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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

domenica 20 settembre 2009

Uzumaki - Higuchinsky

Il film recensito oggi appartiene a due categorie ben distinte:
- quella dei film horror,
- quella dei film orientali.

Come sa chiunque si sia anche solo minimamente interessato al cinema orientale (giapponese, cinese, taiwanese, coreano, etc), spesso l’Oriente ci ha regalato dei titolo assai originali, che magari possono non piacere allo spettatore medio occidentale, ma che indubitabilmente hanno un loro spessore e una loro vena creativa.

Penso per esempio a film come Yaji and Kita, Double vision, Cutie honey, Two sisters, Shaolin soccer, Old boy, Ringu, Ju-on, tutti prodotti importanti nei loro rispettivi generi.

Il film di oggi è Uzumaki (parola che significa "spirale"), un horror che in qualche modo colpisce nel segno.

Dico "in qualche modo" perché alcuni difetti della pellicola sono evidenti, da alcune recitazioni un po’ approssimative a una trama assai scarna, dai personaggi non memorabili alla colonna sonora latitante.

Detto così, sembrerebbe che Uzumaki, tratto dal manga di Junji Ito e diretto invece da Higuchinsky, sia un film ignorabile, e invece, come dicevo prima, ha un suo perché.
Difatti, nella sua semplice linearità (una sorta di escalation di follia che impregna di sé un piccolo paese), coinvolge e turba lo spettatore, risultando alla fine della fiera uno spettacolo fastidiosamente torbido e inquietante, quasi claustrofobico nel suo incedere.

E, in fin dei conti, è questo che si chiede a un film horror, no?
Ossia turbare in qualche modo lo spettatore.

Certo, da Uzumaki non attendetevi un film dell’orrore all’americana, ossia assai spettacolarizzato negli effetti sonori (qua quasi essenti) o negli effetti speciali (qua spesso pacchiani, o comunque tanto bizzarri da apparire poco credibili); ma un film, piuttosto, che punta a suscitare in chi lo guarda un fastidio sommerso, che cresce pian piano.

Questa, se vogliamo, è la differenza macroscopica tra l’horror all’orientale e quello all’occidentale: mentre il secondo è un terrore visto e sentito, con occhi e orecchie, e sovente assai caricato, il primo è un orrore percepito, spesso non inquadrato, una sorta di angoscia di riflesso.

Io preferisco il primo genere, ma è una questione di gusti; magari qualcuno ai vari Uzumaki, Ringu, Ju-on, Two sisters, preferirà invece i vari 28 giorni dopo, Martyrs, Io sono Leggenda, I segni del male, etc (film comunque non malvagi, eccettuato a mio avviso il secondo della lista).
Come detto, la tipologia è questione di gusti: l'importante è scegliere, all'interno della macroarea, gli esponenti migliori, o comunque quelli più originali.

E, se siete appassionati di film horror o di film orientali, Uzumaki è una buona alternativa.

Fosco Del Nero



Titolo: Uzumaki (Uzumaki).
Genere: horror, psicologico, splatter.
Regista: Higuchinsky.
Attori: Eriko Hatsune, Fhi Fan, Hinako Saeki, Eun-Kyung Shin, Keiko Takahashi, Ren Ôsugi, Denden, Masami Horiuchi, Tarô Suwa.
Anno: 2000.
Voto: 7.

Dove lo trovi: qui.

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