Avevo visto il film d’animazione Origine (titolo inglese Origin - Spirits of the past; titolo giapponese Gin-iro no kami no Agito) segnalato da qualche parte online, e da buon appassionato di animazione nipponica ho deciso di vederlo.
Tuttavia, e lo dico subito, il film mi ha per buona parte deluso, nonostante un incipit promettente.
Andiamo subito a descrivere la trama sommaria di Origine: in futuro, per cercare di ripopolare la vegetazione del pianeta Terra, alcuni scienziati avviano un programma visionario, che prevede la sperimentazione genetica su alcune piante, che vengono poste sulla Luna. Tuttavia, tali piante crescono in un modo inaspettato, divengono aggressive e riescono persino ad arrivare sulla Terra, dove attaccano l’umanità e nel giro di pochi anni la annichiliscono.
Tre secoli più avanti, la situazione è questa: la Terra è dominata dalle piante, che hanno addirittura generato degli umanoidi, i druidi, e i pochi umani superstiti sono schierati in due fazioni: un regno militarizzato che combatte le piante e vuole riportare il mondo al passato, quando l’uomo dominava sulla natura, e un gruppo di persone che si sono adattate a vivere in pace con la natura, e che vivono nella cosiddetta Città Neutrale, che poi non è altro che i resti cadenti dei vecchi edifici.
Un giorno, mentre Agito e Yolda stanno compiendo un’incursione nella foresta per rubare un po’ di acqua alla foresta stessa, il primo finisce per caso in una struttura tecnologica vecchia di secoli, e senza farlo apposta risveglia la giovane Toola. Questo innescherà una serie di avvenimenti, che ancora una volta metteranno di fronte l’uomo e la natura.
Si sarà capito: dettagli a parte, la sceneggiatura di Origine è piuttosto banale, e riguarda il solito conflitto tra uomo e natura, con estremisti e moderati, il solito futuro apocalittico, il solito rischio di distruzione globale, i soliti resti di una civiltà passata assai progredita, etc.
Come dico sempre, quando il progetto non è troppo originale, occorre che l’esecuzione sia impeccabile, pena il cadere nella mediocrità o ancor più in basso.
Origine riesce perlomeno in questo obiettivo?
Vediamo: gli sfondi disegnati a mano sono piuttosto belli, e questo va bene; purtroppo, però, la computer grafica si integra davvero male in tali scenari, e spesso dà luogo ad animazioni macchinose e sgradevoli, sia nei personaggi ma soprattutto negli oggetti in movimento.
E questo non è l’unico punto critico del film: i personaggi sono stereotipati quanto la trama, e la loro caratterizzazione è davvero carente. I dialoghi stessi sono piuttosto insipidi.
Si è cercato di inserire qualche elemento estetico di originalità, senza dubbio per colmare l’assenza di originalità strutturale, ma l’esito è quantomeno opinabile: penso alle curiose vesti prive di spalle, davvero improbabili, tanto nel passato quanto nel futuro.
In tale mediocrità generale, le uniche cose che si salvano sono un incipit discreto e una colonna sonora altrettanto discreta.
Per il resto, Origine è un film d’animazione davvero trascurabile, tanto che mi segno il nome dello studio che lo ha prodotto, Gonzo (già dal nome dello studio avrei dovuto intuire qualcosa), come promemoria per future opere da evitare.
E, se posso permettermi, che distanzia dallo Studio Ghibli.
Fosco Del Nero
Titolo: Origine (Gin-iro no kami no Agito).
Genere: animazione, drammatico, fantastico.
Regista: Keiichi Sugiyama.
Anno: 2006.
Voto: 4.5.
Dove lo trovi: qui.