Sono divenuto all’istante un fan di Francis Veber quando vidi La cena dei cretini, un capolavoro travolgente di comicità... e questo ancor prima che il film finisse, tanto che col tempo sono andato a vedermi tutti i film diretti dal regista francese. Non molti, ahimé.
Sono così passati su Cinema e film i vari Le placard - L’apparenza inganna, Sta' zitto, non rompere, Una top model nel mio letto, La capra, Due fuggitivi e mezzo e In fuga per tre.
In tale elenco, mancava ancora qualcosa da vedere, ed ecco la recensione di Le jaguar, che non ho mai trovato in italiano, giacché non è mai stato localizzato nella nostra lingua e dunque mi sono rassegnato a vedere in lingua originale coi sottotitoli in inglese. Meglio di niente… anche se la dissonanza tra il parlato francese e lo scritto inglese mi ha costretto a un qualche sforzo.
La prima cosa da dire di Le jaguar è che avrei riconosciuto lontano un miglio il marchio di Veber: lo stile, l’umorismo, la scelta dei nomi dei protagonisti, che come noto è ricorrente nelle opere del regista francese. In questo caso, abbiamo Jean Campana e François Perrin… proprio come ne La capra, e l’uguaglianza non è casuale, visto che i due film hanno un evidente parallelismo.
Difatti, i nomi dei due protagonisti sono uguali, in ambo i film uno dei due è più razionale e l’altro più originale (ma i ruoli sono invertiti tra i due film), in ambo i film c’è un personaggio bislacco che spariglia le carte e che chiude il triangolo (ne La capra è Marie, ne Le jaguar è Manu… stesse lettere iniziali, e persino il titolo del film propone sempre un animale), in ambo i film l’ambientazione è esotica (il Messico per La capra e il Brasile per Le jaguar).
La stessa scelta degli attori gridava a gran voce “Francis Veber”, giacché abbiamo subito in bella vista Jean Reno (Sta' zitto, non rompere, Due fuggitivi e mezzo, ma anche Wasabi, Subway) e Alexandra Vandernoot (La cena dei cretini, Le placard). Quanto a Patrick Bruel, è una primizia sia per Veber (almeno, che io ricordi) sia per questo blog.
Tra gli altri attori, da citare la bella Patricia Velasquez (la Anck-su-Namun de La mummia) e il duro Danny Trejo (amico di Rodriguez e Tarantino).
Ecco la trama sommaria di Le jaguar: Jean Campana è uno studioso della cultura tribale e sciamanica amazzonica, e sta accompagnando in qualità di interprete e guardia del corpo l’indigeno Manu a Parigi, per un evento ufficiale a sostegno della foresta amazzonica, quando l’uomo sudamericano si imbatte in François Perrin, un giovane uomo affabulatore e scaltro, ma parecchio bugiardo e manipolatore. Manu, tuttavia, vi vedrà un’anima buona, e sosterrà che si tratta del “prescelto”, di colui che dovrà restituirgli l’anima che gli è stata rubata.
"Da chi", "come" e "dove" sono gli interrogativi che si pone Campana, mentre Perrin crede si tratti di un mucchio di sciocchezze… tuttavia si presta a partire per il Brasile perché in città è braccato dagli sgherri di un malavitoso a cui deve dei soldi. Così comincia l’avventura che coinvolgerà i due uomini, ma anche il cattivo Kumaré e la bella Maya, oltre che lo stesso sciamano Manu, seppur a distanza e sopra il letto di un ospedale parigino.
Le jaguar è un bel film, non c’è molto da dire: come tutti i film di Veber di quegli anni (“80 e “90) non è imperdibile, ma è vivace e gradevolissimo. Tuttavia, per quanto mi riguarda, i suoi migliori lavori rimangono La cena dei cretini, Una top model nel mio letto e Le placard… ossia i suoi ultimi lavori, anche se non ho visto il suo ultimissimo film, datato 2008 e che è stato un fiasco al cinema, fatto che con tutta probabilità ne ha interrotto la sua non troppo prolifica ma qualitativamente ottima carriera.
Quanto a La capra, sta una spanna sopra a questo Le jaguar, comunque discreta produzione per umorismo, recitazione e originalità.
Fosco Del Nero
Titolo: Le jaguar (Le jaguar).
Genere: commedia, fantastico.
Regista: Francis Veber.
Attori: Jean Reno, Patrick Bruel, Harrison Lowe,
Patricia Velasquez, Danny Trejo, Roland Blanche, François Perrot, Francis Lemaire, Alexandra Vandernoot, Gil Birmingham.
Anno: 1996.
Voto: 7.
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