La recensione odierna è dedicata al film L’amore bugiardo, girato nel 2014 e diretto dal’ottimo David Fincher (regista di film del calibro di Fight Club, The game - Nessuna regola, Il curioso caso di Benjamin Button, The social network, Seven… quasi una garanzia, in effetti), con protagonista Ben Affleck (Dogma, La vita è un sogno, Will hunting - Genio ribelle) e Rosamund Pike (Il mondo dei replicanti, La fine del mondo).
Ecco la sua trama, perlomeno in grande sintesi, dato che si tratta di un film pieno di capovolgimenti di fronte e assai lungo, più di due ore e venti minuti: Amy e Nick Dunne sembrano una coppia modello: belli entrambi, brillanti entrambi, lei personaggio del mondo dello spettacolo e lui scrittore, anche se a dire il vero sono incappati in una situazione finanziaria difficile.
E inoltre sembrano avere qualche problema relazionale che a una prima occhiata non sembrava esserci.
Ed ecco l’essenza del film, col quale l’espressione “problema di coppia” assurge a un nuovo livello, decisamente inaspettato, oltre che improbabile.
Difatti, Nick si rivela non essere il maritino perfetto che sembrava… così come Amy mostra di avere qualche segreto da nascondere (giusto giusto qualcuno).
Il tutto tra sparizione di lei, indagini della polizia, ipotesi di rapimento, ipotesi di omicidio, indizi sparsi un po’ ovunque, misteriosi acquisti con carte di credito, violenze, sangue e assassini…
… e, quel che è ancora peggio, manipolazioni e finzioni mediatiche.
In effetti, se non si trattasse di un film, L’amore bugiardo sarebbe una specie di inferno sceso in terra, una sorta di incubo vivente.
A un certo punto del film, però, la storia si fa talmente tanto ingarbugliata e improbabile che l’atmosfera di tensione del film sparisce, si dissolve letteralmente, e tutta la sua credibilità – che fino a quel momento si reggeva su una sorta di partita a scacchi a distanza – evapora, e il film passa dall’essere un drammatico-giallo-thriller all’essere una sorta di film sentimental-grottesco.
Insomma, probabilmente L’amore bugiardo avrebbe giovato di un finale più semplice e di un minutaggio un poco più breve, anche se comunque va detto che scorre via facilmente, da film “di marca” qual è, e incuriosisce lo spettatore su come andrà a dipanarsi quella che diventava via via una matassa sempre più complicata…
… e che è stata srotolata troppo facilmente, con troppa faciloneria e in modo davvero poco credibile, a mio avviso.
Comunque, se volete un film per passare 165 minuti davanti allo schermo, e se magari amate le storie ingarbugliate o contorte, e anche un poco torbide, L’amore bugiardo potrebbe fare al caso vostro.
Per conto mio, poco men che sufficiente: da un film pretendo di più, specie se così tanto lungo… e specie se porta la firma impegnativa e brillante di David Fincher.
Ecco la sua trama, perlomeno in grande sintesi, dato che si tratta di un film pieno di capovolgimenti di fronte e assai lungo, più di due ore e venti minuti: Amy e Nick Dunne sembrano una coppia modello: belli entrambi, brillanti entrambi, lei personaggio del mondo dello spettacolo e lui scrittore, anche se a dire il vero sono incappati in una situazione finanziaria difficile.
E inoltre sembrano avere qualche problema relazionale che a una prima occhiata non sembrava esserci.
Ed ecco l’essenza del film, col quale l’espressione “problema di coppia” assurge a un nuovo livello, decisamente inaspettato, oltre che improbabile.
Difatti, Nick si rivela non essere il maritino perfetto che sembrava… così come Amy mostra di avere qualche segreto da nascondere (giusto giusto qualcuno).
Il tutto tra sparizione di lei, indagini della polizia, ipotesi di rapimento, ipotesi di omicidio, indizi sparsi un po’ ovunque, misteriosi acquisti con carte di credito, violenze, sangue e assassini…
… e, quel che è ancora peggio, manipolazioni e finzioni mediatiche.
In effetti, se non si trattasse di un film, L’amore bugiardo sarebbe una specie di inferno sceso in terra, una sorta di incubo vivente.
A un certo punto del film, però, la storia si fa talmente tanto ingarbugliata e improbabile che l’atmosfera di tensione del film sparisce, si dissolve letteralmente, e tutta la sua credibilità – che fino a quel momento si reggeva su una sorta di partita a scacchi a distanza – evapora, e il film passa dall’essere un drammatico-giallo-thriller all’essere una sorta di film sentimental-grottesco.
Insomma, probabilmente L’amore bugiardo avrebbe giovato di un finale più semplice e di un minutaggio un poco più breve, anche se comunque va detto che scorre via facilmente, da film “di marca” qual è, e incuriosisce lo spettatore su come andrà a dipanarsi quella che diventava via via una matassa sempre più complicata…
… e che è stata srotolata troppo facilmente, con troppa faciloneria e in modo davvero poco credibile, a mio avviso.
Comunque, se volete un film per passare 165 minuti davanti allo schermo, e se magari amate le storie ingarbugliate o contorte, e anche un poco torbide, L’amore bugiardo potrebbe fare al caso vostro.
Per conto mio, poco men che sufficiente: da un film pretendo di più, specie se così tanto lungo… e specie se porta la firma impegnativa e brillante di David Fincher.
Titolo: L’amore bugiardo (Gone girl).
Genere: drammatico, thriller, sentimentale.
Regista: David Fincher.
Attori: Ben Affleck, Rosamund Pike, Neil Patrick Harris, Tyler Perry, Kim Dickens, Patrick Fugit, Carrie Coon, David Clennon, Missi Pyle, Sela Ward.
Anno: 2014.
Voto: 6.
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