Con la recensione odierna, il film più antico recensito su Cinema e film passa da Faust (1926) a Cabiria (1914)... che peraltro è un film italiano e fu diretto da Giovanni Pastrone.
Per la cronaca, il podio è completato da Metropolis di Fritz Lang (1927).
Cabiria, il cui sottotitolo è Visione storica del terzo secolo a.C., è ovviamente un film muto, che tuttavia ha una colonna sonora e dei testi. La colonna sonora fu realizzata, e fu il primo caso di musica abbinata specificamente al film, da Ildebrando Pizzetti e da Manlio Mazza, mentre i testi erano nientemeno che di Gabriele D’Annunzio.
Più in generale, il soggetto del film fu tratto in buona parte dai romanzi Cartagine in fiamme e Salambò, rispettivamente di di Emilio Salgari e Gustave Flaubert. Grandi nomi, dunque.
Il film è considerato il più grande colossal italiano, del periodo e in generale… e con buoni motivi, dal momento che mette insieme tante arti, tante bellezze e tante tradizioni: storia, musica, pittura, scultura, architettura, teatro, letteratura, col film che è traboccante di idee e soluzioni visive. In effetti, si è visto in Cabiria il primo esempio di prodotto cinematografico compiuto e completo.
Ma andiamo a vederne per sommi capi la trama, che prende spunto da personaggi ed eventi reali: siamo nel 210 a.C. circa, quando l’Etna erutta e provoca morte e distruzione a Catania e dintorni. La casa di Batto, ricco mercante, viene in buona parte distrutta, e alcuni servi ne approfittano per scappare con parte del tesoro del loro signore. Nella fuga precipitosa, la nutrice Croessa si porta appresso la piccola Cabiria, bambina di pochi anni, ma viene fatta prigioniera da alcuni pirati fenici e portata a Cartagine, dove tutti vengono venduti come schiavi.
Lì la donna e la bambina vengono comprati dal sacerdote Karthalo, che decide di sacrificare Cabiria al dio Moloch (divinità, citata anche nella Bibbia, adorata soprattutto nel Vicino Oriente ma anche in Nord Africa e alla quale venivano spesso sacrificati effettivamente dei bambini, sgozzati e poi bruciati, rituale che ha finito per prendere il nome della divinità stessa). La donna non si dà pace e protesta, ma viene frustata per la sua insubordinazione; chiede così aiuto al romano Fulvio Axilla e al suo aiutante Maciste, che vivono a Cartagine sotto mentite spoglie per spiare il nemico africano. I due corrono in aiuto della bambina, mettendo in moto tutta una serie di avvenimenti che coinvolgeranno personaggi storici come Annibale, Asdrubale, Sofonisba e Massinissa (i primi tre nobili cartaginesi e il quarto Re di Numibia).
Cabiria è davvero ricco da ogni punto di vista… e preciso che, delle diverse edizioni realizzate, io ho visto la più corta, quella da 120 minuti; ma ne esistono versioni da 150, da 170 e da 180… che magari vedrò in futuro.
È chiaro che l’occhio dello spettatore di oggi, abituato alla recitazione (che si dà per scontata) ma anche a scenografie ed effetti speciali di un certo tipo, guarda con discreto candore le opere cinematografiche così antiche, quelle dei primordi del cinema, a quei tempi considerato un intrattenimento infantile e popolare, una curiosità popolana (e senza dubbio erano in tanti quelli che ritenevano che fosse una bislaccata senza futuro), tuttavia occorre dire che, anche sul versante visivo, Cabiria si difende bene, grazie a trovate e realizzazioni di ottimo spessore. La mole di tutto ciò che è stato utilizzato, costruzioni e persone, è talmente imponente da incutere un certo rispetto persino allo spettatore disincantato del nuovo millennio.
Peraltro, il fatto che si tratti di un’opera italiana genera al contempo orgoglio e tristezza per il fatto che, nelle arti e nella bellezza (non solo nel cinema, ma in generale), la cultura italica è scesa parecchio, passando da cultura d’avanguardia a penultima ruota del carro.
Ma non importa, come è scesa giù, così ritornerà su.
Tornando a Cabiria, il film ebbe da subito un grande successo, tanto in Italia quanto all’estero, Europa e Stati Uniti. Fu peraltro il primo film ad essere proiettato alla Casa Bianca. Fu probabilmente prodotto come celebrazione dell’Italia e del suo potere dopo la vittoria nella guerra di Libia del 1911/12 contro l’Impero Ottomano (al tempo ormai in disfacimento).
Fosco Del Nero
Titolo: Cabiria.
Genere: drammatico, storico, muto.
Regista: Giovanni Pastrone.
Attori: Lidia Quaranta, Italia Almirante Manzini, Umberto Mozzato, Vitale De Stefano, Ignazio Lupi, Emilio Verdannes.
Anno: 1914.
Voto: 8.
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