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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 14 maggio 2019

Matrimoni e pregiudizi - Gurinder Chadha

Avevo visto una volta Matrimoni e pregiudizi, ma parecchi anni fa, prima che aprissi il blog Cinema e film, e difatti in esso del film in questione non vi era alcuna traccia… fino ad ora, giacché l’ho rivisto.

Premessa: il film è una rivisitazione in salsa indiana del classico letterario di Jane Austin Orgoglio e pregiudizio, di cui riprende anche il nome modificandolo leggermente (da Pride and prejudice a Bride and prejudice… gioco di parole non riproducibile in italiano, per cui ci si è accontentati di un meno significativo Matrimoni e pregiudizi).
La regista è Gurinder Chadha, di cui ho visto un altro film, piuttosto scarso in verità, ossia La mia vita è un disastro, e che ho intravisto anche in uno degli episodi del film collettivo Paris, je t’aime.

Partiamo proprio da La mia vita è un disastro, che era un film adolescenzial-sentimentaloide piuttosto banale e con pochissimo mordente. Anche l’umorismo era parecchio piatto. Partiamo da qui perché vale la stessa cosa per Matrimoni e pregiudizi… ed evidentemente è/era una caratteristica della regista.

La quale si distingue per personaggi un po’ macchiette e per dialoghi che definire banali sarebbe un complimento. I dialoghi di Matrimoni e pregiudizi sono davvero scadenti.
Inoltre, anche il mix di generi del film, che oscilla tra la commedia, il polpettone sentimentale, i balletti bollywoodiani, un po’ di denuncia sociale… e ciò vale anche per l’ambientazione, col film che, ammiccando di continuo all’Occidente, si divide tra India, Gran Bretagna e Stati Uniti… con i personaggi protagonisti che addirittura si incontrano per caso negli aeroporti: davvero patetico.

Tra l’altro, nel filone “denuncia sociale”, si calca spesso la mano sulla questione “la vera India”, criticando la visione dell’India degli occidentali-turisti, Goa compreso… salvo poi constatare che l’intero film ha proprio tale visione da turista. 
Perlomeno, nei cinque mesi in cui sono stato in India non ho visto scene del genere, né ho incontrato per caso gli indiani che ho conosciuto negli aeroporti occidentali.

Insomma come sceneggiatura, personaggi e dialoghi il film sarebbe da bocciare in pieno.
Però, e va detto anche questo, offre una bellezza visiva enorme: non tanto i panorami dell’India, palazzi o natura, quanto proprio bellezza umana, tra abiti, colori, costumi, cibo, e per certi versi anche la musica (pure se quella è ampiamente meticciata con l’Occidente, e difatti si canta spesso in inglese)…
… e tutta questa bellezza vale la visione del film.

A proposito di bellezza, un commento sui protagonisti del film, tutti oscillanti tra il belloccio e il bellissimo: al tempo, molti anni fa, pensai che Aishwarya Rai Bachchan fosse bellissima, forse persino una delle più belle donne del mondo, mentre oggi la trovo inelegante e pacchiana, preferendole invece la sorella maggiore o la sorella del suo futuro cognato Balraj.
Proprio questi due personaggi sono interpretati da due attori che ho imparato ad apprezzare per due diverse serie tv: il cognato è Naveen Andrews, protagonista di Lost (ma anche di ), mentre sua sorella è Indira Varma, che ha un ruolo non principale ma affascinantissimo nella serie de Il trono di spade (ed entrambi protagonisti di Kamasutra).

In chiusura, la trama di Matrimoni e pregiudizi, di cui quasi mi stavo dimenticando: la famiglia Bakshi (anche l’indiano protagonista di Hollywood party si chiamava Bakshi, ora che ci penso) è un’allegra famiglia indiana che vive ad Amritsar, nell’India nord-ovest (Punjab). Tale famiglia si caratterizza per la presenza di quattro figlie, Jaya, Lalita, Lakhy e Maya, tutte ormai già abbastanza grandi per essere date in spose, tanto che la madre si sta attivando alacremente per piazzare almeno le prime due, le più grandi (in realtà per gli standard dell'India sarebbero state tutte in forte ritardo, visto che le ragazze lì si sposano in media a 16-17-18-19 anni).
Il piazzamento della prima sembra cosa fatta con Balraj Bingley, un ricco e appetito scapolo indiano che vive negli Stati Uniti, che giunge in visita con la sorella Kiran e l'amico William Darcy.
La secondogenita, invece, rifiuta il matrimonio combinato con tale Kohli, anche lui ricco indiano che vive in America… ma decisamente meno affascinante del primo, per quanto a suo modo premuroso.
Lalita, invece, sembrerà decisamente più interessata ad americani veri e propri: prima a Wickham e poi allo stesso Darcy.

In chiusura, e come già detto, se si sorvola sulla piattezza di sceneggiatura e dialoghi, Matrimoni e pregiudizi, ha molta bellezza visivo-sensoriale da offrire. Decida il singolo spettatore se essa gli basta o meno.

Fosco Del Nero



Titolo: Matrimoni e pregiudizi (Bride and prejudice).
Genere: commedia, sentimentale, musical.
Regista: Gurinder Chadha.
Attori: Aishwarya Rai Bachchan, Martin Henderson, Nadira Babbar, Anupam Kher, Naveen Andrews, Daniel Gillies, Nitin Ganatra, Namrata Shirodkar, Indira Varma,  Thierry Ashanti, Sonali Kulkarni, Marsha Mason.
Anno: 2004.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.


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