Slide # 1

Slide 1

Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

Slide # 2

Slide 2

L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

Slide # 3

Slide 3

Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

Slide # 4

Slide 4

Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

Slide # 5

Slide 5

Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 9 giugno 2020

Valerian e la città dei mille pianeti - Luc Besson

Non appena ho saputo dell’ultimo film di Luc Besson, ho deciso di guardarlo, e dunque ecco qui la recensione di Valerian e la città dei mille pianeti.

Son sempre stato un fan di Besson, considerato il più americano tra i registi europei, e con buona ragione. A testimoniarlo, produzioni come Il quinto elemento, Lucy o questo stesso Valerian e la città dei mille pianeti, anche se Besson ha diretto anche cose molto differenti, da Nikita a Leon, da Arthur e il popolo dei Minimei Subway, da Adèle e l'enigma del faraone ad Angel-A (questi ultimi due li adoro).

Un regista davvero eclettico, insomma, che ha il coraggio di osare (Nikita, Il quinto elemento, Lucy), nonché il coraggio di proporre cose vivacissime (forse Valerian e la città dei mille pianeti si guadagna la palma di film più vivace) e anche cose dai contenuti profondi (come il magnifico Angel-A).

Premessa: Valerian e la città dei mille pianeti è nato come film in 3D, però io l’ho visto su un normalissimo televisore casalingo, e la mia valutazione si basa su questo. D’altronde, non sono certo gli effetti spettacolari di un 3D che mi fanno valutare bene o male un film.
Da citare il fatto che il film è la conversione cinematografica della graphic novel Valérian et Laureline di tali Pierre Christin e Jean-Claude Mézièrs.

Andiamo a tracciare la storia di Valerian e la città dei mille pianeti, film che oscilla tra fantascienza, commedia, azione e sentimenti: siamo molto nel futuro, nel 2740, e l’umanità non solo ha colonizzato lo spazio, ma ha trovato numerose razze aliene, le quali sono confluite tutte nella cosiddetta Città dai mille pianeti, che in realtà è un’enorme stazione spaziale. La quale ha un problema: al suo interno c’è una zona misteriosa, che si presume radioattiva, tossica o qualcos’altro… sta di fatto che non se ne hanno notizie da tempo e che ogni squadra che è stata inviata non ha fatto ritorno.
Vengono così incaricati della missione il Maggiore Valerian (Dane DeHaan; Chronicle, La cura dal benessere) e il Sergente Laureline (Cara Delevingne; Carnival Row, Kids of love), una coppia molto affiatata nonché in odore di relazione sentimentale, da lui ricercata e da lei negata.
Il film, tuttavia, si apre con la loro missione precedente: il recupero di un preziosissimo convertitore (che in realtà è un animaletto simpatico) presso il Big Market del Pianeta Kirian (che ricorda un po’ il Gran Bazar di Istanbul, e infatti porta essenzialmente lo stesso nome), vissuto in due dimensioni, interattive grazie a strumenti tecnologici.
Ma in realtà il film non si apre nemmeno con questa scena, bensì con l’ambientazione del pianeta Mul, dove vive in armonia e beatitudine una razza che ricorda vagamente quella di Avatar, che Valerian vede come in un sogno.

Tutte queste vicende si intrecceranno… in un modo non imprevedibile, e anzi discretamente facile da intuire, ma comunque sufficientemente efficace. 
Il valore di Valerian e la città dei mille pianeti, tuttavia, non sta nell’originalità della sceneggiatura, che anzi ricorda un po’ Avatar, un po’ Il quinto elemento, un po’ Star wars e un po’ Star trek, così come il recente Guardiani della galassia, ma nella vivacità della storia, che si segue più che volentieri nonostante duri 130 minuti suonati.

Merito sia della dinamicità del narrato, sia della bellezza visiva di panorami, costumi ed effetti speciali, ma anche di un cast azzeccato: se in ruoli secondari vi sono attori di fama come Clive Owen (Closer, Inside man, I figli degli uomini) ed Ethan Hawke (Predestination, Daybreakers - L'ultimo vampiro, L'attimo fuggente), in prima fila abbiamo una coppia che funziona: Dane DeHaan ed Cara Delevingne, che mi son piaciuti entrambi, soprattutto la seconda, che in verità come lavoro principale fa la modella, e l’attrice solo a tempo perso.
Nel cast, peraltro, c’è stato posto anche per Rihanna (anche qua si vede la mano del regista europeo più americano tra tutti), che interpreta un personaggio assolutamente secondario, il quale tuttavia ha l’occasione di ballare e di mettersi in mostra.
Piccole parti anche per i famosi, più nel passato che nel presente, Rutger Hauer (Blade runnerLadyhawke) e John Goodman (Il grande Lebowski, Arizona junior, Fratello, dove sei?).

Nel complesso Valerian e la città dei mille pianeti (il film francese dal più elevato budget di sempre con quasi 200 milioni di euro spesi) mi è decisamente piaciuto, tanto nella sceneggiatura quanto nel comparto tecnico. È ben sorretto dalla coppa principale, ben amalgamata, e inoltre porta un messaggio positivo: il rispetto per i popoli; che si tratti di un altro pianeta, di un altro continente o semplicemente di un altro stato, il concetto con cambia di una virgola.

Fosco Del Nero



Titolo: Valerian e la città dei mille pianeti (Valerian and the city of a thousand planets).
Genere: fantascienza, fantastico, azione, sentimentale.
Regista: Luc Besson.
Attori: Dane DeHaan, Cara Delevingne, Clive Owen, Rihanna, Ethan Hawke, Herbie Hancock, Kris Wu, Rutger Hauer, Sam Spruell, John Goodman, Sam Douglas, Eric Lampaert, Emilie Livingston, Roman Blomme, Aurelien Gaya.
Anno: 2017.
Voto: 8.
Dove lo trovi: qui.


Il mondo dall'altra parte