Slide # 1

Slide 1

Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

Slide # 2

Slide 2

L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

Slide # 3

Slide 3

Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

Slide # 4

Slide 4

Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

Slide # 5

Slide 5

Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

martedì 21 aprile 2020

Mare dentro - Alejandro Amenabar

Era da molto che non vedevo un film di Alejandro Amenabar, regista spagnolo che ho apprezzato molto per via di due opere di grande livello: Apri gli occhi e The others.
Tuttavia, il resto della carriera di Amenabar, avendo girato intorno a tematiche di violenza e turbamenti psichici (che già si intravedono nei due film suddetti, peraltro), non mi ha attratto molto, né mi avrebbe attratto il film recensito quest’oggi, Mare dentro, se non mi fosse stato segnalato da come film dai contenuti evolutivi.

Che non ci sono, lo dico subito.
Anzi, Mare dentro è esattamente il tipo di film che ho evitato in tutta la mia vita: film drammatici, sentimentaloidi e retorici.
In questo caso la retorica è assicurata dal tema assai delicato oggetto unico del film: l’eutanasia.

Ecco in sintesi la trama di Mare dentro, tratto peraltro da una storia vera, famosa in Spagna: Ramòn Sampedro rimane tetraplegico a 25 anni per colpa da un tuffo mal eseguito, e ormai sono 28 anni che sta su un letto, assistito prima da sua madre e poi dalla cognata.
L’uomo vuole morire, non ritenendo quella una vita degna d’essere vissuta, ma lo stato glielo impedisce, nel senso che considererebbe assassino chiunque lo aiutasse nel suicidio, che viceversa egli non riesce ad eseguire da solo.
Il film inscena l’ultima parte della vita di Ramòn, e i suoi tentativi, legali o non, di interrompere la sua vita.

Non è questa la sede per discutere il tema dell’eutanasia, anche perché il tema andrebbe dibattuto prima da un punto di vista socio-normativo ma ancor prima, ciò che per me è più importante, da un punto di vista esistenziale-evolutivo.
Mi limito ad evidenziare che il film affronta solamente, come attendibile, la parte psicologica e legale della cosa, e in questo senso offre il punto di vista di Ramòn.

Detto questo, passo a parlare del film: Mare dentro ha degli elementi di bellezza nei paesaggi, nel montaggio, nella fotografia e nella recitazione (per non parlare del trucco applicato al protagonista per farlo sembrare assai più vecchio di quel che era), e peraltro davanti alla macchina da presa ha Javier Bardem, un attore molto bravo (Vicky Cristina Barcelona, Mangia, prega, amaMadre!, Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar). Tra gli altri attori, facile riconoscere Lola Dueñas (Volver, Gli abbracci spezzati, Le donne del 6º piano), attrice feticcio di Pedro Almodovar, e pure Belen Rueda non mi era nuova (The orphanage).

Tali elementi di valore tuttavia non risollevano il valore di un film che è essenzialmente un film drammatico-retorico-strappalacrime, che piacerà senza dubbio a chi ama i drammi emotivi o le storie legati a dibattiti sociali e legali.
Personalmente, come detto, non amo affatto questo genere, anche se si cerca di infiorettarlo un po’ con sogni in cui si vola o innamoramenti poco credibili.

E comunque in Mare dentro non ci sono contenuti di tipo evolutivo, cosa che gli è costata un ulteriore mezzo punto di penalità; lo so, non è colpa del film ma di chi lo ha mal segnalato, ma tant’è.
Fosco Del Nero



Titolo: Mare dentro (Mar adentro).
Genere: drammatico.
Regista: Alejandro Amenabar.
Attori: Javier Bardem, Belen Rueda, Lola Dueñas, Mabel Rivera, Celso Bugallo,
Clara Segura, Joan Dalmau, Alberto Jiménez, Tamar Novas, Francesc Garrido, Josep Maria Pou, Alberto Amarilla, Andrea Occhipinti.
Anno: 2004.
Voto: 4.5.
Dove lo trovi: qui.


Il mondo dall'altra parte