Quest’oggi siamo in compagnia di Requiem for a dream, uno dei maggiori successi di Darren Aronofsky, regista senza dubbio talentuoso che si è distinto per altre opere altrettanto intense: Pi greco - Il teorema del delirio, The fountain - L'albero della vita, Il cigno nero, Noah, fino al recente Madre!.
Il buon successo ottenuto dal regista newyorkese è avvallato dal fatto di aver potuto contare su budget e cast via via crescenti, tanto da aver già diretto, tra gli altri attori e attrici: Jared Leto, Jennifer Connelly, Hugh Jackman, Rachel Weisz, Mickey Rourke, Marisa Tomei, Natalie Portman, Mila Kunis, Vincent Cassel, Russell Crowe, Anthony Hopkins, Emma Watson, Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Michelle Pfeiffer… mica poco in appena sette film, tutti oscillanti tra il buono e l’ottimo successo.
Un elemento interessante dei film di Darren Aronofsky è il fatto che egli va spesso (sempre) a parare su temi psicologico-esistenziali. Più la prima delle due, a dire il vero, ma tanto basta per farmi segnalare il regista come interessante… tanto interessante quanto talentuoso, quanto difficile da vedere per via delle storie difficili che racconta.
Ma veniamo a Requiem for a dream, film che avevo visto molti anni fa, prima di aprire il blog, e di cui mi ricordavo poco… giusto che fosse un film piuttosto crudo e con la droga come elemento centrale.
Giacché da poco mi sono ri-visto alcuni altri film di Aronofsky (Pi greco - Il teorema del delirio, Il cigno nero, Noah) mi sono rivisto anche Requiem for a dream, incoraggiato in ciò anche dalla forte simpatia per entrambi gli attori protagonisti: Jared Leto (Mr. Nobody, Fight Club) e Jennifer Connelly (Labyrinth, A beautiful mind, Dark city... tutti e cinque film di grande profondità e significato).
Al volo cito il fatto che il film è tratto da un romanzo di Hubert Selby Jr., autore che tuttavia non conosco.
Ecco in grande sintesi la trama di Requiem for a dream, film suddiviso in tre stagioni, estate, autunno e inverno, alle quali manca la primavera perché essa semplicemente non arriva: Harry Goldfarb è un ragazzo tossicodipendente che insieme alla ragazza Marion vive di espedienti… i quali consistono dapprima nell’impegnare in un negozio la tv di sua madre, la quale ogni volta va a ricomprarla, e poi nello smerciare droga insieme all’amico Tyrone Love, anche lui tossicodipendente.
La stessa madre di Harry, Sara, non è immune dalle dipendenze: esse sono il cibo e la tv; il ricevere un invito da parte di un programma televisivo a partecipare a una puntata metterà in moto una serie di eventi: un vecchio vestito in cui non entra più, l’inizio di una dieta per presentarsi al meglio in televisione, delle pastiglie di anfetamine datele da un dottore irresponsabile. Una pastiglia dopo l’altra, si passa dall’egocentrismo alle allucinazioni…
… e il percorso degli altri tre personaggi non è molto diverso come drammaticità, per quanto ognuno abbia i suoi specifici drammi da vivere, comprendenti anche arresti, violenza, prostituzione e amputazioni.
Insomma, il programma di Requiem for a dream non è leggero, e probabilmente questo è il film più tosto di Darren Aronofsky. Come scene materiali senza dubbio; come turbamenti interiori probabilmente se la gioca con Il cigno nero.
Pur in tutta questa tristezza, il film ha una sua valenza educativa.
Intanto, potrebbe esser fatto vedere a chiunque abbia anche solo la mezza idea di provare qualche droga (molto più di Trainspotting, che per buona parte la butta sul simpatico facendo sembrare il tutto persino divertente).
Potrebbe inoltre esser fatto vedere a chi ancora ha da sconfiggere delle dipendenze emotive: dipendenza emotiva dal passato, dipendenza emotiva dall’immagine esteriore, dal presunto successo.
A proposito di ciò, la frase emblema del film è questa, che Sara dice al figlio Harry: “Sarai tutto orgoglioso quando vedrai tua madre col suo vestito rosso in televisione con le scarpe dorate. Adesso sono importante, sono qualcuno, e tutti mi vogliono bene. E tra poco milioni di persone mi vedranno e tutti mi vorranno bene”.
Curiosamente, durante tutta la durata del film, una voce fuori campo dà dei consigli generali sullo stile di vita, che son consigli saggi, pur se presentati in una specie di talk show televisivo in stile auto-aiuto: niente carne, niente zuccheri raffinati, leggere sempre gli ingredienti dei cibi che si comprano, prendere molta luce del sole, consumare frutta e succhi di frutta.
Altro insegnamento tra le righe di Requiem for a dream: chi cerca scorciatoie al fatto di non aver ancora sviluppato la forza necessaria per ottenere qualcosa (la madre con cibo e dimagrimento, il figlio con lavoro e denaro) non ottiene niente, se non un fallimento su tutta la linea. Il risultato vero si ottiene sempre e solo dietro uno sforzo genuino: vale per i muscoli del corpo e vale per il percorso interiore.
Gli insegnamenti del film, in sostanza, son questi:
- niente dipendenze esteriori (da qualsivoglia sostanza),
- niente dipendenze interiori (ego, apparenza, importanza),
- condurre uno stile di vita sano (l’elenco di cui sopra e affini),
- non esistono scorciatoie ma solo sforzi e apprendimenti diretti (senza di questi non ci sono risultati),
- l'essere umano privo di saggezza si fa sfuggire la bellezza e la gioia che ha tra le mani e si dirige verso il disastro (come simboleggia il sogno di Harry che vede Marion davanti a sé, in una scena felice, ma poi non riesce a raggiungerla).
In tale ottica il film è parecchio educativo, pur se illustra nel dolore, nella sofferenza e nell’umiliazione… anch’essi sostanziosi e potenzialmente irritanti per l'essere umano acerbo.
In conclusione, Darren Aronofsky esplora gli angoli oscuri dell’essere umano, le sue paure e i suoi turbamenti, e in ciò Requiem for a dream non fa eccezione, ma anzi ne costituisce la vetta espressiva… una vetta ben triste e difficile.
Chiudo con un paio di frasi motivazionali-positive.
"Lo sai com'è... poi tutto si aggiusta."
"Dovete impegnarvi.
Dovete mettercela tutta."
Fosco Del Nero
Titolo: Requiem for a dream (Requiem for a dream)
Genere: drammatico, psicologico.
Regista: Darren Aronofsky.
Attori: Jared Leto, Jennifer Connelly, Ellen Burstyn, Christopher McDonald, Louise Lasser, Keith David, Marlon Wayans, Marcia Jean Kurtz, Janet Sarno, Suzanne Shepherd, Joanne Gordon,
Anno: 2000.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.
Genere: drammatico, psicologico.
Regista: Darren Aronofsky.
Attori: Jared Leto, Jennifer Connelly, Ellen Burstyn, Christopher McDonald, Louise Lasser, Keith David, Marlon Wayans, Marcia Jean Kurtz, Janet Sarno, Suzanne Shepherd, Joanne Gordon,
Anno: 2000.
Voto: 7.
Dove lo trovi: qui.