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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 26 maggio 2021

The return of the king - Jules Bass, Arthur Rankin Jr.

Non avevo mai visto The return of the king, il secondo film di animazione diretto dal duo Jules Bass-Arthur Rankin Jr. dedicato al mondo di Tolkien, nonostante in precedenza avessi visto il primo dei suddetti due film, ossia The hobbit (metto i titoli in inglese sia per non confonderli con i più recenti film tratti dalla trilogia de Il signore degli anelli, sia perché al tempo i film d’animazione in questione non sono stati localizzati in italiano, tanto che me li sono visti entrambi in lingua originale con i sottotitoli). 

Peraltro, del duo Jules Bass, Arthur Rankin Jr. avevo visto altri due film d’animazione: l’ottimo L’ultimo unicorno e lo scarso Il volo dei draghi.
Parlando sempre di animazione, e tornando a Tolkien, avevo visto anche la versione animata de Il signore degli anelli girata nel 1978 da Ralph Bakshi, la quale peraltro non è completa in quanto copre solo mezza trilogia, mentre il secondo teorico film non ottenne i finanziamenti necessari.

Quanto a The return of the king, anch’esso non copre tutta la trilogia, come suggerisce lo stesso titolo, che è il titolo del terzo romanzo della saga, ma solo la sua parte finale, preceduta all’inizio da un’introduzione-riassunto che spiega come si è arrivati fin lì.

Quel che segue poi è ben noto, per quanto illustrato in maniera piuttosto differente dal famoso film di Peter Jackson: le battaglie dei guerrieri da un lato, Aragorn, Legolas, Gimli, Gandalf, e i vari regni umani, e la scalata di Frodo sul Monte Fato, assistito dall’amico fraterno Sam e ostacolato da Gollum nonché dalle forze oscure di Sauron.

Il film dura poco più di un’ora e mezza: assai poco confrontato alle versioni recitate de Il signore degli anelli, soprattutto a quelle estese, di durata epocale; ciò da solo illustra quanto il tutto sia piuttosto riassunto e proceda abbastanza veloce, lasciandosi alle spalle molti dettagli del libro originale.

Tra l’altro, proprio come era stato per The hobbit, anche The return of the king ha una componente musicale piuttosto importante: importante per quantità, visto che spunta fuori abbastanza spesso, ma anche per qualità, visto che le canzoni e le musiche riescono a immergere bene lo spettatore nell’atmosfera del film.
Anche per via del commento sonoro, i film animati di Jules Bass e Arthur Rankin Jr. possiedono un tono avventuroso e fantasy maggiore rispetto al dirimpettaio animato di Bakshi, che dal canto suo ha un’energia più intensa (quando lo vidi da bambino mi spaventò, per dire).

Di mio, ho gradito ambo le opere, e anzi col senno di poi ho il dispiacere che nessuna delle due sia completa rispetto alla saga de Il signore degli anelli: né il film monco di Bakshi né le avventure parziali di Bass-Rankin.
Un peccato, ma comunque entrambe le produzioni  rimangono quali buoni esempi dell’animazione dell’epoca, da cui si potrebbe pure prendere spunto per realizzare animazioni moderne; certamente più avanzate dal punto di vista tecnologico, ma con quel tipo di atmosfera.

Fosco Del Nero



Titolo: The return of the king (The return of the king).
Genere: fantasy, avventura, drammatico, musicale.
Regista: James Gunn.
Anno: 1980.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui



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