Quest’oggi vediamo Educazione siberiana di Gabriele Salvatores, film che ha avuto un discreto successo.
Intanto, preciso che si tratta del sesto film di Salvatores che recensisco, dopo Denti, Marrakech express, Puerto escondido, Il ragazzo invisibile e Nirvana.
Di tali cinque film, solo uno è stavo valutato negativamente, ossia Il ragazzo invisibile, mentre Nirvana spicca in positivo su tutti.
Vediamo come è andata con Educazione siberiana.
Premessa: Educazione siberiana è tratto dall’omonimo romanzo di Nicolai Lilin, che ho saputo essere piuttosto diverso dalla conversione cinematografica, come spesso accade in questi casi.
Tuttavia, non ho letto il romanzo per cui valuterò il solo film, essendo in questo senso “pulito dai confronti”.
Seconda premessa, legata al cast: conoscevo solamente due attori, ossia il celebre ed eccellente John Malkovich (L’ombra del vampiro, Burn after reading - A prova di spia, Rounders - Il giocatore, Ombre e nebbia, Essendo John Malkovich) e la meno celebre e decisamente più giovane Eleanor Tomlinson (La mia vita è un disastro, Il cacciatore di giganti, The lost future).
Terza premessa: il regista e il film sono italiani, ma come suggerisce il titolo del libro la storia è ambientata in Russia, e peraltro riguarda la minoranza delle genti siberiane, un popolo di “onesti criminali”, con proprie leggi e codici morali, che rispettano rigorosamente pur all’interno di gesta omicide e sovente anche crude (in una scena, per esempio, il nonno insegna ai nipoti come pugnalare in modo efficace per far morire la persona più rapidamente).
A dispetto della genesi italiana dell’opera, l’inizio del film come stile e atmosfera ricorda un po’ i film gitani di Emir Kusturica.
Ecco in sintesi la trama di Educazione siberiana: in un piccolo e assai semplice villaggio della Transnistria, nella Moldavia orientale, Kolyma cresce in simbiosi con l’amico fraterno Gagarin, sotto la supervisione del nonno, il quale è anche il capo della locale comunità siberiana, ivi mandata dal governo come sorta di segregazione razziale.
Il nonno Kuzja insegna loro come affrontare la vita… e i due poi l’affronteranno nel resto del film, per quanto in modo assai diverso: il primo più cavalleresco, seguendo l’educazione ricevuta, e il secondo in modo più facile, scegliendo la “via larga”.
Tra gli altri personaggi, da citare la bella e dolce Xenya, una “voluta da Dio” per dirla col gergo siberiano, ossia una ragazza dalla mente semplice.
Segue ora un mio commento: Educazione siberiana mi è piaciuto nettamente. Parte in modo accattivante e propone molta bellezza visiva; la fotografia, a questo proposito, è ottima, così come la recitazione e la regia.
Il film effettua molti salti temporali e a volte dà l’impressione di andare un po’ troppo frettolosamente, fatto peraltro frequente nelle trasposizioni dai romanzi, che naturalmente hanno tempi narrativi diversi e solitamente molti più contenuti, che il film deve viceversa tagliare per motivi di tempo.
Nel complesso però il film regge, e ha un suo valore sia come bellezza sia come trama.
Inoltre propone dell’altro, che per quanto mi riguarda fa elevare notevolmente il valore del prodotto: Educazione siberiana non ha formalmente tematiche esistenzial-evolutive al suo interno, tuttavia ogni tanto nel film spuntano delle frasi che potrebbero benissimo esser presenti (e, anzi, lo sono) in qualche testo di crescita interiore.
Vado a citare.
“Kolyma, dobbiamo avere rispetto per tutte le creature viventi. Eccetto che per la polizia, la gente che lavora nel governo, i banchieri, gli usurai e tutti quelli che hanno il potere del denaro e sfruttano le persone semplici. Ti dico: rubare a queste persone è permesso.”
“Ricordati: chi vuole troppo è un pazzo.”
“L’uomo non può possedere più di quanto il suo cuore possa amare.”
(questa frase da sola vale la visione dal film)
“Se vivono solo in gabbia muoiono, poiché la casa di ogni creatura vivente è il cielo.”
“Presto o tardi non sapremo più di cosa abbiamo bisogno.
Non sapremo più neanche chi siamo.”
“La fame viene e scompare ma la dignità, una volta persa, non torna mai più.”
“Dovrai dare il meglio di te per imparare.
Per molti mesi farai soltanto una cosa: osservare.”
“Non chiederti quale destino gli dei abbiano scelto per te o per me.
Sii saggio: mesci il vino e, poiché è breve la vita, carpe diem: non pensare mai a domani.”
“Il cielo, i fiumi e i fiori: è tutto così bello.
È davvero bellissimo.”
“Io non credo a niente, per cui posso fare quello che voglio.”
“Adesso non ci rimane che dimostrare al Signore che noi siamo attenti ai suoi segnali e che compiremo la sua giustizia.”
“Tu non appartieni a nessuno e nessuno appartiene a te.”
Fosco Del Nero
Titolo: Educazione siberiana (Educazione siberiana).
Genere: drammatico.
Regista: Gabriele Salvatores.
Attori: John Malkovich, Arnas Fedaravicius, Eleanor Tomlinson, Vilius Tumalavicius, Jonas Trukanas, Vitalji Porsnev, Peter Stormare.
Anno: 2013.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.
Genere: drammatico.
Regista: Gabriele Salvatores.
Attori: John Malkovich, Arnas Fedaravicius, Eleanor Tomlinson, Vilius Tumalavicius, Jonas Trukanas, Vitalji Porsnev, Peter Stormare.
Anno: 2013.
Voto: 8.
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