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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 6 agosto 2019

Natural City - Byung-Chun Min

Avevo già visto Natural City molto tempo fa, ma senza dubbio non avevo ancora aperto il blog Cinema e film, motivo per cui esso non vi era recensito.
Poco male: ecco qui la recensione.

Al tempo, Natural City, film coreano del 2003, uscì con uno slogan dal sapore di proclama: “Finisce l’era di Blade runner, inizia il mito di Natural City”. 
Un proclama neanche di poco conto, e anzi parecchio ambizioso.

Ora vediamo la trama sintetica del film, e poi passiamo al commento: siamo nell’anno 2080, in Oriente. Il livello tecnologico è comprensibilmente molto più elevato, tanto che la società è letteralmente invasa dai cyborg, che fanno praticamente tutto: i camerieri, le ballerine, i soldati, e ovviamente le donne di piacere. 
C’è però un limite: i cyborg hanno una durata di vita molto bassa, di appena tre anni, e dopo vanno smaltiti, proprio come semplici oggetti… con l’unica difficoltà che molte persone si sono nel mentre affezionati a loro, che fossero aiutanti in negozio oppure sostituti di partner.
È questo il caso del poliziotto R, che peraltro ha strani traffici illegali col mercato nero, il quale si è invaghito della cyborg ballerina Ria, e vorrebbe salvarla trasferendo la sua identità dentro il corpo di una persona vera e propria, ovviamente sacrificandola.
A tal scopo, ha individuato chi dovrebbe eseguire l’operazione, lo scienziato Gyro, e su chi dovrebbe essere eseguita, la prostituta di strada Syon.  
Nel mentre però dovrà preoccuparsi anche di Cyper, un cyborg guerriero che vuole attuare la medesima cosa su di sé al fine di sopravvivere. 

E ora veniamo al commento: effettivamente Natural City ricorda Blade runner, giacché l’universo in cui è ambientato è identico, letteralmente identico: esseri umani, cyborg ribelli, cyborg amati, negozietti di strada, insegne luminose, megalopoli del futuro, e via discorrendo.
L’unica differenza estetica sta nel fatto che qua i protagonisti della storia hanno gli occhi a mandorla.
Il genere è dunque la fantascienza cyberpunk, con tendenza verso sentimenti e azione. Anche la trama ha certi elementi in comune, cosa che non facilita di certo la sua emancipazione dal famoso predecessore.

I lati positivi di Natural City: bella fotografia e bella l’atmosfera generale; inoltre, il doppiaggio italiano è buono.

I lati così così di Natural City: la colonna sonora a volte è ispirante, mentre a volte e fuori luogo e troppo discontinua. Anche il volume, di musica ed effetti sonori, è curiosamente discontinuo: a volte occorre alzarlo per sentire i dialoghi, e poco dopo occorre abbassarlo, e di molto, per via di sparatorie o rumoracci di altra natura.

I lati negativi di Natural City: la sceneggiatura è piatta, occorre dirlo, nonché eccessivamente ispirata a Blade runner. Inoltre, i personaggi hanno una caratterizzazione davvero scarsa, e si fatica a ricordarli nel tempo. Persino durante il film già ce li si è dimenticati.
Ancora: i dialoghi sono davvero pacchiani, cosa che fa di Natural City un film con una bella esecuzione tecnica, ma con un’anima interiore praticamente assente… e infatti il film è scomparso da qualunque radar, visto forse solo in Corea del Sud, e forse manco lì (la Corea del Nord credo non lo abbia mai visto per ripicca).

E se si pensa al proclama originario, beh, allora inevitabile considerare Natural City come un clamoroso tonfo.

Fosco Del Nero



Titolo: Natural City (Natural City).
Genere: fantascienza, cyberpunk, drammatico.
Regista:  Byung-Chun Min.
Attori: Yoo Ji-tae, Rin Seon, Lee Jae-eun, Yoon Chan, Yoon Eun-pyo, Shin Gu, Um Chun-nae, Yoo Ju-sang, Jung Doo-hong
Anno: 2003.
Voto: 4.
Dove lo trovi: qui.


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