Andiamo a recensire il film Black Widow, girato da Cate Shortland nel 2021.
Non sono un fan dei film su supereroi e dintorni, per cui l’universo Marvel in larga parte mi è ignoto, se non per quei rari casi in cui allo spettacolo e all’azione del supereroe di turno vengono aggiunti dei contenuti interessanti dal punto di vista psicologico, com’è stato il caso di Doctor Strange (il primo film, mentre il secondo fa ridere per quanto è stupido).
Forse speravo che fosse anche il caso di Black Widow, o forse mi ero segnato il suddetto film avendolo trovato consigliato online… ma purtroppo si è rivelato un discreto buco nell’acqua.
Andiamo per prima cosa a tratteggiare la trama del film, che dura circa 130 minuti, quindi parecchio: nel 1995, in Ohio, negli USA, Alexei Shostakov e Melina Vostokoff recitano il ruolo di marito e moglie, nonché di padre e madre delle piccole Natasha Romanoff e Yelena Belova, le quali in verità non sono loro figlie, essendo tutti quanti agenti russi sotto copertura.
Di più: il primo è un vero e proprio supereroe, sorta di versione russa di Captain America, la seconda è uno scienziato di alto livello, mentre le due bambine, dopo la precipitosa fuga dall’Ohio, verranno assegnate alla cosiddetta Stanza Rossa, che le renderà delle formidabili agenti… per quanto controllate psichicamente, fatto per cui si rende necessario un antidoto, che alla Yelena grande verrà somministrato da una vedova nera (così si chiamano le agenti-spie-guerriere uscite dalla Stanza Rossa) morente cui aveva dato la caccia.
La cosa metterà in moto degli eventi, per cui Natasha e Yelena si rincontreranno, e andranno a recuperare Alexei da una prigione russa.
Black Widow è certamente un film di alto livello in senso tecnico-realizzativo: non solo gli effetti speciali, ma anche la recitazione è di alto spessore, e non poteva che essere così con un cast con nomi quali Scarlett Johansson (Match point, The island, Lucy, Vicky Cristina Barcelona, The prestige), Rachel Weisz (La mummia, Io ballo da sola, L’albero della vita, Constantine, Amabili resti)), William Hurt (The village, Dark City, Stati di allucinazione, Alice, Into the wild), David Harbour (Stranger things, Revolutionary Road).
Non conoscevo Florence Pugh, la quale mi è tuttavia piaciuta molto.
Ho anche gradito un certo garbato umorismo… ma l’enorme mole di azione del film mi ha annoiato a morte. C’è una storia in sottofondo, ma soprattutto ci sono combattimenti, sparatorie e scene d’azione di ogni tipo: davvero noioso, se nella vita non ci si limita al corpo fisico e al suo movimento.
Tuttavia, evidentemente il grosso del pubblico vuole questo, per cui ok.
Certo che, quando denaro e tecnologia si mettono d’impegno per creare prodotti di valore, che non siano di mera distrazione, il risultato è tutta un’altra cosa.
Tra i film messi tra parentesi, per esempio, cito Dark City, The village, L’albero della vita… ma anche La mummia, che era anch'esso molto movimentato, ma almeno era affascinante, originale e divertente.
Quanto a Black Widow, per quanto mi riguarda se ne esce con un’insufficienza.
Fosco Del Nero
Titolo: Black widow.
Genere: fantascienza, azione, commedia.
Regista: Cate Shortland.
Attori: Scarlett Johansson, Florence Pugh, Rachel Weisz, William Hurt, David Harbour, Jade Ma, Ray Winstone, O. T Fagbenle, Olivier Richters, Michelle Lee, Violet McGraw, Ever Anderson.
Anno: 2021.
Voto: 5.
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