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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 9 agosto 2022

Suss l’ebreo - Veit Harlan

Sarò molto diretto: mi sono cercato e visto il film Suss l’ebreo in quanto in qualche gruppo online veniva suggerito come testimonianza attuale legata al mondialismo e alla sua agenda totalitaria.

Ufficialmente, Suss l’ebreo è un film del 1940 della propaganda nazista atta a svilire la popolazione ebrea. Il regista Veit Harlan, difatti, fa letteralmente di tutto (e ci riesce assai bene) per rendere odioso il protagonista della storia, il Suss presente nel titolo.

Ma andiamo con ordine e procediamo con la descrizione sommaria della trama: siamo nella regione tedesca del Wurttemberg nel 1737, quando Karl Alexander viene incoronato Duca; il suo è un potere vincolato da quello del Consiglio, oltre che dalla costituzione su cui ha giurato. 
Poco dopo l’incoronazione, il Duca riceve, in deroga al divieto per gli ebrei di entrare a Stoccarda, un gioielliere ebreo, tale Suss Oppenheimer, il quale si propone non solo di vendergli ricchi gioielli a basso costo, ma anche di finanziare alcune attività che il Consiglio si era rifiutato di sovvenzionare. In breve tempo, Oppenheimer diviene un consigliere fidato del Duca, giacché tende a esaudire ogni suo desiderio, ricambiato in ciò da un potere sempre crescente: dapprima diviene proprietario delle strade del Wurttemberg e poi Ministro delle Finanze.
La sua avidità e la sua laidezza sono evidenti a tutti tranne che al Duca, che anzi viene trascinato verso una probabile guerra civile.

È alquanto difficile commentare un prodotto come Suss l’ebreo, ma lo farò comunque. 
In primo luogo, l’opera è tecnicamente di valore: la scenografia è bella, i costumi sono belli, la recitazione buona, la tensione scenica sempre presente; al tempo fu un film molto costoso, ripagato tuttavia dagli enormi successi al botteghino.
Quanto ai contenuti, è chiaro che non ha senso svilire interi popoli: in ogni popolo e in ogni religione vi sono mele buone e mele marce, per quanto è pur evidente che ciascuno popolo (e così ciascuna religione, ciascuna cultura e ciascuna razza) ha la sue tendenze fisiche e psichiche.

Ho tuttavia il sospetto che la propaganda antisemita di quei tempi non fosse legata tanto ai singoli ebrei, quanto al gruppo transnazionale che ai tempi si faceva passare per ebreo, allo scopo di distruggerlo: parlo di coloro che un tempo furono khazari, poi ebrei askhenaziti e che poi si nascosero dietro ai templari, ai gesuiti e ai massoni… fino ad arrivare, sani e salvi, ricchi e potenti, con immutate manie di dominio, ai tempi contemporanei.

Non a caso, leggo in rete che uno degli altri film della propaganda tedesca antisemita si intitola I Rothschild… e non c’è bisogno di dire altro per chi non è totalmente sprovveduto.
Dunque, senza dubbio la propaganda era forzata e indegna nelle azioni versi la gente comune, ma motivata dalla conoscenza di certi movimenti sotterranei.

Se lo troverò, dunque, per amor di sapere mi vedrò anche I Rothschild.

Quanto a Suss l’ebreo, devo dire che chi lo citava come film rivelatore del fenomeno mondialista non si sbagliava: il protagonista della storia agisce esattamente come agisce il mondialismo, tra avidità, inganni, sopraffazioni, manipolazioni, violenze… e i giorni attuali ne sono un chiaro testimone.

Fosco Del Nero



Titolo: Suss l’ebreo (Jud Süss).
Genere: drammatico, storico.
Regista: Veit Harlan.
Attori: Ferdinand Marian, Heinrich George, Werner Krauss, Kristina Soderbaum, Eugen Klopfer, Albert Florath, Theodor Loos.
Anno: 1940.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.



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