The OA è il terzo prodotto che recensisco della coppia Brit Marling-Zal Batmanglij: i primi due sono stati i due film I origins e Another Earth, che hanno conseguito una valutazione rispettivamente buona e discreta.
Il primo dei due, in verità, l’ho anche inserito nella lista dei film consigliati per i loro contenuti (Film che aprono la mente... o il cuore), giacché, pur non avendo una profondità spirituale, diciamo così, comunque metteva in evidenza alcuni spunti interessanti.
Vale lo stesso discorso per The OA, con la differenza che questa è una serie televisiva, per quanto di appena due stagioni, e dunque in essa, volendo, c’era tutto il tempo per portare avanti argomenti di maggior spessore.
Purtroppo, tuttavia, il duo di cui sopra si conferma un duo di ideatori sì brillanti e originali, ma molto mentali.
Inoltre, ho la sensazione che, in questo caso, le cose siano state appesantite dal finanziatore, ossia Netflix, famoso per far parte di certi gruppi di potere e altrettanto famoso per alcuni prodotti palesemente orientati a livello di propaganda e manipolazione: tendenze pedofile, sessualità distorta, globalismo, distruzione dei valori tradizionali, negazione delle leggi della natura, negazione o abbassamento della spiritualità, etc.
Lo stesso The OA contiene elementi di questo tipo, alieni viceversa agli altri due prodotti succitati, ch’erano invece nati come produzioni indipendenti: per esempio, abbiamo una sessualità etero del tutto fisica (qualunque elemento di tenerezza o di evoluzione spirituale è assente), abbiamo un ragazzo omosessuale e persino un ragazzino trans. Probabilmente non è una coincidenza, considerato il nome che c’è dietro.
Ma passiamo alla trama sommaria di The OA, che in verità si apre con un incipit e un primo episodio bellissimo e accattivantissimo: Prairie Johnson è diventata cieca da bambina, è rimasta orfana e poi è adottata da una famiglia statunitense; non è tutto, perché un giorno sparisce… e ricompare sette anni dopo, avendo nel mentre recuperato la vista.
Tuttavia, si rifiuta di parlare di quanto le è successo sia con i suoi genitori adottivi sia con la polizia. Ne parla invece a cinque personaggi, tutti piuttosto squilibrati come esseri umani (un teppista, un ambizioso ragazzo col segreto dell’omosessualità, un ragazzino mezzo trans che prende ormoni, un ragazzino timido e insicuro con tendenze suicide, un’insegnante adulta altrettanto insicura), che ha riunito in modo misterioso, quasi per risonanza di energie.
A essi, episodio dopo episodio, svela quanto le è successo, ossia degli eventi piuttosto incredibili, nonché quanto i sei sono chiamati a fare, ossia delle altre cose piuttosto incredibili.
La serie oscilla così tra eventi del presente e richiami del passato sotto forma di flashback… compresi eventi di altre dimensioni.
The OA ha avuto un discreto successo di pubblico, nel senso che s’era formata una nicchia di spettatori affezionati, ma la serie è stata comunque cancellata dopo appena due stagioni… e pure la seconda è stata a rischio.
Rimane così monca, giacché niente è stato affrontato per bene, tutto è rimasto in sospeso, e, anzi, la storia aveva aperto numerose parentesi… perdendo però la straordinaria efficacia della sua parte introduttiva e portando avanti un plot via via sempre meno convincente (oltre che manipolatorio/propagandistico).
Se fosse andata avanti, sarebbe probabilmente diventata come diventa la maggior parte delle serie tv, le quali rinunciano alla qualità pur di allungare il brodo, diventando sempre meno credibili e in taluni casi persino ridicole.
Ad ogni modo, con tale prodotto Brit Marling e Zal Batmanglij confermano quel che avevo già visto di loro: buone idee e una leggera tendenza al mondo dello sconosciuto, tendenza però più mentale che esistenziale-spirituale… ma manca sempre qualcosa, e anzi in tale caso vi sono le tare di cui ho detto, assenti nelle precedenti opere visionate.
Fosco Del Nero
Titolo: The OA (The OA).
Genere: serie tv, drammatico, psicologico, fantastico.
Ideatore: Brit Marling, Zal Batmanglij.
Attori: Brit Marling, Emory Cohen, Scott Wilson, Phyllis Smith, Alice Krige, Patrick Gibson, Brendan Meyer, Brandon Perea, Ian Alexander, Jason Isaacs, Will Brill, Sharon Van Etten, Paz Vega, Chloe Levine, Kingsley Ben-Adir.
Anno: 2016-2019.
Voto: 6.
Dove lo trovi: online.