Da solo probabilmente non sarei mai arrivato al film Idiocracy: un po’ per la sceneggiatura di fondo, un po’ per gli attori protagonisti (serie B, se non C), un po’ per il nome del regista che non mi diceva niente, e infatti non ha una gran carriera come regista avendo diretto pochi film e nessuno famoso.
Tuttavia, mi è stato segnalato come film simbolico della tendenza umana all’istupidimento… tendenza che i tempi contemporanei (anno 2020 e seguito) hanno largamente reso visibile.
Partiamo dalla trama sommaria di Idiocracy: il film parte dall’ipotesi per cui nel periodo attuale le persone intelligenti e responsabili tendono a fari pochi figli, mentre quelle più stupide, rozze e menefreghiste ne fanno molti, dando luogo a enormi genealogie di stupidi, mentre gli intelligenti tendono a estinguersi. Il secondo elemento di partenza del film è un esperimento di ibernazione dell’esercito statunitense per i quali vengono scelti un uomo e una donna assolutamente medi, e senza legami familiari, in modo da poter facilmente insabbiare la questione nel caso le cose fossero andate male.
Le cose, in verità, vanno persino più male di quanto ipotizzato dai militari: il responsabile dell’esperimento viene arrestato e i due volontari, Joe (Luke Wilson; Rushmore, La rivincita delle bionde, Un colpo da dilettanti, I Tenenbaum) e Rita (Maya Rudolph; vista nella serie tv The good place) vengono dimenticati nelle loro capsule d’ibernazione… le quali si riaprono circa 500 anni dopo per via dello smottamento di un’enorme montagna di rifiuti.
A causa del progressivo dilagare della stupidità il quoziente intellettivo dell’umanità è precipitato a livelli di demenza, tanto che la civiltà umana rischia l’estinzione, non sapendo più gestire l’agricoltura, l’architettura, lo smaltimento dei rifiuti, etc. Il peggio di sé tuttavia l’umanità del futuro pare darlo nell’intrattenimento: i film, le trasmissioni televisive e gli spettacoli dal vivo sono infatti sconfortanti persino per l’essere umano medio ch’era stato Joe, il quale ora si ritrova a essere di gran lunga il più intelligente del mondo, tanto che gli viene assegnato il compito di risolvere i problemi degli Stati Uniti, a cominciare dal fatto che le piante non crescono più… forse perché, ipotizza Joe, i campi vengono irrorati con una specie di bevanda energetica al posto dell’acqua.
A prima vista Idiocracy parrebbe un film comico di basso profilo, sia nel budget che nelle ambizioni, e certamente può essere visto in tale ottica. Tuttavia, assume dei contorni persino inquietanti se lo si guarda come prodotto satirico delle tendenze attuali dell’umanità; non così marcate come descritte nel film, certo, ma comunque presenti e innegabili.
Infatti, solo nell’ottica di una marcescenza della coscienza umana (e dell'intelligenza a seguito) si possono spiegare certi programmi televisivi, il ricorso a un certo tipo di alimentazione, di musica, di sessualità, etc. La lista potrebbe continuare all’infinito, fin quante sono le aree dell’esistenza umana, perché non è questione di singole aree, ma di consapevolezza: da essa tutto il resto discende a cascata.
Per esempio, la psicopandemia del 2020 si può spiegare solo con l’ottundimento delle coscienze avvenuto nell’ultimo mezzo secolo. In tal senso, Idiocracy non va visto come un film comico, ma come un documentario, e il suo valore sta nel suo monito, già in parte tristemente attuato.
Come prodotto artistico, dunque, è del tutto dimenticabile; come documentario, merita una menzione, oltre che la visione.
Fosco Del Nero
Titolo: Idiocracy (Idiocracy).
Genere: comico, fantascienza.
Regista: Mike Judge.
Attori: Luke Wilson, Maya Rudolph, Dax Shepard, Randal Reeder, Thomas Haden Church.
Anno: 2006.
Voto: 6.5.
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