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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 12 giugno 2018

La profezia di Kaena - Chris Delaporte, Pascal Pinon

Avevo trovato La profezia di Kaena in qualche classifica di film d’animazione e, nonostante non tutti i pareri su di esso fossero positivi, avevo deciso di vederlo.

Parto dicendo che i pareri non positivi erano giustificati anche solo dalla grafica: l’apparato visivo del film, pur non eccessivamente vecchio (è del 2003), risulta a dir poco antiquato, bruttino nei colori (scuri e opprimenti), nei disegni (piuttosto grezzi) e anche nell’animazione (farraginosa anch’essa).

Un prodotto da bocciare totalmente, dunque?

Non del tutto, e la provenienza del film ci svela da sola il perché: La profezia di Kaena è una produzione francese (franco-canadese per la precisione), e come noto la scuola d’animazione francese è una delle migliori al mondo (insieme a quella giapponese e a quella statunitense), e fa dei contenuti, della profondità e dell’originalità il suo punto di forza.
Elementi che si notano anche ne La profezia di Kaena, seppur meno che in altre produzioni.

Ma sospendiamo per un poco il commento e tracciamo la trama sommaria del film: in un luogo di fantasia non meglio precisato vive un popolo piuttosto primitivo, e direi persino arboricolo, giacché si muove tra enormi alberi, tronchi, liane, etc.
Se il livello tecnologico è assai basso, lo è anche quello cultural-religioso-superstizioso, e il suddetto popolo passa parte del suo tempo a raccogliere linfa dagli alberi da offrire in dono agli dei per ingraziarseli, di continuo spronato in ciò da una sorta di gran sacerdote che spadroneggia nella comunità.
In tale paesaggio umano, Kaena è una sorta di spirito ribelle: non crede molto negli dei di cui parla il sacerdote, e invece si affida alla creatura in cui essi vivono, chiamata Axis, che invoca di tanto in tanto.
Da un lato dunque abbiamo una religione superstiziosa in cui si parla di servire gli dei, e dall’altro la fiducia nell’esistenza e nella creazione, con tanto di qualche principio esistenziale enunciato di tanto in tanto, come i seguenti:

“Non ti servono le ali per essere libero.”

“Sotto è sopra e sopra è sotto.”

“Dobbiamo affrontare il destino, e il tempo che abbiamo è poco.”

La trama però non è così semplice, e anzi si ingarbuglia alquanto: Axis in realtà non è un mondo a sé stante, ma è nato secoli addietro dopo l’incidente di un’astronave di un’altra e progredita civiltà, incidente che ha generato quella sorta di creatura arboricola enorme, che sta come sospesa tra due pianeti, a metà via tra le rispettive attrazioni gravitazionali (lo so, lo so, molto fantascientifica come ipotesi, ma fa niente).
Kaena, nel suo girovagare, s’imbatterà nella verità… e in molto di più.

Dunque, abbiamo detto: grafica assai pacchiana, molto scura e poco fluida. Il commento sonoro è invece bello. Il personaggio di Kaena è ben caratterizzato, ma gli altri personaggi sono tutti delle macchiette… senza contare che la stessa protagonista femminile è troppo sottolineata: ad esempio nel suo essere una sorta di maggiorata alla Lara Croft, o nel suo andare in giro con uno slip minuscolo sotto e un top sopra, mentre tutti gli altri sono vestiti normalmente con pantaloni e maglie. E quando poi viene soccorsa da degli alieni che la trovano ferita… la vestono con una tuta sexy superaderente. Davvero poco credibile e poco coerente col resto del paesaggio.
Altro dato positivo: negli 80 minuti del film vi è un discreto livello di umorismo e ironia.

Nel complesso, La profezia di Kaena è un film d’animazione che ha qualche merito dalla sua, ma che è troppo arretrato tecnicamente per essere competitivo con gli altri prodotti di questi ultimi due decenni… o perché si abbia voglia di vederlo una seconda volta.

Fosco Del Nero



Titolo: La profezia di Kaena (Kaena: La prophétie).
Genere: animazione, fantastico, fantascienza.
Regista: Chris Delaporte, Pascal Pinon.
Anno: 2003.
Voto: 5.5.
Dove lo trovi: qui.

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