Ultimamente ho recensito diversi film italiani, da Ovosodo a N - Io e Napoleone, da L'uomo perfetto a L'ultimo bacio.
Tutti buoni film (l'ultimo è quello che mi è piaciuto di meno), peraltro, segno che quando ci mettiamo d’impegno siamo bravi anche noi.
Oggi è giunto il turno di un altro film italiano, dal taglio tuttavia leggermente diverso dai precedenti: La febbre.
Se si tiene conto del fatto che il suo protagonista è Fabio Volo, personaggio originale e fuori dalle righe, si capirà che non poteva uscire fuori che un film altrettanto fuori dalle righe.
Fabio Volo è Mario Bettini, un giovane provinciale alle prese con i tipici problemi della sua età: il lavoro che manca, i soliti amici, la ragazza che si vorrebbe…
A un certo punto gli si prospetta un’occasione d’oro: un posto fisso al comune, generato da un vecchio concorso cui il padre (Cochi Ponzoni del duo Cochi e Renato), nel mentre morto, lo aveva fatto partecipare.
Mario però è indeciso su cosa fare: lui non è un tipo da posto fisso, come gli dice l’amico Bicio (il bravo Thomas Trabacchi), anche se mamma, fratello e amici gli dicono di accettarlo al volo.
Lui accetta, trovando però un ambiente che non è esattamente il suo ideale, colpa soprattutto del suo capo Cerqueti, il suo capo, persona falsa e invidiosa, che gli metterà decisamente i bastoni tra le ruote.
Ad alleggerire il suo carico, il collega Eugenio Faoni, prossimo alla pensione e persona disponibile e generosa.
In due parole, la vita di Mario, che sembrava essersi messa a posto con il lavoro fisso, si complica: il lavoro è sofferenza, con gli amici insorgono tensioni per via del loro progetto di aprire un locale, spunta fuori una ragazza meravigliosa (Valeria Solarino) che però deve partire in America di lì a poco…
La febbre, film tra commedia e drammatico arricchito da molte scene dal sapore onirico-surreale (un po’ in stile Il favoloso mondo di Amelie, anche se in maniera più tenue), è in sostanza un film sul coraggio e sulle scelte: nella vita bisogna seguire i propri istinti o le aspettative altrui?
Lottare per trovare una propria strada o adattarsi a quella che sembra la sistemazione più conveniente?
La domanda è difficile, ma Mario le darà una risposta inequivocabile: occorre seguire la propria vocazione interiore... è una risposta che tutti faremmo bene a tenere presente ed è una risposta che dà al film un valore persino didattico.
In definitiva, La febbre, film piacevole, coinvolgente, ben recitato e dal forte sapore di esperienza di formazione, è senza dubbio un film di buon valore.
Fosco Del Nero
p. s. Se l’invidia fosse febbre, tutto il mondo ce l’avrebbe.
Genere: commedia, drammatico, surreale.
Regista: Alessandro D'Alatri.
Attori: Fabio Volo, Valeria Solarino, Thomas Trabacchi, Arnoldo Foà, Cochi Ponzoni, Vittorio Franceschi, Julie Depardieu, Massimo Bagliani.
Anno: 2005.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.