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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 10 marzo 2021

Il rito - Mikael Hafstrom

Il rito è un film diretto nel 2011 da Mikael Hafstrom, regista di cui non ho mai visto niente.
Il motivo della visione del film non sta dunque nella fama del regista, e nemmeno negli attori protagonisti, pur apprezzando io sia Anthony Hopkins che Alice Braga (non conoscevo invece Colin O'Donoghue), ma, semplicemente nel genere del film.

Non mi riferisco tuttavia al genere horror nel suo complesso, anche perché il film non è esattamente un film horror, ma al sottogenere dell’esorcismo, genere che pur essendo di nicchia, e pur trattando temi molto lontani dal vissuto comune, non ha mai smesso di attrarre l’attenzione del grosso pubblico, da L’esorcista in poi, passando per i vari L’esorcismo di Emily Rose, L’ultimo esorcismo, etc. Il motivo di tale continuo interesse, nonostante la cultura dominante scientista, è semplice: la gente inconsciamente sente che si tratta di un tema rilevante, ossia di cose reali.

Il film peraltro prende le mosse dal libro omonimo riportante per l’appunto esperienze reali: Il rito - Storia vera di un esorcista di oggi, di Matt Baglio.

Ecco la trama sintetica de Il rito: Michael Kovak è il figlio di un impresario delle pompe funebri, e come tale ha confidenza con morte e cadaveri. Tuttavia, è un’attività che non gli piace e, pur di sfuggire all’eredità paterna (la madre è morta tempo prima), entra in seminario e con gli anni è sul punto di divenire sacerdote… cosa che però evita scrivendo una lettera di rinuncia. Essenzialmente, egli si rende conto di non avere fede.
Tuttavia, le sue “dimissioni” non vengono accettate, perlomeno non subito, ed egli, come ultima esperienza da seminarista, viene mandato a Roma a seguire un corso sull’esorcismo tenuto da Padre Xavier, il quale riconosce la natura scettica del ragazzo e lo manda da Padre Lucas, a vedere con i propri occhi il lavoro con le persone possedute.
Michael rimane sempre dubbioso, fino a quando…

Il rito tecnicamente è un buon film: il cast è valido (Anthony Hopkins è eccellente come al solito), la sceneggiatura è semplice e per certi versi prevedibile ma tutto sommato solida, le ambientazioni sono buone come buone sono alcune trovate. Tuttavia esso sconta qualcosa, e la sconta dal capostipite del genere: L’esorcista.
Essenzialmente, Il rito è una copia moderna, più psicologica e meno terrorifica del suo illustre predecessore. Anche qui abbiamo una possessione, anche qui abbiamo un prete anziano ed esperienziato e uno più giovane la cui fede viene messa a dura prova, anche qui il diavolo cerca di prendere possesso degli esorcisti, anche qui la “paziente” è una donna (quindi abbiamo sempre uomini che esorcizzano donne, come anche negli altri due film citati: curioso...), anche qui tutto quanto viene ricondotto alla fede interiore. Troppe somiglianze, tanto che mi è venuto il dubbio che il film fosse stato girato soprattutto per le nuove generazioni, le quali magari non avevano mai visto L’esorcista.
Qua c’è un dettaglio interessante, però, che viene inserito anche in un dialogo col demonio: la possessione della ragazza ha inizio quando il padre la violenta (padre nel senso di padre biologico, non nel senso di sacerdote) con una sorta di "trasmissione del male".

La mancanza di originalità, e in buona parte anche tale prevedibilità, costa al film qualcosa in termini di valutazione, ma comunque rimane un prodotto ben fatto e anche con qualche principio ispiratore… in cui peraltro si vede anche qualche attore/attrice italiano/a (per esempio, Marta Gastini nella parte della ragazza posseduta e Maria Grazia Cucinotta nella parte di sua madre).

In chiusura, propongo qualche frase estrapolata dal film.

“Il ladro che viene a rubare a casa tua accende la luce quando arriva?
No, perché preferisce che tu creda che lui non è lì.
Così il diavolo preferisce che tu creda che lui non esiste.”

“La cosa interessante degli scettici, degli atei, è che sono sempre alla ricerca di prove, di certezze.
Ma la questione vera è cosa faremmo se le trovassimo.”

“C’è qualcosa che non smette di raschiare e scavare dentro di me: è come se fosse l’unghia di Dio. Alla fine non riesco a sopportare più quel dolore e vengo spinto fuori dall’oscurità, nel pieno della luce.”

“Ex umbris ad lucem.”

“Come esiste una gerarchia tra gli angeli organizzata in ordine ascendente, così esiste un ordine nel regno del male. E come ogni angelo ha un nome, così lo ha ciascun demonio.”

“Devi stare attento: scegliere di non credere nel diavolo non ti proteggerà da lui.”

“Vogliamo fare del nostro meglio, vero?
Il meglio che possiamo.”

“Demonio ingannatore, dì il tuo nome.”
“Non lo dirò mai.”
“Perché vivi in lei?”
“Perché la sua sofferenza è dolce.”
“Cosa vuoi fare con lei?”
“Voglio mangiare le mosche della sua putrefazione.”
“Come sei entrato in lei?”
“Con il seme di suo padre.”

“Tu sei un brav'uomo. Hai un'anima buona. 
Proteggila. Difendila. Abbi cura di lei.”

“La preghiera è la nostra unica salvezza. 
Non dimenticarlo mai.”

“Tutto ti ha condotto a questo: è un destino.”

“La fede ti si addice molto: non abbandonarla.
Combatti la battaglia divina con tutte le tue forze.”

Fosco Del Nero 



Titolo: Il rito (The rite).
Genere: horror, drammatico, psicologico.
Regista: Mikael Hafstrom.
Attori: Anthony Hopkins, Colin O'Donoghue, Alice Braga, Toby Jones, Ciarán Hinds, Rutger Hauer, Maria Grazia Cucinotta, Chris Marquette, Torrey DeVitto, Marta Gastini, Andrea Calligari.
Anno: 2011.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.



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