Con Darby O'Gill e il re dei folletti ho preso due piccioni con una fava: mi sono visto uno dei film diretti intorno agli anni “60 da Robert Stevenson e ho ritrovato un vecchio film che avevo visto da bambino e di cui avevo un vaghissimo ricordo: talmente tanto vago che mi rimembravo solo la presenza di spiriti in un’ambientazione britannica. Il ricordarmi della locazione più specificamente irlandese, nonché il termine “banshee” (che sentii per la prima volta da bambino proprio in quel film) ha aiutato il riconoscimento.
Quanto a Robert Stevenson, non si tratta del Robert Louis Stevenson autore de L’isola del tesoro, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde e La freccia nera, bensì del quasi omonimo Robert Stevenson regista di Mary Poppins, Pomi d’ottone e manici di scopa e Il fantasma del pirata Barbanera, diretti da lì a pochi anni.
In Darby O'Gill e il re dei folletti, inoltre, ho trovato anche uno Sean Connery giovanissimo.
Ecco la trama del film in poche parole: siamo nell’Irlanda del XIX secolo, nella quale ancora vi sono differenze di classe piuttosto nette e marcate, e nella quale ancora è discretamente forte la credenza nel “piccolo popolo”, ossia folletti e simili, nonché in spiriti più o meno malvagi, le “banshee”.
Darby O'Gill (Albert Sharpe) non solo crede in essi, ma afferma di averli incontrati, e di aver conosciuto nientemeno che il Re dei Folletti, un burlone di circa 500 anni. Dopo essere stato da lui ingannato in un’occasione, si prende la rivincita e riesce addirittura a catturarlo, con l’intenzione di costringerlo a realizzare tre suoi desideri.
Il tutto però non è così semplice: da un lato egli ha perso il posto di custode in favore del più giovane e aitante Michael McBride (Sean Connery), il quale a sua volta cerca di conquistare il cuore della bella Kathy, la figlia del vecchio custode, la quale a sua volta in un’occasione rischia di morire e…
Darby O'Gill e il re dei folletti essenzialmente è un film semplice, vivacizzato solo dall’elemento soprannaturale dei folletti, con i loro balli e le loro burle, nonché da qualche canzone dislocata qui e lì nel film: poca roba, ma il tanto sufficiente per classificare il film come “musicale”.
La trama è piuttosto lineare, nel senso che esso è composto da tre sottotrame (socio-lavorativa, soprannaturale e sentimentale) tutte e tre piuttosto prevedibili. Siamo nel 1959, quindi gli effetti speciali sono quello che sono, ma il film se la cava sufficientemente bene in ogni area, compresa quella musicale, pur ristretta.
Curioso il fatto che esso sia essenzialmente una commedia, e persino tendente al comico/brillante, e certamente un film nato per essere per famiglie e anche per bambini, ma che al contempo proponga nella sua fase finale delle scene paurose… tanto che io, da bambino, ne rimasi abbastanza impressionato, e infatti quelle erano l’unica cosa del film che mi ricordavo, non la storia d’amore e non i balli dei folletti.
Son contento di aver ritrovato Darby O'Gill e il re dei folletti, anche se nel complesso è un film curioso, vivace e folkloristico, ma certamente non imperdibile.
Fosco Del Nero
Titolo: Darby O'Gill e il re dei folletti (Darby O’Gill & little people)
Genere: fantastico, commedia, musicale.
Regista: Robert Stevenson.
Attori: Albert Sharpe, Janet Munro, Estelle Winwood, Sean Connery, Jimmy O'Dea, Kieron Moore.
Anno: 1959.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.
Genere: fantastico, commedia, musicale.
Regista: Robert Stevenson.
Attori: Albert Sharpe, Janet Munro, Estelle Winwood, Sean Connery, Jimmy O'Dea, Kieron Moore.
Anno: 1959.
Voto: 6.
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