Harry Potter e il calice di fuoco è il quarto film della saga di Harry Potter, dopo Harry Potter e la pietra filosofale, Harry Potter e la camera dei segreti ed Harry Potter e il prigioniero di Azkaban.
Il testimone alla regia è passato da Chris Columbus ad Alfonso Cuaròn, fino a Mike Newell, che con questo episodio porta avanti il processo di maturazione dei personaggi e della storia in generale, già iniziato con l’episodio diretto da Cuaròn, dando al tutto una luce decisamente più matura, se non proprio drammatica ed orrorifica.
Tra l’altro questo è l’episodio in cui torna Lord Voldemort, e il modo in cui si arriva al nuovo scontro tra i due protagonisti, dopo le scaramucce dei primissimi film, è decisamente emozionante e coinvolgente.
Ma ecco la trama sintetica di Harry Potter e il calice di fuoco: giunti al quarto anno della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, Harry, Ron, Hermione e tutti i loro colleghi sono alle prese con un’accattivante novità: quell’anno la scuola inglese ospiterà altre due scuole, le affascinanti ragazze francesi di Beauxbatons e i rudi ragazzi bulgari di Durmstrang, nonché il Torneo Tre Maghi, che diventerà per l’occasione “Quattro Maghi” proprio “grazie” ad Harry.
Questo episodio è un capolavoro, certamente è all’altezza, se non al di sopra, del secondo e del terzo film, coi quali forma il trio di film più riusciti della saga, la quale purtroppo è scaduta nel finale con le pellicole di David Yates.
Il quarto episodio è certamente il più cupo e serio tra quelli prodotti finora, ben lontano dai colori vivaci e i toni magici dei primi due… ma occorre dire che la serietà della trama (studenti che rischiano la vita e ritorno di Voldemort) è ben bilanciata da alcune situazioni e alcuni personaggi, in primis il brillante Malocchio Moody.
Come per le precedenti conversioni cinematografiche, anche questa trascura parte della trama del libro corrispondente, cosa forse inevitabile, pur in una pellicola lunga circa 140 minuti, per via della grande lunghezza e densità del romanzo.
Ma la cosa non si nota, tanto che Harry Potter e il calice di fuoco è piaciuto sia al pubblico che alla critica.
Un bravo dunque a Mike Newell per questo prodotto al contempo così appassionante, maturo ma anche divertente.
L’unico neo, dal mio punto di vista, sono alcune reazioni emotive non ben giustificate, e trattate nel film un po’ troppo frettolosamente… ma parva res alla fin fine.
Nel caso, buona visione.
Fosco Del Nero
ADDENDUM del 24/08/20: come nel caso dei precedenti film rispetto alle cui recensioni originali avevo parecchio da aggiungere dopo la mia ultima visione, ho optato per un addendum piuttosto che per la riscrittura totale della recensione stessa. In tal modo, chi è interessato alla sola recensione cinematografica può leggersi quella, e chi è interessato ai simbolismi presenti nel film può leggersi l'addendum.
I Mangiamorte: il nome dice tutto; da un lato c'è la vita e dall'alto lato c'è la morte; da un lato c'è il rispetto per qualsiasi creatura vivente e dall'altro lato c'è la distruzione; da un lato c'è la compassione e dall'altro lato c'è la crudeltà; da un lato c'è l'amore e dall'altro lato c'è la paura. Questa è la scelta che deve compiere ogni essere umano; non è possibile non scegliere e si sceglie in ogni istante.
Tale scelta/principio è applicabile a ogni cosa della propria esistenza, dal cibo all'intrattenimento, e non è solo una questione di "morale", ma di vero e proprio "progresso spirituale".
Le scuole di Durmstrang e di Beauxbatons: il simbolismo non poteva essere più chiaro. La prima è l'energia solare maschile, l'energia yin, la seconda è l'energia lunare femminile, l'energia yang... e non a caso quando compaiono gli elementi opposti ne sono immediatamente attratti: le ragazzine di Hogwarts stravedono per i maschi bulgari, e i ragazzini stravedono per le signorine francesi.
Non a caso, le due energie maschile e femminile... si uniscono nel ballo che la scuola organizza (e in cui, per la cronaca, suona quello che era uno dei miei tre gruppi preferiti quando ero adolescente, i Pulp).
Tutta l'esistenza materiale si basa su questo principio, e non a caso il Tao è uno dei simboli spirituali più famosi di tutti i tempi.
Il labirinto: rappresenta la mente, l'ego dell'essere umano: in esso non si incontreranno mai mostri esteriori, ma si incontreranno solo le proprie paure e i propri desideri. Come Silente evidenzia, si può uscirne vincitori, ma si può anche perdere sé stessi... esattamente come può accadere nella vita, che si può conquistare a livello di energie interiori (e quindi di percorso evolutivo) o nella quale ci si può perdere, presi nelle spire della materia.
Non a caso, la mente spesso è stata rappresentata proprio dal labirinto.
