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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 15 gennaio 2020

Oceania - Ron Clements, John Musker

Oceania è stato uno dei due film d’animazione rilasciati dalla Disney nel 2016.
L’altro è stato Zootropolis, che ho già recensito in modo quasi entusiastico… vediamo se Oceania, titolo italiano dell’originale Moana, ha ottenuto da queste parti il medesimo successo.

Devo esordire con un “dipende”.
Da che dipende?

Vi risparmio la risposta classica sul punto da cui si guarda il mondo; al contrario, dipende dalla versione del film che si decide di guardare.
La prima volta ho difatti visto il film in lingua italiana: dialoghi e canzoni, tutto doppiato.
In questa occasione, ho avuto modo di apprezzare la bellissima animazione, i colori fantastici, l’eccellente mimica facciale e il forte dinamismo della storia, che tuttavia mi è sembrata una produzione per famiglie dall’aria un po’ melensa, particolarmente nei testi delle canzoni, parte molto importante del film, le quali nella versione italiana si presentavano melodiche ma super-banali nei testi e nei toni. Anche il doppiaggio mi aveva lasciato perplesso.
Ciò mi aveva fatto sospettare che il film originale avesse un’impronta un po’ diversa (anche perché è raro che i film d’animazione americani abbiano questo tipo di energia di fondo) e infatti, dopo un po’ di tempo, mi son visto il film originale in inglese.

L’animazione è rimasta la stessa: bellissima e coloratissima (anzi, a dirla tutta Oceania è un trionfo visivo di disegni, animazione e colori), eppure la storia in qualche modo è cambiata.
Le voci sono molto più convincenti in lingua originale, le canzoni infinitamente più belle (tanto da far dubitare che siano le stesse!), le traduzioni sono discretamente diverse e le parole e le frasi assumono sfumature differenti; aumenta anche l’umorismo, dando luogo a un film bello non solo per gli occhi, com’era già prima, ma anche per le orecchie… e ora con un sottofondo educativo e persino esistenziale che prima mancava.
So che pare strano che tutto questo sa sia perso con il doppiaggio italiano, eppure è così.

Andiamo ora alla trama del film diretto dal duo Ron Clements-John Musker, già coautori di svariati film d’animazione (La sirenetta, Aladdin, Il pianeta del tesoro, etc): siamo tra il popolo maori e precisamente sull’isola di Motunui, dove vive la piccola Vaiana, figlia del capovillaggio e nipote di una simpatica e bizzarra vecchietta.
La bambina, che dopo un cambio di scena è già ragazzina, è destinata a divenire lei stessa il capo villaggio dopo suo padre (concetto peraltro del tutto opposto a quello che trasmette il film, dall'ambientazione simile, La ragazza delle balene), coltiva il desiderio di andare oltre il limite della barriera corallina che circonda l'isola, sorta di limite invalicabile, e navigare in mare aperto, cosa che i suoi conterranei evitano onde evitare incidenti in mare ("onde evitare": pregasi notare la precisione del linguaggio).
Tuttavia, la carenza di cibo e la scoperta del glorioso passato marinaro dei suoi avi spinge definitivamente Vaiana all’avventura… insieme all’imbranato galletto Heihei e al semidio Maui, coprotagonista della storia. 
Obiettivo della missione: restituire il cuore alla dea Te Fiti, che lo stesso Maui le aveva rubato un millennio prima.

Oceania, nella sua versione originale, che dunque vi consiglio caldamente, è esattamente quel che sembra: un film colorato, simpatico, positivo, divertente, esotico, ispirato e con qualche slancio educativo e qualche frase profonda, il che è sempre una buona cosa, che val certamente la pena di essere visto. Come detto, eccellente la colonna sonora in lingua originale.
Peccato, però, che buona parte della sua bellezza si perda nella trasposizione italiana, che è quella cui i bambini hanno avuto accesso, cinema o dvd che sia.

Chiudo la recensione con alcune frasi dall’interessante sapore esistenziale tratte dal film:

“Devi trovare la felicità lì dove sei.”

“È tempo di essere ciò che devi essere.”

“Da te stesso non puoi fuggire via.”

“Chi sono io?”

“Che c’è lì dentro?”
“La risposta alla domanda che tu continui a porti: chi sei destinata ad essere.”

“Noi leggiamo il vento e il cielo quando è  il sole è alto.
Solchiamo la vastità dei mari sul respiro dell’oceano.
Di notte diamo un nome ad ogni stella.
Sappiamo dove siamo. Sappiamo chi siamo.
Siamo esploratori: leggiamo ogni segno.
Narriamo le storie dei nostri anziani in una catena infinita: conosciamo la via.”

L'intero film, in buona sostanza, oscilla tra l'idea di trovare la felicità dove si è (concetto esistenzialmente importante) e l'idea di seguire il proprio intuito e il proprio cammino (concetto altrettanto rilevante: a seconda della situazione della singola persona, va assecondato uno dei due principi).
Interessante anche il concetto di conoscere il proprio passato per poter orientare meglio la propria esistenza.
In lingua originale, il film è sia divertente che ispirante... persino commovente in alcuni punti per la mole di bellezza che propone. In effetti, personalmente ho un debole per questo film: i due protagonisti, i colori, il viaggio di riequilibrio cosmico, le canzoni in inglese, l'umorismo.

Fosco Del Nero



Titolo: Oceania (Moana).
Genere: animazione, fantastico, avventura, commedia, musicale.
Regista: Ron Clements, John Musker.
Anno: 2016.
Voto: 6 (italiano) - 8.5. (inglese).
Dove lo trovi: qui.


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