Tiffany e i tre briganti è un film d’animazione certamente non troppo conosciuto, e in questo non è aiutato dall’essere conversione cinematografica di un precedente libro, giacché parliamo di un libro francese (di Tomi Ungerer) e di un film tedesco (diretto da Hayo Freitag), e dunque assai poco conosciuti da noi.
Da esso è stato tratto nel 2007 il film d’animazione oggetto di questa recensione, un lungometraggio tuttavia non troppo lungo, con i suoi 70 minuti, cui si è arrivati peraltro aggiungendo alcuni episodi al racconto originario, più breve.
Ecco in grande sintesi la trama di Tiffany e i tre briganti: Tiffany è rimasta orfana, e dunque viene indirizzata all’orfanotrofio, pur contro il suo volere.
Il caso vuole però che la carrozza che la trasportava, guidata da un bizzarro uomo-rana, tuttofare della dispotica direttrice dell’orfanotrofio, luogo peraltro assai lugubre simile a un penitenziario con tanto di lavori forzati, venga fermata dai tre briganti del bosco, alla ricerca di oro e tesori.
Ma nella carrozza non c’è nulla, se non Tiffany, che, pur di non finire nell’orfanotrofio, fa loro credere di essere la figlia di un maharaja che vive in India, che avrebbe pagato moltissimo oro per il riscatto di sua figlia.
I tre briganti, Potente, Volente e Nolente, la portano così nella loro caverna, avviando con la piccola un rapporto un po’ strano.
L’inizio del film è intrigante, nonostante un’animazione non troppo tecnologica: siamo in pieno bidimensionale, e anzi le animazioni son composte da disegni davvero semplici, infantili tanto quanto infantile è l’intero prodotto, destinato a un target di bambini e genitori. Gli sfondi, invece, son piccoli quadri dipinti, davvero belli e colorati.
Il film si fa seguire volentieri e con simpatia, accompagnato peraltro da una bella colonna sonora, musiche e parti cantate.
Essenzialmente, Tiffany e i tre briganti è piuttosto semplice: è breve, è destinato a un pubblico assai giovane, ha una trama molto lineare, non vi è una profondità particolare a livello di contenuti o di morale.
Tuttavia, è molto caratteristico nei disegni, gode di buona inventiva visiva e musicale, specie nelle scene dentro la grotta e nella foresta, e si presenta vivace e simpatico.
Insomma, è un prodotto molto adatto ai bambini piccoli e ai loro accompagnatori.
Quanto agli adulti che lo guardano da soli… può piacere anche in quel caso, se non si esige una storia complessa o con colpi di scena o con contenuti particolari.
Fosco Del Nero
Titolo: Tiffany e i tre briganti (Die drei räuber).
Genere: animazione, commedia, musicale.
Regista: Hayo Freitag.
Anno: 2007.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.
Genere: animazione, commedia, musicale.
Regista: Hayo Freitag.
Anno: 2007.
Voto: 7.
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