orso. Per intrattenerlo, e magari evitare di essere mangiato, mettono in scena il loro numero di strada, con tanto di immagini, canzoni, balli e storia: "la famosa invasione degli orsi in Sicilia".
Da qui partono le vicende degli orsi: Leonzio, Re degli orsi, perde il figlio Tonio, rapito da alcuni esseri umani. Allo scopo di ritrovarlo, ma anche di trovare cibo e una sistemazione migliore, l’orso guida tutto il branco verso una città umana, ma viene intercettato dall’esercito del Granduca di Sicilia, un uomo malvagio che ritiene gli orsi una minaccia e li fa fucilare senza nemmeno sentire cosa vogliono (nella storia gli orsi sono animali senzienti e parlanti).
A quel punto le vicende prendono una piega alquanto vivace, coinvolgendo il mago di corte De Ambrosiis, i cinghiali del Sire di Molfetta, un castello infestato da fantasmi, un orco capace di tramutarsi in un gatto gigante e famelico, etc.
Senza riferire tutta la trama, passo al commento del film: abituato all’eccellenza d’animazione giapponese (Miyazaki e Studio Ghibli, Mamoru Hosoda, Makoto Shinkai, Katsuhiro Otomo, etc), la buona animazione de La famosa invasione degli orsi in Sicilia non mi fa gridare al miracolo né m’impressiona, come non mi ha impressionato la trama, che ho trovato troppo tendente all’infantile… forse nella tipica tendenza italiana di abbinare animazione e infanzia (abbinamento che in realtà non sta scritto da nessuna parte ed è solo una scelta nostrana).
Il risultato è stato che il film, nonostante non fosse lungo, mi ha annoiato per larghi tratti.
Non mi ha stupito, in tal senso, leggere online commenti di spettatori soddisfatti allorquando genitori di bambini che hanno gradito il “cartone animato”, e insoddisfatti allorquando lettori dell’originario romanzo di Buzzati.
Di mio, assegno a La famosa invasione degli orsi in Sicilia una valutazione sufficiente: buona per quanto riguarda l’intento, discreta per quanto riguarda l’animazione, carente per quanto riguarda il “nerbo” dell’opera.
La parte che ho preferito è stata l’incipit, con cantastorie e assistente a eseguire i loro numeri narrativi: quando si è passati agli orsi, viceversa, il tutto è peggiorato.
Fosco Del Nero
Titolo: La famosa invasione degli orsi in Sicilia (L a fameuse invasion des ours en Sicile).
Genere: animazione, fantasy.
Regista: Lorenzo Mattotti.
Anno: 2019.
Voto: 6.
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