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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 11 dicembre 2019

Impostor - Gary Fleder

Ho guardato Impostor non perché il film goda di un’ottima fama, di cui infatti non gode, né per la brillante carriera del regista Gary Fleder, che infatti non ha firmato neanche un gran film, e nemmeno per un interesse verso il cast, dal momento che i protagonisti sono tre attori di serie B, i cui visi si ricordano vagamente ma non in modo irresistibile.

Date queste premesse poco incoraggianti, perché allora mi sono visto Impostor?

Semplicemente perché il film è tratto da un romanzo del 1952 di Philip K. Dick, autore che, si sa, offre trame interessanti e spunti esistenziali altrettanto interessanti, solitamente sospeso tra veglia e sonno, tra realtà e finzione, e tra dubbi sull’identità.

Impostor, come suggerisce lo stesso titolo, punta tutto su quest’ultimo punto, e se lo trascina fino alla fine…
… una fine decisamente inattesa, ve lo dico subito.

Ecco la trama sommaria del film: siamo nel 2075, e l’umanità è in guerra con una razza aliena di Alpha Centauri, guerra per la quale servono ovviamente piloti, soldati, scienziati, ingegneri, e via discorrendo…
… mentre sullo sfondo la popolazione vive sotto una sorta di dittatura politico-militare repressiva e dallo stampo distopico (se pure non tratta a fondo il tema socio-politico, Dick ce lo mette almeno come sfondo).

Spencer Olham (Gary Sinise; Forrest Gump, Apollo 13) è uno scienziato che mette a punto un’arma per sconfiggere finalmente gli alieni… ma proprio Olham sarà arrestato dalla polizia governativa guidata da Hathaway (Vincent D'OnofrioIl tredicesimo piano, Full metal jacket) con l’accusa di essere un replicante – un’impostore, per l’appunto – creato dagli alieni per infiltrarsi tra gli umani: indistinguibile nella forma e nel corpo, con memoria e convinzione di essere un essere umano, e soprattutto con una sorta di bomba biologica dentro il cuore che è invisibile ai radar ma che si innesca da sola quando la macchina è vicina all’obiettivo della bomba, che nel caso specifico si ritiene essere il cancelliere terrestre.
Olham tuttavia non crede a una parola di quanto gli viene detto, riesce a fuggire e durante la sua fuga cerca di assicurarsi la salvezza: sua e di sua moglie Maya (Madeleine StoweL'esercito delle dodici scimmie), comprese le prove che lui in realtà è un essere umano e che le fonti della polizia sono errate.

Impossibile dire altro sul film senza rivelare la trama, per cui lascio la visione a chi sia interessato.
Di mio, mi limito a sottolineare che Impostor è un prodotto mediano: sufficientemente interessante, e pure sorprendente nel finale, tuttavia non brilla da nessun punto di vista, anche perché nel mentre, dal 1952 ad oggi, numerosi altri film hanno esplorato il tema del “replicante”, o hanno inscenato fughe precipitose da agenti governativi del futuro.

In definitiva, Impostor di Gary Fleder non è certo un film irrinunciabile, ma può esser visto…
… e risulta irrinunciabile solo per chi non vuol perdersi neanche un film tratto dai libri di Philip Dick.

Fosco Del Nero



Titolo: Impostor (Impostor)
Genere: fantascienza, azione, drammatico, psicologico.
Regista:  Gary Fleder.
Attori: Gary Sinise, Madeleine Stowe, Vincent D'Onofrio, Tony Shalhoub, Mekhi Phifer, Tim Guinee, Gary Dourdan, Lindsay Crouse, Elizabeth Peña, Ellen Bradley.
Anno: 2002.
Voto: 5.5.
Dove lo trovi: qui.


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