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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 15 settembre 2009

Il messaggero - Peter Cornwell

La recensione di oggi è relativa a un film recentissimo, uscito al cinema poco tempo fa: si tratta di un horror, e segnatamente de Il messaggero (il cui titolo originale è The haunting in the Connecticut).

Il messaggero è un film ispirato a una storia vera, mescolante diverse componenti: una malattia grave, una casa infestata, possessioni demoniache.

Siamo dunque in pieno “horror da casa stregata”, filone che certamente non manca di rappresentanti, e persino di rappresentanti eccellenti, da Shining a The others.

Come dico sempre, se un regista sceglie una strada già battuta da altri, l’unica possibilità per sollevare il suo film dalla mediocrità è quella di percorrerla perlomeno in modo originale o inaspettato.
Vediamo se Il messaggero lo fa...

Vi do subito la risposta, senza farvi aspettare: non lo fa.
Difatti, il film è un enorme cumulo di cliché orrorifici, che addirittura sfociano in scene ispirate (ma forse sarebbe il caso di dire prese pari pari) da classici come Shining o Amytiville horror.

La natura mediocre de Il messaggero, peraltro, si evince subito da un paio di fattori:
Primo punto: il cast.
Il punto non è la dicotomia tra attori famosi o non famosi, per il semplice fatto che un attore di talento non comincia già famoso, e quindi un casting può essere eccellente anche senza presentare nomi di grido.
Tuttavia, quando in un film vi sono solamente attori di terzo livello, già presenti in produzioni di basso profilo, e con prestazioni di basso profilo, scatta subito un campanello d’allarme.
Non a caso, in questa pellicola, si salva il solo Kyle Gallner, che riesce discretamente a far vivere il suo personaggio malato (nel corpo) e allucinato (nella mente).

Secondo punto: gli effetti sonori.
È una cosa praticamente matematica: quando un film dell’orrore punta a suscitare la paura tramite le solite scenette culminanti in un effetto sonoro che dovrebbe far sobbalzare sulla sedia lo spettatore, il prodotto è scarso.
Difatti, se avesse armi migliori nel suo arsenale, le userebbe…

Terzo punto: la fotografia.
Il filone della casa stregata ci ha abituato a fotografie e scenografie spesso inquietanti e spettacolari, e non solo da parte dei big come The others; si pensi per esempio ai meno conosciuti e apprezzati El orfanato, Saint Ange, Two sisters, Haunting - Presenze, etc.

Ergo, se ci si presenta con un film dalla fotografia scarsa, dai dialoghi piatti oltre ogni dire, dai personaggi che si dimenticano appena 12 minuti dopo la fine, dalla trama banale e già vista, cosa si vuole sperare di ottenere?

Probabilmente un film scarso, buono da mandare al cinema d’estate e da massimizzare con un trailer e una campagna pubblicitaria truffaldina.

Insomma per farla breve, il voto è un bel 4.5.

Ah, mi dimenticavo la trama: Sara Campbell (Virginia Madsen) è molto affezionata al figlio adolescente Matt (Kyle Gallner), che però ha un cancro in fase avanzata.
Il ragazzo decide di sottoporsi a una terapia sperimentale presso un centro specializzato nella cura dei tumori, e dunque si trasferisce in una villa poco lontano da esso.
Ma nella villa si manifestano strane e inquietanti presenze…

Fosco Del Nero



Titolo: Il messaggero (The haunting in the Connecticut).
Genere: horror, fantastico.
Regista: Peter Cornwell.
Attori: Virginia Madsen, Kyle Gallner, Amanda Crew, Martin Donovan.
Anno: 2009.
Voto: 4.5.
Dove lo trovi: qui.

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