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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 3 agosto 2022

Il metodo Kominsky - Chuck Lorre

Il metodo Kominsky merita un’introduzione prima della recensione vera e propria.
Il suo ideatore, Chuck Lorre, con gli anni si è fatto la fama di colui che non sbaglia un colpo: tra serie tv classiche e situation comedy ha infatti inanellato un successo dietro l’altro, oscillando tra buon successo e clamoroso successo.

Ecco alcuni dei titoli da lui ideati e prodotti: Pappa e cicciaDharma & GregDue uomini e mezzoMike & MollyMom… ma soprattutto The Big Bang theory, sit-com che ha praticamente ridefinito i termini del successo delle serie tv umoristiche, tanto da aver addirittura dato luogo a una serie tv correlata: Young Sheldon, la quale tuttavia non è una sit-com, basata su battute e risate, ma una serie tv più tradizionale, pur rimanendo nella commedia spigliata.

È un po’ il medesimo genere de Il metodo Kominsky, che infatti è il prodotto immediatamente seguente di Chuck Lorre (il quale attualmente ha in corso le due suddette serie tv, più le due sit-com MomBob hearts Abishola, il suo ultimissimo lavoro), per quanto Il metodo Kominsky sposti nettamente il tiro verso la terza età e i problemi a essa connessi.

Peraltro, Il metodo Kominsky è la prima collaborazione tra Lorre e Netflix, e conoscendo sia l’uno che l’altro mi attendevo un prodotto di un certo tipo, diciamo così…
… non a caso, la prima battuta di genere omo-transgender arriva dopo pochi secondi del primo episodio, e tutta l’opera (non molto lunga, in verità, con i suoi 22 episodi totali) ha le solite fondamenta di “quelle parti” (non a caso, la serie è ambientata a Los Angeles): apparenza, gioventù, divertimento, sessualità bassa se non proprio deviata, squilibri psicologici, droghe, alcol, farmaci, etc. 
È la solita propaganda di quei lidi, applicata stavolta al mondo della terza età, che può pubblicizzare meno sesso e divertimenti giovanili, ma ha campo libero su farmaci e alcol (i farmaci sono droghe autorizzate dalla legge, in fin dei conti).

Ne approfitto così per evidenziare due cose.
La prima è che l’essere umano saggio va verso l’assenza di farmaci, di sieri e di droghe di qualsiasi tipo.
La seconda è che l’essere umano che non ha buttato la sua vita, arrivato a settant’anni, è divenuto un essere umano consapevole, non un adolescente che cerca ancora i divertimenti della gioventù per quanto il suo corpo più o meno decrepito ancora gli consenta (magari "sostenuto" da qualche pastiglia chimica).
Tutti i lavori di Lorre, invece, sembrano esattamente un elogio della scarsa consapevolezza e dell’addormentamento. Tuttavia, sono lavori eccellenti nell’umorismo e nell’esecuzione: è questo il motivo per cui li guardo, non certo quello didattico.
A loro modo, tuttavia, sono anch’essi didattici: basta fare nella propria vita esattamente il contrario di quello che essi pubblicizzano… e si è a posto. Valeva per The Big Bang theory e vale anche per  Il metodo Kominsky.

Veniamo ora alla trama sommaria  de Il metodo Kominsky: Sandy Kominsky (il sempre bravo Michael Douglas) è stato un attore di discreto successo, ma ha ottenuto i suoi più grandi risultati come insegnante di recitazione e porta ancora avanti la sua scuola, assistito dalla figlia Mindy (Sarah Baker, già vista in Young Sheldon). Il suo migliore amico è Norman Newlander (Alan Arkin), il quale ha appena perso la moglie Eileen (Susan Sullivan, già vista in Dharma e Greg), che è stato il suo agente e che è divenuto col tempo il suo migliore amico.
Altri personaggi ricorrenti sono Lisa (Nancy Travis), studente e fiamma di Sandy e Martin (un invecchiatissimo Paul Reiser), fidanzato di Mindy.

La comicità, pur non trattandosi di una sit-com umoristica, è sempre su ottimi livelli: Chuck Lorre in questo è una garanzia assoluta; se non sono battute vere e proprie, è brio e sagacia. Peccato che manchi, come sempre, la vera intelligenza, che non è quella dei farmaci o della tecnologia o del successo economico o del sarcasmo, ma è quella della saggezza e della consapevolezza interiore… ma questo è un altro discorso, e non si può pretendere tutto.

La serie ha messo su appena tre stagioni piuttosto brevi: otto episodi per le prime due e appena sei per la terza e ultima, la quale difatti è terminata in fretta e furia, con un paio di salti temporali. Già nella terza, comunque, la qualità della produzione era calata in modo quasi impressionante: probabilmente si sapeva che sarebbe stata l’ultima e si è finito il lavoro giusto per finirlo. Umorismo di livello più basso, personaggi importanti spariti, caratterizzazione di altri personaggi completamente mutata, molta più pacchianeria. Insomma, Il metodo Kominsky era cominciamo come esperimento interessante, pur se tarato dalla solita propaganda mondialista, ma è finito davvero male.

Viceversa, mi sono letteralmente innamorato di Young Sheldon e di ogni suo protagonista, persino oltre il mio gradimento già altissimo di The Big Bang theory: forse perché Young Sheldon, a differenza di altre opere dello stesso Lorre (probabilmente spinto in un certo modo dal finanziatore di turno), propone valori vecchio stampo, aiutato in ciò anche dall’ambientazione degli anni “70 del Texas (famiglia, chiesa, sport, etc).

Alle prossime opere di Lorre, dunque… ossia Mike & MollyBob hearts Abishola.
Sperando in minori influenze propagandistiche.

Fosco Del Nero



Titolo: Il metodo Kominsky (The Kominsky method).
Genere: serie tv, commedia.
Ideatore: Chuck Lorre.
Attori: Michael Douglas, Alan Arkin, Sarah Baker, Nancy Travis, Jenna Lyng Adams, Casey Thomas Brown, Melody Butiu, Emily Osment, Ashleigh LaThrop, Melissa Tang, Graham Rogers, Susan Sullivan.
Anno: 2018 - 2021.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.



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