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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 13 aprile 2022

C’eravamo tanto amati - Ettore Scola

Per la serie “i classici italiani”, oggi recensisco C’eravamo tanto amati, film diretto da Ettore Scola nel 1974.

Due cose introduttive: la prima è che si tratta dell’esordio del regista campano su Cinema e film. La seconda è che il film segue, nella mia personale visione, Io la conoscevo bene e Il sorpasso, già visti e recensiti tempo addietro, e Il boom e L’ombrellone, che viceversa ho veduto per la prima volta in questo periodo. 

Ecco la trama di C’eravamo tanto amati, film che ha da subito riscosso un certo successo e che ha lanciato il regista nell’olimpo dei cineasti italiani: Antonio (Nino Manfredi), Gianni (Vittorio Gassman) e Nicola (Stefano Satta Flores) sono tre partigiani compagni nella Seconda Guerra Mondiale, divenuti grandi amici e tenutisi in contatto anche una volta terminata la guerra.
Il primo è un barelliere-infermiere romano, il secondo uno studente al nord che poi tornerà a Roma e farà carriera lì, il terzo un professore campano appassionato di cinema. 
I primi due si ritroveranno una prima volta qualche anno dopo: Antonio presenta a Gianni la sua fidanzata Luciana (Stefania Sandrelli), aspirante attrice originaria del Friuli, la quale proverà un’immediata simpatia per l’uomo, in ciò ricambiata. 
Tornerà sulla scena anche Nicola, che addirittura finirà in televisione a una puntata del quiz di Mike Bongiorno, Lascia o raddoppia, e i tre, e anzi i quattro considerando anche Luciana, incroceranno svariate volte le loro strade.

C’eravamo tanto amati attraversa trent’anni di vita, che son trent’anni di vita dei protagonisti della storia, non a caso pesantemente truccati a seconda delle varie fasi di vita sceneggiate, ma anche trent’anni di vita dell’Italia di allora. 
Per raccontarla, è stata utilizzata una trovata interessante: la prima metà del film è in bianco e nero e la seconda metà del film a colori, coerentemente con l’epoca ritratta e la tecnologia allora presente.

Sostanzialmente C’eravamo tanto amati è un film che oscilla tra commedia, dramma e sentimentale, con tutti e tre i lati ben rappresentati, e per larghi tratti rappresenta un certo disagio esistenziale, di coloro che non riescono a trovare il loro posto nella vita e vanno avanti con fatica.

Complessivamente l'opera, pur discretamente lunga, si fa seguire bene e volentieri… ma d’altronde davanti alla macchina da presa ci sono attori di notoria bravura; tra questi anche Aldo Fabrizi e Giovanna Ralli.

La pellicola ha ottenuto un notevole successo di pubblico, ma anche di critica, con numerosi premi e nomine conquistati nei vari concorsi nostrani e non solo: Nastro d’argento, Globo d’oro, Cesar, etc.

Curiosità: il film trova il modo di omaggiare svariati protagonisti del cinema italiano dell’epoca, da Vittorio De Sica a Federico Fellini, da La dolce vita a Ladri di biciclette; inoltre mostra alcuni degli scorci più famosi di Roma.

Fosco Del Nero



Titolo: C’eravamo tanto amati. 
Genere: commedia, drammatico, sentimentale.
Regista: Ettore Scola.
Attori: Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli, Aldo Fabrizi, Giovanna Ralli, Federico Fellini, Isa Barzizza, Marcello Mastroianni, Mike Bongiorno, Fiammetta Baralla.
Anno: 1974.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui



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