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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

venerdì 8 maggio 2009

L’odio - Mathieu Kassovitz

Negli scorsi giorni mi sono visto il film L’odio, descritto come l’opera più importante e significativa di Mathieu Kassovitz, attore e regista francese.

Probabilmente il suo nome non vi dice niente, ma è altrettanto probabile che sappiate che faccia egli abbia, visto che si tratta di uno dei protagonisti del bellissimo Il favoloso mondo di Amelie, in cui interpretava lo spasimante della stessa Amelie Poulain.

Tra gli attori protagonisti di questo film, invece, figura Vincent Cassel, molto noto in Francia e anche qua da noi in Italia, per quanto più per l’essere il marito di Monica Bellucci.

L’odio narra le vicende di tre ragazzi delle banlieue (i quartieri poveri simili a ghetti) di Parigi, “ripresi” nei giorni seguenti una sorta di guerriglia urbana avvenuta tra popolani e polizia a seguito del pestaggio di Abdel Ichah, un giovane franco-maghrebino, finito all’ospedale in fin di vita.

In particolare, la telecamera si ferma su un trittico: Vinz (Vincent Cassel), Hubert (Hubert Koundé) e Said (Said Taghmaoui).

Il primo è un ebreo pieno di rancore e odio per polizia e stato costituito, tanto da minacciare azioni violente a destra e a manca e da andare in giro con una pistola, peraltro con l’intenzione di tirarla fuori…
Il secondo è un pugile di colore, decisamente il più equilibrato e tranquillo dei tre, a cui è stata bruciata la palestra durante le sommosse di cui sopra.
Il terzo è un maghrebino, avente peraltro un fratello maggiore malavitoso, assai temuto da tutti.

I tre si muovono all’interno di questo scenario: povertà, violenza e degradazione…

L’odio è un film che è stato molto apprezzato, tanto peraltro da vincere il premio per la miglior regia al festival di Cannes nel 1995, nonché tre premi Cesar.

Effettivamente la regia si fa notare, piena di trovate originali e efficaci.
Anche la fotografia è buona, peraltro basata sui soli bianco e nero (un qualche riferimento alla contrapposizione polizia bianca-popolani neri?).
E probabilmente anche la storia ha un suo valore, di denuncia di uno stato sociale di disagio e di protesta.

Tuttavia, personalmente non ho gradito molto L’odio: violenza, fisica e verbale, soprusi, cattiverie, irresponsabilità e menefreghismo.

Ma forse questo è un mio gusto (ossia quello di non gradire troppo i film violenti e cinici): voi, se vi ispira, dateci un’occhiata e fatevi una vostra opinione.

Fosco Del Nero



Titolo: L’odio (La haine).
Genere: drammatico, sociale.
Regista: Mathieu Kassovitz.
Attori: Vincent Cassel, Abdel Ahmed Ghili, Saïd Taghmaoui, Karim Balkhandra, Hubert Koundé, Edouard Montoute, François Levantal, Benoît Magimel, Philippe Nahon, Vincent Lindon, Karin Viard.
Anno: 1995.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.

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