Dice Silente: "Nel labirinto non troverete draghi o creature degli abissi. Invece affronterete qualcosa di molto più impegnativo. Vedete, le persone cambiano nel labirinto. Trovate la coppa, se potete, ma siate molto cauti: potreste perdere voi stessi lungo la strada".
Rito magico: Harry partecipa suo malgrado a un rito magico, in cui viene usato il suo sangue. Da sempre il sangue è utilizzato nei riti magici, di un segno o dell'altro, in quanto contiene l'essenza energetica delle creature.
Quando si tratta di magia nera, in particolare, il sangue, la violenza e la paura sono sempre presenti.
Scontro frontale: nel film si assiste a un vero e proprio scontro frontale tra le rispettive bacchette ed energie di Voldemort ed Harry Potter. Si tratta del classico scontro tra bene e male, quello rispetto al quale tutti sono chiamati a compiere una scelta.
Dice Silente: "Momenti bui e difficili ci attendono. Presto dovremo affrontare la scelta tra ciò che è giusto e ciò che è facile".
Titolo: Harry Potter e il calice di fuoco (Harry Potter and the goblet of fire).
Genere: fantasy, drammatico.ADDENDUM del 24/08/20: come nel caso dei precedenti film rispetto alle cui recensioni originali avevo parecchio da aggiungere dopo la mia ultima visione, ho optato per un addendum piuttosto che per la riscrittura totale della recensione stessa. In tal modo, chi è interessato alla sola recensione cinematografica può leggersi quella, e chi è interessato ai simbolismi presenti nel film può leggersi l'addendum.
I Mangiamorte: il nome dice tutto; da un lato c'è la vita e dall'alto lato c'è la morte; da un lato c'è il rispetto per qualsiasi creatura vivente e dall'altro lato c'è la distruzione; da un lato c'è la compassione e dall'altro lato c'è la crudeltà; da un lato c'è l'amore e dall'altro lato c'è la paura. Questa è la scelta che deve compiere ogni essere umano; non è possibile non scegliere e si sceglie in ogni istante.
Tale scelta/principio è applicabile a ogni cosa della propria esistenza, dal cibo all'intrattenimento, e non è solo una questione di "morale", ma di vero e proprio "progresso spirituale".
Le scuole di Durmstrang e di Beauxbatons: il simbolismo non poteva essere più chiaro. La prima è l'energia solare maschile, l'energia yin, la seconda è l'energia lunare femminile, l'energia yang... e non a caso quando compaiono gli elementi opposti ne sono immediatamente attratti: le ragazzine di Hogwarts stravedono per i maschi bulgari, e i ragazzini stravedono per le signorine francesi.
Non a caso, le due energie maschile e femminile... si uniscono nel ballo che la scuola organizza (e in cui, per la cronaca, suona quello che era uno dei miei tre gruppi preferiti quando ero adolescente, i Pulp).
Tutta l'esistenza materiale si basa su questo principio, e non a caso il Tao è uno dei simboli spirituali più famosi di tutti i tempi.
Il labirinto: rappresenta la mente, l'ego dell'essere umano: in esso non si incontreranno mai mostri esteriori, ma si incontreranno solo le proprie paure e i propri desideri. Come Silente evidenzia, si può uscirne vincitori, ma si può anche perdere sé stessi... esattamente come può accadere nella vita, che si può conquistare a livello di energie interiori (e quindi di percorso evolutivo) o nella quale ci si può perdere, presi nelle spire della materia.
Non a caso, la mente spesso è stata rappresentata proprio dal labirinto.
Dice Silente: "Nel labirinto non troverete draghi o creature degli abissi. Invece affronterete qualcosa di molto più impegnativo. Vedete, le persone cambiano nel labirinto. Trovate la coppa, se potete, ma siate molto cauti: potreste perdere voi stessi lungo la strada".
Rito magico: Harry partecipa suo malgrado a un rito magico, in cui viene usato il suo sangue. Da sempre il sangue è utilizzato nei riti magici, di un segno o dell'altro, in quanto contiene l'essenza energetica delle creature.
Quando si tratta di magia nera, in particolare, il sangue, la violenza e la paura sono sempre presenti.
Scontro frontale: nel film si assiste a un vero e proprio scontro frontale tra le rispettive bacchette ed energie di Voldemort ed Harry Potter. Si tratta del classico scontro tra bene e male, quello rispetto al quale tutti sono chiamati a compiere una scelta.
Dice Silente: "Momenti bui e difficili ci attendono. Presto dovremo affrontare la scelta tra ciò che è giusto e ciò che è facile".
Titolo: Harry Potter e il calice di fuoco (Harry Potter and the goblet of fire).
Regista: Mike Newell.
Attori: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Michael Gambon, Ralph Fiennes, Brendan Gleeson, Alan Rickman, Bonnie Wright, Robert Pattinson, Jason Isaacs, Tom Felton, Stanislav Ianevski, Timothy Spall, David Tennant, Eric Sykes,Robbie Coltrane, Maggie Smith, Miranda Richardson, James Phelps, Oliver Phelps.
Anno: 2005.
Voto: 8.5.
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