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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 15 dicembre 2020

Giochi stellari - Nick Castle

Portando avanti la mia carrellata di film culto degli anni “80 (ma anche “70 e “60), sono arrivato a Giochi stellari, film di fantascienza del 1984 che non solo non avevo mai visto, ma che non conoscevo nemmeno di nome.
Curioso, dal momento che il mix tra commedia e fantascienza, con pure delle frasi motivazionali-esistenziali buttate qui e lì, è un mix in cui avrei dovuto imbattermi a suo tempo.

Ma fa niente, ed ecco infine la recensione di Giochi stellari: Alex Rogan è un ragazzo che vive in una baraccopoli di campagna immersa nella natura. Lo stile di vita è un po’ precario e le prospettive non sono esaltanti, per cui lui, a differenza degli altri giovani che in fin dei conti stanno bene così come stanno, desidera andarsene il prima possibile per avere una vita diversa. 
La sua unica distrazione sul posto, oltre alla ragazza Maggie, è il videogioco Starfighter, in cui egli è abilissimo e in cui finisce per battere il record. Tale prestazione attirerà sul posto Centauri, apparentemente un uomo bizzarro ma in realtà un alieno alla ricerca di abili guidatori di caccia interstellari da affiliare alla Lega Stellare, impegnata nella guerra “contro Xur e l'armata di Ko-dan”… proprio come recita il videogioco. 
Alex, che pur se ne voleva andar via per vincere la monotonia di quel posto, non se la sente di essere davvero uno “starfighter”, ma in qualche modo viene reclutato e partecipa alla guerra, mentre sulla Terra un androide con le sue fattezze prende il suo posto per sostituirlo, non senza qualche equivoco.

Giochi stellari è uscito in un periodo piuttosto fertile per il cinema di fantascienza, tra Dune, Star trek, Terminator, etc, senza contare la sua evidente assonanza con Guerre stellari, almeno nel titolo italiano; forse ha pagato tali eccellenti vicini, ma a quanto pare, pur senza essere un prodotto di grande rilievo, è riuscito a farsi ricordare nel tempo… tanto che ora son qui a parlarne. 

È stato tra i primi film a utilizzare per gli effetti speciali interamente la computer grafica, anche se pure in questo non primeggia visto che a essere ricordato per questo è il più famoso Tron.

Globalmente parlando, non ho gradito troppo Giochi stellari: leggerino, non troppo originale, dalla sceneggiatura affatto solida, privo di carisma.
Probabilmente non è un caso che il suo regista, Nick Castle, non abbia prodotto niente di rilievo, e infatti non lo avevo mai sentito.

In chiusura di recensione, copio qualche frase di discreta profondità tra quelle sentite nel film.

“Io sono solo un ragazzo qualsiasi.”
“Se pensi questo di te, allora non sarai altro che questo.”

“Le cose cambiano ogni santo giorno.”

“Verrà il momento, però ricorda: quando verrà, tu devi agguantarlo, e attento che non scappi.”

“Affronta la realtà: tu sei nato starfighter.”

“La morte è un concetto superato.”

“Arrivederci, amico mio, ci vediamo in un’altra dimensione.”

Fosco Del Nero 



Titolo: Giochi stellari (The last starfighter).
Genere: fantascienza.
Regista: Nick Castle.
Attori:  Robert Preston, Catherine Mary Stewart, Lance Guest, Norman Snow, Dan O'Herlihy, Kay E. Kuter, Dan Mason, Barbara Bosson, Robert Starr.
Anno: 1984.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.



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