Conosco da molto il Ramayana, l’antico testo indiano a metà tra epica e religione, ma non lo ho mai letto. Quando mi è capitato sottomano il video Ramayana - The legend of Prince Rama ho dunque colto la palla al balzo per assistere quantomeno a una versione ridotta dell’opera indiana… realizzata peraltro in animazione, altra mia passione, per cui ho preso due piccioni con una fava.
Alcuni riferimenti: l’opera è stata realizzata nel 1992, e la distanza, dal punto di vista della tecnica d’animazione, si nota tutta… e anzi forse si nota qualcosa in più, giacché sospetto che anche al tempo dell’uscita il prodotto non rappresentasse l'apice tecnologico per l’epoca.
Tuttavia, nonostante tale distanza temporale e tecnologica, The legend of Prince Rama, diretto da Yogo Sato, si fa vedere ancora bene e propone una certa bellezza visiva.
Ecco la trama sommaria del Ramayana: dopo una parte introduttiva in cui Rama e il fratello Lakshmana, figli del Re di Ayodhya, sconfiggono un potente demone che stava terrorizzando e uccidendo un gruppo di saggi, la narrazione si sposta alla storia principale, quella in cui prima Rama viene esiliato per quattordici anni dal padre, costretto a ciò, nonostante l’amore per il figlio, da una promessa fatta a una delle sue mogli, invidiosa del titolo ereditario di Rama; poi Rama si sposa con la bella Sita, e infine deve affrontare il di lei rapimento ad opera del malvagio Ravana, che dispone di un potente esercito e di formidabili lottatori.
Rama però è sostenuto dal popolo di Hanuman, gli uomini scimmia, ed è egli stesso un eccezionale lottatore, ispirato da Vishnu in persona, di cui è la settima incarnazione secondo la teologia indù (per la cronaca, l’ottava è Krishna e Buddha è la nona... in attesa di Kalki, che dovrebbe venire a ripristinare l'ordine spirituale in quest'epoca del Kali Yuga).
La battaglia tra Rama e Ravana per il rapimento della bella Sita di cui il secondo si era invaghito (trama che ricorda con grande facilità la guerra di Troia e il ratto di Elena) assume contorni sempre più grandiosi, comprensivi di uomini giganti, magia, macchine volanti che sparano missili, ponti miracolosi tra l’India del sud e l’isola di Sri Lanka (dove si trova il malvagio Ravana).
Sempre per la cronaca, questi due elementi, nonché altri, hanno suscitato numerose ipotesi, giacché un ponte-passaggio di tale tipo potrebbe davvero esserci stato in un lontano passato, e giacché il Ramayana non è certo l’unico testo antico che parla di macchine che volano e che sono in grado di sparare generando devastazione.
Ma rimaniamo sul prodotto The legend of Prince Rama: senza dubbio esso è una sintesi assai stringata del Ramayana originale, testo nel quale c’è molto di più (come eventi narrativi? Come consapevolezza? Come resoconti di qualcosa di reale?). In rete ho letto sia che quel che è trasposto è fedele al testo originale, sia che mancano molte cose, per cui prendo per buone ambo le affermazioni.
Di mio, ho gradito questa collaborazione giappo-indiana, che ho visto in lingua inglese per i dialoghi, coi sottotitoli in italiano e con i canti in sanscrito: melange invero curioso, che comunque consiglio a quei miei lettori che avessero voglia di procurarsi e di vedersi l’opera in questione, la quale peraltro può anche esser vista dai bambini come film d’animazione, visto che, pur contenendo qualcosa di drammatico, non è particolarmente cruento e anzi mantiene un tono dolce.
Fosco Del Nero
The legend of Prince Rama - Yugo Sako
Titolo: The legend of Prince Rama (Ramayana: Rama-oji densetsu).
Genere: animazione, fantasy.
Regista: Yugo Sako.
Anno: 1992.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.