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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 20 gennaio 2021

Quarto potere - Orson Welles

Era da anni che avevo in animo di veder Quarto potere, non tanto perché il film mi ispirasse particolarmente, quanto per la sua importanza storica e cinematografica. Alla fine ce l’ho fatta.

Devo dire che, per quanto il film non mi abbia entusiasmato, si tratta di un’opera importante da ambo i punti di vista citati: quello cinematografico e quello socio-culturale.

Sul primo versante, abbiamo inquadrature efficaci, scenografia, fotografia e luci ottime, nonché una recitazione quasi da teatro.
Sul secondo versante, abbiamo una ficcante critica alla società dei consumi e all’ego personale… e si era solo nel 1941: chissà cosa direbbe Orson Welles se vedesse la società di oggi, che ha continuato sul percorso del consumismo e della manipolazione mediatica (a proposito di manipolazione mediatica...).

Ma bando agli indugi e vediamo la trama sommaria di Quarto potere, film che peraltro è ispirato al personaggio storico reale di William Randolph Hearst, imprenditore, editore e politico statunitense vivo tra il 1863 e il 1951, celebre non solo per la sua enorme ricchezza, ma per la sua grande influenza mediatica, considerato insieme a Joseph Pulitzer il padre del giornalismo scandalistico (al primo hanno dedicato un film e al secondo un premio giornalistico: andiamo bene): Charles Foster Kane nasce bimbo povero e non particolarmente amato dal padre, tanto che la madre, sfruttando l’evento positivo di una miniera rivelatasi ricca d’oro, lo manda a istruirsi presso tale Thatcher, il quale lo alleverà e lo educherà a rivestire il ruolo di imprenditore e uomo d’affari.
Ruolo che Kane svolgerà bene, anzi più che bene, mettendo su un vero e proprio impero con attività trasversali in ogni settore: personalmente, tuttavia, si dedica alla sua passione del giornalismo, e con gli anni rende l’Inquirer il primo giornale di New York, orientandolo verso la stampa scandalistica e a effetto, fatto poco apprezzato dai giornalisti vecchio stile, più orientati all’obiettività e alle notizie sicure.
Parallelamente,  nel film vengono raccontati gli amori e le amicizie di Kane, uomo dai forti desideri personali ma con difficoltà nei rapporti stretti, tanto che, alla fine, la morale del film è proprio quella del contrasto tra l'ego da un lato e l'amore dall’altro. 

Peraltro, il film non procede in linea retta come ho sintetizzato io, ma addirittura parte dalla morte di Kane e dall’ultima parola che egli pronuncia prima di andarsene: "Rosabella". Da tale parola, apparentemente un nome di donna, parte un’inchiesta giornalistica, che si accosta alle persone più vicine a Kane allo scopo di svelare il mistero di Rosabella: il mistero verrà svelato negli ultimi fotogrammi del film, portando alla morale suddetta, mentre nel corso dell’inchiesta verrà sviscerato il personaggio Kane, con i suoi pregi e i suoi difetti.

Insieme alla morale-insegnamento di cui sopra, altri due elementi emergono prepotenti nel film, e sono i due accennati in partenza.
La critica alla società dei consumi, col protagonista che vive in una sorta di castello fatto costruire da egli stesso (luogo reale e piuttosto magnificente: è il Castello Hearst); e la critica alla manipolazione mediatica, col protagonista che usa i suoi giornali sia per produrre titoli scandalistici sia per perorare la sua carriera politica, al contempo danneggiando i suoi avversari… pratica la quale è divenuta pane quotidiano, purtroppo (nei tempi contemporanei è divenuta anzi un mezzo di manipolazione di massa legato a una certa agenda).

Il film non mi ha entusiasmato, dunque, forse per lo spezzettamento e la narrazione assai frastagliata, ma è film di grande importanza e i suoi contenuti andrebbero tenuti ben presenti: il multimiliardario vive nel lusso ma muore solo e nel momento della morte si ricorda l’infanzia con la madre... opulenza fuori, vuoto dentro.

Chiudo la recensione con l'impegno iniziale di Kane... disatteso sia da lui che dal giornalismo che è seguito nei decenni, sino alla grottesca e drammatica situazione attuale di falsità e propaganda collettiva.

"Io darò agli abitanti di questa città un quotidiano che pubblicherà tutte le notizie importanti con onestà.
La gente tramite l'Inquirer sarà sempre al corrente di tutto in modo chiaro e semplice; gli interessi privati non interferiranno con la verità.
Io darò anche al pubblico un giornale pronto a combattere per la tutela dei loro diritti di cittadini e di esseri umani."
 
Fosco Del Nero



Titolo: Quarto potere (Citizen Kane).
Genere: drammatico.
Regista: Orson Welles.
Attori: Everett Sloane, Paul Stewart, Joseph Cotten, Alan Ladd, Agnes Moorehead, George Coulouris, Orson Welles, Ray Collins, Ruth Warrick, Dorothy Comingore, Fortunio Bonanova, Erskine Sanford.
Anno: 1941.
Voto: 7.5.
Dove lo trovi: qui.



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