Quest’oggi vi propongo la recensione di una serie tv davvero particolare, tanto particolare che l’articolo più che una recensione in senso stretto sarà un commento ai contenuti della serie.
Cominciamo dicendo che sto parlando di The event, serie tv realizzata tra il 2010 e il 2011 e purtroppo composta della sola prima stagione, cui non è seguito quanto doveva seguire a causa di ascolti non soddisfacenti... ciò che peraltro è quanto successo anche ad altre serie interessantissime come Flash forward, pur se per The event sorge spontaneo un dubbio esterno al "fattore ascolti".
Si tratta di una serie affatto famosa, e difatti ne avevo letto per caso in rete, laddove veniva consigliata per i suoi contenuti in pieno stile cospirazionistico.
Nonostante tale segnalazione, non mi aspettavo qualcosa di così dettagliato… e invece, wow.
Giusto per farvi capire di cosa stiamo parlando, ecco in grande sintesi la struttura della storia: negli USA i servizi segreti sono da decenni a conoscenza dell’esistenza di una razza aliena, benché umanoide nei tratti e quindi di impossibile identificazione alla sola vista, occorrendo a tal scopo un’analisi del sangue. Ne viene a conoscenza anche il nuovo presidente degli Stati Uniti, un uomo di colore di nome Elias Martinez (Blair Underwood, il quale forse è un alieno lui per quanto appariva giovane al tempo delle riprese nonostante gli allora 46 anni), che cerca da subito un confronto con Sophia (Laura Innes), il leader degli alieni… almeno, di quelli con lei detenuti in una base supersegreta chiamata Inostranka.
Subito, infatti, si viene a sapere che quelli tenuti prigionieri sono solo una parte del gruppo alieno presente sulla Terra, mentre gli altri, nei precedenti decenni, si erano mischiati con la popolazione umana infiltrandosi in posizioni di potere politico e economico, preparandosi a futuri sviluppi, e con tutta la calma del mondo, invecchiando essi in modo molto più lento degli uomini “normali”, tanto da essere costretti a evitare legami e a cambiare luogo di frequente, onde evitare sospetti.
Perché tali alieni sono venuti sulla Terra (preavviso che sto per riferire qualcosa delle vicende della storia, seppur il meno possibile, ma comunque quanto serve per capire che chi ha curato la serie quantomeno si interessava a tematiche cospirazionistiche… e magari stava cercando di riferire qualcosa)?
Semplicemente perché il loro mondo era vicino alla distruzione per via dell’eccessiva attività della sua stella di riferimento, e quindi il suddetto gruppo era in missione per cercare “alternative”.
Ma attenzione, perché poi si scopre che essi erano già stati sulla Terra: anzi, ne erano gli abitanti originari e se ne erano andati per evitare di danneggiare gli umani “normali”, per via di una loro possibile evoluzione di razza.
A proposito di evoluzione della razza, da citare anche manipolazioni genetiche e incroci con i terrestri… nonostante i divieti di base di non unirsi con loro.
Tanto antica e tanto potente è questa razza umanoide che gli antichi umani (quelli “normali”) avevano costituito millenni fa un ordine di “Sentinelle” incaricato di vegliare sull’umanità (quella normale) e di difenderla da tali alieni… anche se, a dire il vero, tali Sentinelle sembrano assai più cattive, pericolose e senza scrupoli del gruppo alieno di Sophia.
Questa è forse la principale caratteristica della serie: si delineano da subito differenti schieramenti, la telecamera li segue tutti, ed essi si incrociano tra di loro, portatori di interessi e obiettivi diversi... e mentre all’inizio sembra ben chiaro chi sono i “buoni” e chi i “cattivi”, poi tutto sfuma ed è assai meno chiaro.
Chiarezza a parte, oltre a tali fatti vengono fatti altri nomi, rivelatori della cultura che c’è dietro la creazione della serie: il Monte Shasta in California, il Tibet, i portali interdimensionali… e ovviamente non poteva mancare il “Nuovo Ordine Mondiale”, obiettivo di uno dei gruppi in questione (gruppi che essenzialmente sono il governo americano, gli alieni di Inostranka e le Sentinelle).
A dire il vero, i protagonisti centrali della storia, Sean Walker (Jason Ritter) e Leila Buchanan (Sarah Roemer), non fanno parte di alcuni di questi gruppi di potere, e anzi sono semplicemente due fidanzatini super-innamorati che passano una vacanza insieme… senza sapere che si stanno per imbattere in qualcosa molto più grande di loro, che li porterà loro malgrado a conoscere le vicende di cui sopra.
Molto lentamente, giacché il tutto è molto ingarbugliato anche per loro.
Tra gli altri protagonisti, da citare per importanza e carisma il capo della sicurezza statunitense Blake Sterling (Zeljko Ivanek), il suo agente speciale Simon Lee (Ian Anthony Dale) e la sicaria Vicky Roberts (Taylor Cole).
Per il resto, c’è da aggiungere che i primi episodi cominciano con un’alternanza piuttosto fitta di flashback su varie linee temporali e che solo dopo il tutto si sposta sulla sola linea del presente, fino all’episodio numero 22, che chiude la prima stagione… proprio nel bel mezzo dell’azione, purtroppo.
Occorre dunque accontentarsi di quanto prodotto, sottolineando che era dai tempi di Visitors che non veniva realizzata una serie così coraggiosa… forse pure troppo, e infatti è stata interrotta, nonostante l'ottimo gradimento del pubblico (vedasi a riguardo le recensioni su Amazon, sia italiane che estere).
Titolo: The event (The event).
Genere: serie tv, fantascienAmazon.comza, thriller, drammatico.
Ideatore: Nick Wauters.
Attori: Blair Underwood, Laura Innes, Jason Ritter, Sarah Roemer, Scott Patterson, Željko Ivanek, Bill Smitrovich, Ian Anthony Dale, Taylor Cole, Clifton Collins Jr., Hal Holbrook.
Anno: 2010-2011.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.