Ho oramai visto molti film diretti da Guillermo del Toro: La fiera delle illusioni, per la precisione, è l’ottavo dopo, nell’ordine di visione: Il labirinto del fauno, La spina del diavolo, Hellboy, Hellboy 2, Crimson Peak, Pacific Rim e La forma dell’acqua - The shape of water.
Ogni volta spero che il regista ritorni ai fasti qualitativi dei suoi primi film, a cominciare dal bellissimo Il labirinto del fauno, ma è ormai da un po’ che vengo deluso: purtroppo, anche La fiera delle illusioni, nonostante diversi punti a favore, non fa eccezione.
Partiamo dalla trama del film (il quale è il remake di un omonimo film del 1947, anch’esso ispirato al romanzo Nightmare Alley di William Lindsay Gresham): nella prima scena Stanton Carlisle butta il corpo di un uomo in un buco di un pavimento di una casa che poi brucia. Le scene successive seguono lo stesso Stanton nelle sue peripezie, che lo conducono a una fiera di paese, tra attrattive e illusioni varie. L’uomo dapprima dà una mano come tuttofare e poi si specializza come mentalista, apprendendo il mestiere dal vecchio Pete.
Nel frattempo, si innamora della bella e giovane Molly e a un certo punto le chiede di andar via con lui, per metter su un numero da mentalista di maggior profilo e successo rispetto al livello della fiera.
I due vanno così a vivere a Buffalo e, sulle prime, ottengono un discreto successo: il desiderio di strafare di Stan, tuttavia, nonché la sua attrazione per i soldi, creano delle frizioni tra i due.
La fiera delle illusioni si fa notare subito per il cast dall’ottimo pedigree: Bradley Cooper, Cate Blanchett, Willem Dafoe, Ron Perlman… tutti attori piuttosto caratterizzati, diciamo così.
Anche la scenografia fa il suo dovere: su versante tecnico il film va, e probabilmente i più lo apprezzeranno.
Tuttavia, mi duole constatare ancora un vola che quel senso del grottesco-surreale-immaginifico che un tempo aveva Guillermo del Toro è divenuto via via un senso del tragico-pesante-sanguinolento... non so se per una sua tendenza o se per venire incontro alle richieste del pubblico o dei suoi produttori. Nel caso specifico, se la prima parte del film risulta discretamente interessante, la seconda fa parecchio acqua e, di fatto, si regge interamente sul desiderio di vendetta di un personaggio che si sarebbe offeso per un commento (dopo aver provocato esso stesso per primo) e che da lì avrebbe messo su un inganno colossale. Davvero pochino.
Il finale stesso del film, che forse avrebbe voluto essere una sorta di risultato karmico da “contrappasso in vita”, non colpisce affatto e anzi sembra una trovata atta a colpire lo spettatore meno smaliziato e più facile.
Peccato, perché ne La fiera delle illusioni c’era un buon potenziale (non so quanto rispondente e fedele al romanzo originario), il quale però è stato sprecato e mal direzionato strada facendo… almeno, per quanto ho valutato io.
A questo punto, forse lascerò perdere Guillermo del Toro per sempre.
Fosco Del Nero
Titolo: La fiera delle illusioni (Nightmare Alley).
Genere: drammatico, grottesco, sentimentale.
Regista: Guillermo del Toro.
Attori: Bradley Cooper, Rooney Mara, Cate Blanchett, Toni Collette, Willem Dafoe, Richard Jenkins, Ron Perlman, David Strathairn, Mary Steenburgen, Holt McCallany, Jim Beaver, Romina Power, Paul Anderson.
Anno: 2021.
Voto: 5.5.
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