La recensione di oggi è dedicata a un film della Corea del Sud dell’ormai lontano 2001: Volcano High.
Piccola premessa.
Quando un popolo è molto irreggimentato e sottoposto a regole precise, tanto a scuola quanto sul lavoro, e più in generale in tutta la società, derivano alcune conseguenze: il vivere sociale è molto ordinato, le persone sono molto rispettose e timorose dell’autorità, serpeggia una certa infelicità-insoddisfazione di fondo, comprensiva di un alto tasso di suicidi, e, per ciò che riguarda il cinema, vengono prodotti molti film fuori di testa, giacché la naturale vitalità e creatività umana trova questo campo per esprimersi.
Il ragionamento peraltro vale per qualunque ambito: la repressione sessuale porterà quindi a stravaganze e devianze sessuali, etc. Ossia: ogni forza-energia che non viene incanalata e fatta uscire in modo naturale corrode le persone dall’interno e produce devianze e stranezze.
Giappone e Corea rispecchiano perfettamente il primo quadro tracciato: società piuttosto irreggimentata, alto tasso di suicidi (in Corea il suicidio è la prima causa di morte per i giovani, mentre è celeberrimo il suicidio giapponese dell’uomo che ritiene di aver fallito nella sua vita; il Giappone è al settimo posto al mondo come tasso di suicidio e la Corea al terzo posto, superata solo dalla poco luminosa Groenlandia e dalla quasi altrettanto fredda Lituania; per chi se lo chiedesse, l’Italia sta al 66esimo posto, tra Mauritius e Costa Rica, e se non fosse per la crisi economica indotta ad arte starebbe messa ancora meglio), e creatività estrema in campo cinematografico.
Lasciamo a chi di dovere il risolvere la questione vitale, e occupiamoci dei film provenienti dall’Estremo Oriente, stavolta inquadrando il suddetto film coreano: Volcano High, un film che rispecchia perfettamente codesto simpatico quadretto, col suo mix di follia, stravaganza, violenza, arti marziali e grottesco.
Per i più curiosi, aggiungo anche che il film più strano che io abbia mai visto è un film giapponese (era ovvio), tale Yaji and Kita - The midnight pilgrims, film che però non esiste in italiano, neppure sottotitolato, e che dovreste dunque guardarvi con i sottotitoli in inglese.
Ma veniamo a Volcano High, con la sua trama sommaria: Kim Kygun-soo è stato espulso da ben nove istituti scolastici, per disobbedienza e per comportamenti violenti, e, giunto alla nuova scuola, è fermamente intenzionato a non farsi espellere di nuovo e a non farsi coinvolgere da nessuno… anche perché vuole far colpo sulla bella Yoo Chae-yi.
Peccato però che la decima scuola, la Volcano High School, sia un ricettacolo di persone violente, professori compresi, e peccato che tutti sembrino fare di tutto per coinvolgere Kim Kygun-soo in qualche rissa.
In primis un gruppo di teppisti del Club di pesi, capitanato dall’esuberante (diciamo così) Jang Ryang, il quale ha fama di essere lo studente più forte della scuola, temuto anche dalla presidenza, e che punta ad impossessarsi del Manoscritto del Maestro, un libro di grande valore che si dice essere nascosto nella scuola e che darebbe potere assoluto a chi lo possedesse.
Egli, e tutto il suo Club di pesi, sfida a più riprese gli altri studenti e gli altri club: il Club di rugby, il Club di tendo e il Club di judo… i quali tutti peraltro invitano caldamente Kim Kygun-soo ad iscriversi da loro… col ragazzo che non ne vuole sapere e si fa i fatti suoi.
La situazione però cambia quando, messo ko il flemmatico preside attraverso un veleno che lo manda in una specie di stato comatoso (ma il tutto è in salsa umoristica, quindi fa essenzialmente ridere), il vicepreside prende il controllo dell’istituto, rinforzato da cinque nuovi professori, ancora più teppisti dei ragazzi, e che a dirla tutta sembrano usciti da un Matrix orientale.
A questo punto Kim Kygun-soo, provocato pure da loro (!), scende in campo…
Il genere: Volcano High oscilla tra l’azione e le arti marziali, ma ha un’anima da commedia, con numerose incursioni nel grottesco. Ciò che suscita maggiormente è il sorriso, e anzi risulta tenero a più riprese, nonostante tutti i combattimenti e tutti gli sguardi duri dei suoi vari protagonisti, grazie anche al personaggio di Kim Kygun-soo, tenero anch’esso.
Curioso il fatto che, quando vengono utilizzate le varie tecniche, esse vengono enunciate da una voce profonda fuori campo, in stile Ken il guerriero, per chi se lo ricorda.
Io ho visto l’edizione integrale del film di circa 120 minuti, ma tenete conto che ne è stata diffusa una versione più breve di 20 minuti, e nella tv italiana è stata mandata una versione ancora più breve, di 40 minuti in meno.
Chiudo questa dettagliata recensione con alcune frasi tratte dal film, dal vago sapore esistenziale (d’altronde, le arti marziali prima di degenerarsi al livello attuale di mero combattimento, in passato erano scuole di evoluzione interiore).
“Forza: è raccogliere l’energia che ci circonda e farla propria.
Rivoluzione: divenire tutt’uno con il proprio avversario.”
“Quando yin e yang sono in armonia, si genera il fluire dell’acqua.
Quando sono in conflitto, si genera il fulmine.”
“La divina tecnica del manoscritto del maestro svuoterà le vostre menti dagli inutili pensieri e dal resto della spazzatura che adesso le occupa.
Voi avete l’occasione di iniziare da capo: ora rinascerete a nuova vita.”
Fosco Del Nero
Titolo: Volcano High (WaSanGo).
Genere: arti marziali, azione, commedia, grottesco.
Regista: Tae-gyun Kim.
Attori: Hyuk Jang, Min-a Shin, Su-ro Kim, Hyo-jin Kong, Sang-woo Kwone, Sang-hun Jeong, Jun-ho Heo, Hyeong-jong Kim, Shi-ah Chae.
Anno: 2001.
Voto: 6.5.
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