Di base la trama di Quasi famosi non mi avrebbe interessato: un adolescente che s’infiltra nel mondo del rock per fare interviste e conoscere gruppi musicali, produttori, groupie e via discorrendo.
Tuttavia, a fare il film c’era Cameron Crowe, che ho apprezzato, quando molto e quando discretamente, in ogni suo film visto: Jerry Maguire, Vanilla sky ed Elizabethtown; ho dunque pensato di vedermi anche Quasi famosi, che alcuni indicavano come il suo miglior film e che ha ottenuto ottimi riscontri sia dal pubblico che dalla critica.
Non sapevo tuttavia che esistessero due versioni del film: una lunga di 2 ore e 40 e una “corta” di sole 2 ore; sono capitato per caso sulla prima, che ho poi scoperto avere un doppiaggio differente dalla seconda, e a quanto ho letto in rete molto peggiore.
Ad ogni modo, il doppiaggio della seconda non l’ho sentito, per cui nella recensione mi baserò sulla versione da 160 minuti.
Iniziamo con un commento proprio sulla durata: 160 minuti sono tanti, anche per un film ben fatto, e probabilmente la versione da 120 fila meglio come scorrevolezza. Tuttavia, non ho patito tale durata, segno del fatto che il film è un film di buon valore.
Ecco la trama sommaria di Quasi famosi: siamo nel 1973, e il giovanissimo William Miller (Patrick Fugit) intraprende quasi per gioco una carriera come giornalista musicale, a dispetto dei desideri della madre (Frances McDormand; Fargo, Burn after reading), che odia il rock e tutto ciò che gli gira intorno (droga, sesso, alcol, etc). Gli viene commissionato il lavoro di recensire un’esibizione dei Black Sabbath, e in questa occasione conosce prima Penny Lane (Kate Hudson; La ragazza del mio migliore amico, Tu, io e Dupree, Nine) e poi il gruppo in ascesa dei Stillwater, i cui membri più rappresentativi sono Russell (Billy Crudup; Big fish, Innocenza infranta, Watchman) e Jeff (Jason Lee; Dogma, Cose da maschi, My name is Earl).
Il giovane li accompagnerà in giro nella loro tournée negli USA, tra pullman e aereo, vedendo molte cose e imparandone altrettante.
Tra gli altri attori presenti, da citare le piccole parti di Zooey Deschanel, Philip Seymour Hoffman e Anna Paquin.
Quasi famosi non ha contenuti musicali eccessivi, e per fortuna direi, ma si concentra sul mondo del rock, o almeno su come lo vede e lo vive il protagonista William; ne viene fuori che le persone del mondo del rock hanno gli stessi identici problemi delle altre: relazioni personali, relazioni sentimentali, autostima, successo, denaro, paura, etc. Magari giusto qualche problema in più con le droghe e con l’alcol.
Il film tuttavia non commette nemmeno l’errore di prendere il tutto troppo sul serio, ma viaggia in modo disincantato e leggero lungo tutte le due ore e passa della sua durata.
Terminato con Quasi famosi, e anche in questo caso con esito positivo, di Cameron Crowe mi vedrò anche La mia vita è uno zoo e Sotto il cielo delle Hawaii.
Per ora, chiudo la recensione del film con alcune citazioni tratte da esso.
“Io lo dico sempre alle ragazze: non prendetela sul serio.
Se non la prendete sul serio, non potere soffrire. E se non soffrite, vi divertirete sempre.”
“Un tempo ero capace di sentire i suoni del mondo… ogni cosa: tutto mi sembrava musica.”
“Secondo la tesi di Carl Jung, tutti abbiamo un sesto senso: l’intuito.”
“A conti fatti, direi che la maggior parte delle cazzate del mondo nasce dal cervello, e non dall’istinto: il mio scopo è cercare di far tacere il mio cervello.”
“Prenditi una vacanza da te stesso.”
Fosco Del Nero
Titolo: Quasi famosi (Almost famous).
Genere: commedia, musicale.
Regista: Cameron Crowe.
Attori: Patrick Fugit, Kate Hudson, Billy Crudup, Frances McDormand, Jason Lee, Zooey Deschanel, Bijou Phillips, Rainn Wilson, Noah Taylor, Michael Angarano, Philip Seymour Hoffman, William Mapother,
Anno: 2000.
Voto: 7.
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