Da poco ho terminato di vedere la serie tv The Big Bang theory e come logica conseguenza sono passato a vedermi Young Sheldon, suo spin-off e prequel (ossia rispettivamente “prodotto derivante da un prodotto principale” e “storia che si situa cronologicamente prima della storia precedente”).
Siamo così alle prese, come suggerisce il nome della serie, con il piccolo Sheldon, che all’età di nove anni vive con la sua famiglia nel Texas e ovviamente è già un piccolo genio, con alcune fissazioni già sviluppate e altre in via di formazione… e naturalmente i creatori della serie, tra cui il solito (quasi) infallibile, Chuck Lorre (Pappa e ciccia, Grace under fire, Dharma & Greg, Due uomini e mezzo, The Big Bang theory, Mom, Bob hearts Abishola), si sono premurati di farci vedere come sono nate le sue bizzarrie principali.
Young Sheldon era un progetto tanto ambizioso quanto rischioso: si trattava di creare una serie quasi parallela a quella che è probabilmente stata la sit-com di maggior successo di tutti i tempi, capace di battere, per longevità e per ascolti, mostri sacri come Friends o Seinfeld. Il rischio di un confronto impietoso con la “serie madre” era dunque notevole, ma gli autori hanno fatto una scelta interessante, e probabilmente decisiva: hanno rinunciato al formato della sit-com, quello con battute e umorismo a ritmi intensi, nonché risate in sottofondo, per passare a quello più canonico della serie tv. Con umorismo e situazioni paradossali in abbondanza, beninteso, ma rimanendo assai più lievi e tranquilli rispetto a The Big Bang theory, che soprattutto nelle sue stagioni di maggior qualità (non le ultime) si proponeva umoristicamente assai serrato.
Altra scelta vincente: il cast. È stato fatto un casting eccellente, ed eccellente a dir poco, comprensivo anche di quel citazionismo che piaceva tanto alla serie originaria: se in The Big Bang theory erano apparsi, in vari episodi, protagonisti di Star wars, di Star trek, de Il signore degli anelli, etc, in Young Sheldon abbiamo come co-protagonista un’attrice di Ghostbusters (Annie Potts), nonché un attore de La storia fantastica (Wallace Shawn), film entrambi menzionati nella serie madre. Ancora, a far la parte della madre di Sheldon c’è la figlia reale della signora Cooper di The Big Bang theory, e la scelta è stata favolosa: non potendo riesumare la giovane Laurie Metcalf di Pappa e ciccia (perché oramai invecchiata), è stata presa sua figlia, che difatti le somiglia parecchio, sia nel viso sia nei movimenti (questi ultimi non so se siano “di famiglia” o se siano studiati a livello interpretativo). Anche il padre di Sheldon è preso dalla serie originale, e stavolta è un attore apparso egli stesso, per quanto più giovane, più leggero, e con un ruolo marginale (in un episodio interpretò un bullo che se la prendeva con Leonard).
Quanto a Sheldon, la scelta di Iain Armitage pare essa stessa mirabile… e che dire della gemellina Melissa, interpretata dall’incantevole Raegan Revord? Solo questi due valgono la visione della serie.
Quanto alla trama, è facile da intuire conoscendo la serie originaria: il piccolo Sheldon è un bambino che, essendo un super-genio, già frequenta il liceo, e anzi pure lì dà parecchie lunghezze di distanza a tutti, professori compresi, i quali difatti hanno qualche problema a trattare con lui, considerando anche il suo carattere poco flessibile.
La cosa curiosa è che il fratello maggiore di Sheldon, Georgie, è suo compagno di classe, mentre la gemella Melissa va regolarmente alle elementari, pur essendo parecchio sveglia, ma in senso più sociale che non logico-matematico. Quanto a Georgie, non è troppo forte neanche nel football, ma in compenso rivelerà un certo talento per il commercio e per la cura dei pneumatici…
Scuola a parte, abbiamo l’ambiente della chiesa cristiano-battista che frequenta la madre Mary, mentre il padre George ci riporta a scuola, giacché è l’insegnante di football della squadra del liceo.
Un tocco di imprevedibilità (casomai ce ne fosse bisogno con Sheldon di mezzo) è dato dalla sua nonnina, Constance, donna ancora piuttosto vivace… ma, devo dire, piuttosto distante sia come fattezze sia come carattere dalla nonna più anziana che si è intravista nella serie madre.
In tale senso, qualcos’atro differisce; per esempio la figura del padre, che in The Big Bang theory è veniva descritto come un semi-alcolizzato che non teneva granché a moglie e figli, mentre in Young Sheldon sembra invece un ottimo padre di famiglia, per quanto coi difetti dell’uomo medio americano (superficialità, tendenza all’obesità, tendenza all’alcol).
Si tratta di peccati veniali, comunque, e in generale Young Sheldon si è rivelata un’ottima serie televisiva, all’altezza della sua serie di riferimento, per quanto molto diversa come genere. Anzi, a dirla tutto io già l’adoro, e son molto contento che, prodotte le prime due stagioni, oggetto di questa recensione, siano state già programmate la terza e la quarta. Ottimo.
Fosco Del Nero
Titolo: Young Sheldon (Young Sheldon).
Genere: serie tv, commedia.
Ideatore: Chuck Lorre, Steven Molaro.
Attori: Iain Armitage, Zoe Perry, Lance Barber, Montana Jordan, Raegan Revord, Annie Potts, Matt Hobby, Wallace Shawn.
Anno: 2017-in corso.
Voto: 8.5.
Dove lo trovi: qui.