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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 28 novembre 2018

La collina degli stivali - Giuseppe Colizzi

Con La collina degli stivali termino finalmente la visione dell’intera filmografia del duo Bud Spencer-Terence Hill… che, nonostante la mia grande passione per il suddetto duo, si era finora limitata ai film più recenti, quelli metropolitani ed esotici, tralasciando invece il genere western, ossia i primordi cinematografici della coppia.

Primordi ben diversi da ciò per cui Bud e Terence sarebbero divenuti celebri in seguito, ossia le commedie leggere e ironiche, con tanta azione e tanti buoni sentimenti; ma anche elementi non propriamente educativi, dall'alcol alle scommesse, dalle risse alle rapine, per quanto tutto di genere umoristico.

Invece, nella trilogia curata da Giuseppe Colizzi, ossia il regia che ha proposto i due sullo schermo per primo, dominano serietà e pistolettate, con sangue e morti ad ogni piè sospinto, così come cavalli, saloon, partite di carte, gioco d’azzardo, intrighi, alleanze e tradimenti, sceriffi, signorotti locali… il tutto per l’appunto in omaggio al genere western, qua rivisto in salsa italiana…
… e che in seguito sarà rivisto ancora di più l’introduzione del genere comico, avvenuta con Lo chiamavano Trinità, film di un anno successivo nel quale Bud e Terence si reincontreranno quasi per caso, e sotto la guida dell’ottimo E.B. Clucher (alias Enzo Barboni) inizieranno a mietere successi.

Fino a quel momento, dunque, serietà a tutto spiano, con Giuseppe Colizzi, regista di Dio perdona... io no! (decente), I quattro dell'Ave Maria (buono) e per l’appunto questo La collina degli stivali (mediocre), il quale regista avrebbe in seguito provato ad adattarsi anche al nuovo genere più leggero, con Più forte ragazzi!, ma senza ottenere un eccessivo riscontro (evidentemente era più propenso al genere drammatico).

Ma veniamo a La collina degli stivali, e vediamone la trama sommaria: Cat (un Terence Hill anche qui in veste di pistolero bello cattivo) è inseguito da un gruppo di banditi, viene ferito, ma riesce a sfuggire nascondendosi nel carrozzone di un circo itinerante, guidato dal brontolone Mamy (Lionel Stander). Il quale vorrebbe scaricarlo subito, mentre il trapezista Thomas (Woody Strode) si prenderà cura di lui, fino a ripresa avvenuta.
Accade poi che gli stessi banditi causino la morte del collega di Thomas, un giovane ragazzo di colore, e dunque Thomas affiancherà Cat nella ricerca di vendetta, nella quale si inserirà anche Hutch (Bud Spencer), comparso dopo parecchio dall’inizio.
Il “bestione”, ossia Bud Spencer-Hutch, non ha la minima intenzione di seguire ancora una volta Cat nelle sue missioni e vendette, non dopo le disavventure dei due precedenti film della trilogia, ma cambierà idea quando saprà che Sharp, un vecchio amico di entrambi, li ha nominati eredi di alcune concessioni di valore, di cui un tale Finch si sta impossessando in modo truffaldino.

Del genere ho già detto, e del mio gradimento basso pure.
In particolare, segnalo la grande distanza qualitativa tra I quattro dell'Ave Maria e La collina degli stivali, rispettivamente secondo e terzo film della trilogia, mentre il primo, Dio perdona… io no!, sta un po’ a metà strada, sulla sufficienza.

Da sottolineare alcune cose che caratterizzano il film: di gioco d’azzardo, sparatorie e violenza abbiamo già detto, e dunque ci rimane da dire di circo e personaggi circensi, ballerine e nani compresi, della musica assai vivace, spesso essa stessa circense ma a volte curiosamente simile e una della canzoni di Mary Poppins, della presenza nel film di “Geronimo” de I due superpiedi quasi piatti, nonché del fatto che nel film vi sono personaggi persino più grossi di Bud Spencer, con tutto che al tempo egli era giovane e forte.

In conclusione, credo che non vedrò mai più il primo e il terzo film della trilogia spaghetti western di Giuseppe Colizzi, mentre probabilmente mi rivedrò più avanti I quattro dell’Ave Maria, l’unico film della trilogia ispirato.

Fosco Del Nero



Titolo: La collina degli stivali.
Genere: western, azione, drammatico.
Regista: Giuseppe Colizzi.
Attori: Terence Hill, Woody Strode, Lionel Stander, Bud Spencer, Glauco Onorato, Enzo Fiermonte, Gaetano Imbrò, Alberto Dell'Acqua, Victor Buono, Romano Puppo, Luciano Rossi.
Anno: 1969.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.

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