Alex de la Iglesia è uno di quei registi che si distinguono per portarsi appresso i suoi attori feticcio, di modo che i suoi film sono facilmente riconoscibili dagli interpreti, principali o secondari.
In questo caso, peraltro, il regista è facilmente riconoscibile dal genere e dall’impronta delle sue pellicole, grondanti senso del grottesco all’ispanica.
Ma andiamo a vedere la trama sommaria di Ballata dell’odio e dell’amore: siamo durante la Guerra civile spagnola, con Franco ancora al potere. Il regime sequestra un clown che ha combattuto con i ribelli e lo costringe ai lavori forzati. Il di lui figlio, Javier, da grande diventa anch’egli clown, e per la precisione un clown triste, il quale di solito fa coppia con un clown allegro.
Javier si troverà a far coppia con Sergio, clown allegro sul palco e persona estremamente violenta nella vita: verso la fidanzata Natalia, verso i colleghi, pure verso il suo capo nel circo.
Javier, pur non essendo proprio né un macho né un eroe, gli tiene testa: non ride alle sue battute e non si mostra troppo accondiscendente… anche perché invaghitosi della di lui fidanzata, una bella trapezista che non tarderà a ricambiare l’uomo.
Innescando un tourbillon di eventi violenti e folli, davvero violenti e davvero folli.
Di Alex de la Iglesia ho già visto tre film: i primi due son quelli che somigliano di più a Ballata dell’odio e dell’amore: Crimen perfecto - Finchè morte non li separi e La comunidad, entrambi pervasi da quel senso del grottesco e del film recensito oggi.
Il primo però più raffinato e immaginifico, e il secondo più crudo e persino splatter.
Il primo però più raffinato e immaginifico, e il secondo più crudo e persino splatter.
Il terzo invece, Oxford murders - Teorema di un delitto, è film di tutt’altro genere: intellettuale, sofisticato, elegante, assai distante dalle precedenti opere, segno che de la Iglesia ha un certo talento poliedrico.
Il problema di film come Ballata dell’odio e dell’amore è che, pur avendo qualcosa di bello, si perdono nell’eccesso: il film in questione conta 100 minuti di bizzarria, squilibrio e violenza. E quando dico squilibrio e violenza intendo sangue, cattiveria, sesso, problemi mentali… il che è un modo alternativo per dire che i personaggi son quasi tutti marci, come lo è il film in generale.
La domanda, dunque, molto banalmente è: vi interessa ricevere questa energia?
Se sì, sappiate che Ballata dell’odio e dell’amore nel suo genere, è un buon film di un buon regista.
Se no, molto semplicemente migrate altrove, magari sugli stessi Crimen perfecto od Oxford murders se non li avete ancora visti.
Fosco Del Nero
Titolo: Ballata dell’odio e dell’amore (Balada triste de trompeta).
Genere: grottesco, drammatico.
Regista: Alex de la Iglesia.
Attori: Carlos Areces, Antonio de la Torre, Carolina Bang, Sancho Gracia, Juan Luis Galiardo, Enrique Villén, Manuel Tallafé, Manuel Tejada.
Anno: 2010.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.
Genere: grottesco, drammatico.
Regista: Alex de la Iglesia.
Attori: Carlos Areces, Antonio de la Torre, Carolina Bang, Sancho Gracia, Juan Luis Galiardo, Enrique Villén, Manuel Tallafé, Manuel Tejada.
Anno: 2010.
Voto: 5.
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