Mi avevano consigliato di vedere Don’t look up per i suoi contenuti e, peraltro, il film partiva con un eccellente pedigree: da un lato il ricco cast, dall’altro lato la pletora di nomine ottenute nei vari concorsi cinematografici…
… ma, onestamente, devo dire che il film è di livello veramente basso, da quasi ogni punto di vista.
Ecco la trama: la dottoranda Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence) e il suo docente di astrofisica, il Dottor Randall Mindy (Leonardo Di Caprio), un giorno fanno una scoperta incredibile, oltre che parecchio preoccupante: una cometa di larghe dimensioni si sta dirigendo dritta verso la Terra e vi impatterà da lì a sei mesi.
I due contattano subito il governo statunitense, il quale tuttavia, tra presidente e subordinati, sottostima la faccenda, dicendo di voler aspettare. Poi entrano in gioco questioni politico-elettorali, nonché economiche, e la situazione si movimenta alquanto.
Finisce che, tra politica e stampa, si creano due movimenti, polarizzati e tendenzialmente fanatici: uno crede alla minaccia della cometa (movimento “Look up”, ossia “guarda in alto”), mentre l’altro crede che sia tutta un’esagerazione (movimento “Don’t look up”, ossia “non guardare in alto”).
Passiamo ora al commento del film.
La disamina della società contemporanea in un’ottica comunicativa, legata all’apparenza e alla gestione di quel che appare piuttosto che di quel che è, alla convinzione personale piuttosto che ai fatti, agli interessi sommariamente politici e finanziari, il tutto per evidenziare la superficialità se non l’ottusità della civiltà attuale, sarebbe anche un intento lodevole, e in alcuni tratti questo traspare dalla pellicola, soprattutto nel momento in cui si formano i due movimenti… e quando la cometa diviene visibile a occhio nudo, tanto che a quel punto non la si può più nascondere come “teoria complottista” (altro tema molto attuale, considerando che questo è il modus agendi del potere dominante per tutto ciò che non vorrebbe che si sapesse: prima viene negato, poi ridicolizzato, e quando non si può più nascondere viene narrato in modo alternativo).
Tuttavia, il film esegue davvero male il suo compito: già solo dopo otto minuti, c’è gente che dà in escandescenze… rinomati scienziati, peraltro, non i pescivendoli del mercato. Da lì in avanti, per circa 140 minuti di film, è un’escalation di volumi alti, di esclamazioni forzate, di posizioni umane insensate, di personaggi deboli e ridicoli, compresi presidenti di nazione e generali dell’esercito.
Oscilliamo tra il surreale e il ridicolo: se l’intento del film poteva essere interessante (ciò che lo salva da una valutazione ancora più bassa), lo stile esecutivo scelto è pacchiano e davvero poco interessante (ciò che rende l’intera pellicola di scarsissimo valore cinematografico).
Peraltro, il continuo ricorso al concetto di “scienza” appare alquanto debole, nei tempi attuali dove si è visto che anch’essa non è altro che uno strumento connesso al potere e all’apparenza comunicativa… e che il 99% di quello che oggi viene spacciato per scienza non è oggettivo-scientifico per nulla.
Anche il finale del film è davvero ridicolo, oltre che volgare: se voleva far ridere, non c’è riuscito.
Se voleva farsi ridere dietro, invece, allora sì, ma son due cose ben diverse.
I premi e le candidature si spiegano solo con l’abbassamento progressivo del livello culturale e cinematografico generale... o con il clientelismo e la corruzione, scegliete pure voi.
Per fortuna, tuttavia, esistono ancora film belli, di valore interiore ed esteriore… ma, se pure non ne producessero più di validi, si può sempre andare a cercare e riguardare quelli vecchi: sempre meglio di certi scempi psico-estetici.
Fosco Del Nero
Titolo: Don’t look up.
Genere: drammatico, grottesco.
Regista: Adam McKay.
Attori: Leonardo Di Caprio, Jennifer Lawrence, Meryl Streep, Timothée Chalamet, Cate Blanchett, Melanie Lynskey, Jonah Hill, Matthew Perry, Ariana Grande, Himesh Patel, Kid Cudi, Rob Morgan, Ron Perlman.
Anno: 2021.
Voto: 4.
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