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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 17 agosto 2016

Gran Torino - Clint Eastwood

Mi sono sempre tenuto alla larga dai film di Clint Eastwood, sia come attore sia come regista, valutandoli semplicemente inutili per me, al di là poi di quanto erano ben fatti nei loro generi (ma spaziando tra western, azione e drammatico, e non amando io nessuno di questi tre generi, va da sé che c’era poco spazio).
Ho fatto un’eccezione di recente, vedendolo Gran Torino, film girato e interpretato da Clint Eastwood nel 2008.

Passo subito a raccontare per sommi capi la trama: Walt Kowalski è un uomo anziano, un americano tutto d’un pezzo. Per certi versi, anzi, l’uomo americano modello: di carattere tosto, fumatore, bevitore di birra, mangiatore di carne al barbecue, e patriottico fino al midollo, tanto da avere in bella evidenza nel giardino di casa una bandiera degli Stati Uniti e tanto da essere piuttosto razzista.

Anche se forse più che razzista occorrerebbe dire misantropo, visto che quasi qualunque forma di vita umana lo infastidisce: gli asiatici, gli afroamericani, gli ispanici, i sacerdoti… anche i giovani, per il solo fatto di essere giovani e quindi diversi da lui, lo irritano… e peraltro lo stesso vale per i suoi parenti, figli compresi, con cui praticamente non ha alcun rapporto.

La morte della moglie, con cui inizia il film (con lui che ringhia fin dalle prime inquadrature), lo lascia dunque praticamente solo, ad eccezione del suo amato cane.

A dirla tutta, comunque, Walt sembra più infastidito, più che dalla morte della moglie, dal fatto di avere dei vicini di casa asiatici… e precisamente di etnia Hmong (zona della Cina del sud, Vietnam, Laos, Thailandia, Birmania), fatto che per un veterano del Corea come lui, che era stato abituato ad odiare i “musi gialli”, come li chiama ripetutamente, nonché ad ucciderli, non è un fatto gradevole.

Ad ogni modo, il caso vorrà che una sua tipica azione aggressiva venga identificata dai suddetti vicini come un atto eroico, il che avvierà una sorta di rapporto di buon vicinato, per quanto sui generis, soprattutto con i giovanissimi Thao e Sue Lor, fratello e sorella.

Ed ora veniamo al commento del film: Gran Torino è un film drammatico, e pure molto drammatico. Non tanto, o comunque non solo, per gli eventi narrati, che comunque includono teppismo, violenze varie e morte, ma anche e soprattutto per il vuoto interiore del protagonista principale, vuoto che cerca di colmare con sentimenti come rabbia, acredine, e consimili.
In questo senso, nel film vi sono energie davvero basse, fatto che basta a sconsigliarne la visione (beh, a meno che non vi piaccia abbassarvi le energie-emozioni nutrendovi di energie-emozioni basse, ovviamente).

A dire il vero il film lo avevo guardato perché mi era stato segnalato da un mio lettore come film dai contenuti evolutivi-esistenziali… ma il film, come detto, è “abbassante” in luogo di essere “elevante”, per cui proprio non ci siamo.

Anzi, dopo questo consiglio temo che dovrò iniziare a porre un filtro ai consigli filmici ricevuti.

Non che Gran Torino sia un brutto film, intendiamoci, anzi nel suo genere è ben fatto e credibile, e non a caso ha anche ricevuto dei riconoscimenti… ma semplicemente non è un cibo di cui voglio nutrirmi e che consiglio agli altri, giacché per forza o abbasserà o annoierà.

Fosco Del Nero



Titolo: Gran Torino (Gran Torino).
Genere: drammatico.
Regista: Clint Eastwood.
Attori: Clint Eastwood, Bee Vang, Ahney Her, Christopher Carley, John Antony, Austin Douglas Smith, John Carroll Lynch, William Hill, Brooke Chia Thao, Chee Thao.
Anno: 2008.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.

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