Avevo visto Sliding doors molto tempo fa, ma talmente tanto tempo, ed evidentemente con non troppo interesse, che della trama non mi ricordavo niente e sapevo solo quello che è diventato un concetto diffuso, e addirittura un modo di dire: “sliding doors”, in italiano “porte scorrevoli”, espressione per indicare il concetto per cui a volte basta poco, una minima differenza, per creare un bivio e portare a due diversi percorsi di vita, e finanche molto diversi.
Per questo motivo, il film in questione è spesso inserito anche nelle liste di film esistenziali suggeriti…
… anche se, curiosamente, l’essenza del film è esattamente opposta a ciò per cui viene ricordato e suggerito.
Difatti, mentre il film viene ricordato per il concetto della “porta scorrevole”, ossia del singolo evento che genera percorsi di vita assai differenti, in realtà la morale di fondo dell’opera è esattamente opposta, e vien mostrata nel finale: si parla del destino, di ciò che deve comunque succedere a prescindere dai singoli eventi.
In questo senso, il film assume connotati parecchio diversi, e persino educativi, nel senso che un destino c’è, anche se non è inteso come fatto di vita, o come persone da conoscere, come si banalizza nei film e nella letteratura romanzata e spesso romantica: il destino esiste in quanto percorso interiore da compiere.
Nel film la protagonista femminile doveva conoscere il co-protagonista maschile, mentre nella nostra vita noi dobbiamo affrontare certe energie-apprendimenti. Se si sposta il concetto dagli eventi di fuori agli apprendimenti di dentro, il film è perfetto e didattico (e nelle liste esistenziali dunque ci sta), altrimenti vien visto come una banalizzazione romantica.
Ma andiamo alla trama di Sliding doors: Helen Quilley (Gwyneth Paltrow; I Tenenbaum, Paradiso perduto, Shakespeare in love, Il talento di Mr. Ripley) è fidanzata e convive con Gerry (John Lynch; Nel nome del padre, Best), il quale però la tradisce con Lydia (Jeanne Tripplehorn; Travolti dal destino), sua ex fidanzata. Un giorno, tornando a casa prima del solito perché era stata licenziata, la donna prende la metropolitana e trova il fidanzato con la sua amante… oppure non lo trova perché perde la metro, a seconda di come sono andate le cose con le "sliding doors", e da lì il film inizia a seguire le due vicende.
Le quali come detto finiscono in qualche modo per confluire e per mostrare una sorta di “destino”, per quanto in modo molto molto diverso l’una dall’altra.
Da citare anche il personaggio di James (John Hannah; La mummia, La mummia - Il ritorno, Quattro matrimoni e un funerale, Il ritorno del maggiolino tutto matto), che poi è quello che a livello di gag e di battute movimenta la storia.
Segue ora un altro commento sul film, meno esistenziale e più tecnico (tecnico si fa per dire).
Sliding doors è un discreto film: la protagonista principale è simpatica e carina, e ben interpretata nelle sue due versioni da Gwyneth Paltrow; nel film c’è sufficiente vivacità; i dialoghi sono spesso ispirati, ironici e anche di buona cultura; l’ambientazione inglese ha il suo fascino.
Dal lato negativo, abbiamo alcuni dialoghi e comportamenti piuttosto forzati, nonché un certo senso di sentimentalismo discretamente diffuso, per quanto in parte smorzato dall’umorismo.
Nel complesso, il film se la cava bene, ma non fa impazzire, e si segnala solo per la particolarità del doppio filone, il quale peraltro è portato avanti molto bene, e persino nelle stesse scene, con ingressi ed uscite dei personaggi ben calcolati.
Curiosità: Sliding doors è stato ispirato da Destino cieco, un film polacco del 1981.
Fosco Del Nero
Titolo: Sliding doors (Sliding doors).
Genere: fantastico, commedia, drammatico, sentimentale.
Regista: Peter Howitt.
Attori: Gwyneth Paltrow, John Hannah, John Lynch, Jeanne Tripplehorn, Zara Turner, Douglas McFerran, Paul Brightwell, Nina Young, Virginia McKenna, Kevin McNally, Terry English, Peter Howitt, Joanna Roth.
Anno: 1997.
Voto: 7.
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