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Nella vita bisogna avere il coraggio di volare.

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L'unico posto in cui puoi trovare la forza è dentro di te.

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Ogni tanto ricordati di amare qualcuno.

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Se vuoi che il mondo cambi, inizia a darti da fare tu stesso.

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Sai ancora sorprenderti dell'esistenza?

Corso di esistenza

mercoledì 28 settembre 2022

Disjointed - Chuck Lorre, David Javerbaum

Mi sono guardato la prima e unica stagione di Disjointed per due motivi: il primo, umoristico, è quello per cui uno dei due ideatori-produttori è quel Chuck Lorre che ha fama di non sbagliare un colpo: dopo grandi successi nel mondo delle sit-com come Pappa e cicciaDharma & GregDue uomini e mezzoThe Big Bang theoryMom, etc, la nomea è ben meritata.
Tra gli altri prodotti, cito anche Young SheldonIl metodo Kominsky e Bob hearts Abishola, serie ancora in corso (solo l’ultima è una sit-com).

Il secondo motivo è che mi ero imbattuto, in rete, in uno spezzone di video tratto da uno degli episodi della serie ch’era una sorta di riassunto delle varie tematiche cospirative: si andava dalla massoneria al signoraggio, dalle Torri Gemelle agli alieni. Giacché per vari motivi avevo già individuato in Chuck Lorre qualcuno addentro a certe tematiche, e anzi probabilmente a certi ambienti, la cosa mi ha ovviamente incuriosito.

Ma rimaniamo sulla serie tv senza divagare: essenzialmente, il tema centrale della sit-com è la marijuana, come il tema centrale di Mom era l’alcolismo, come il tema centrale di The Big Bang theory è l'ottuso scientismo materialista e privo di slanci di tipo superiore, come il tema centrale de Il metodo Kominsky è il successo mondano e una vecchiaia altrettanto mondana/materiale: Chuck Lorre, da buon esponente di certi poteri, ama porre al centro temi di basso tenore umano-energetico… difatti,, nonostante le dichiarazioni di facciata, la questione della marijuana non è affrontata in senso elevato, quindi l’utilizzo curativo e magari anche un accompagnamento interiore delle persone, ma viene tutto buttato sul ridicolo.

Il risultato è che è ridicola l’intera serie, il che mi ha sorpreso alquanto: va bene servire gli interessi e l’agenda del mondialismo, ma realizzare un prodotto di così basso livello può rovinare la carriera di uno sceneggiatore-produttore, e in ogni caso resta come macchia indelebile sul curriculum.

Ecco la trama sommaria di Disjointed: Ruth Whitefeather Feldman è un avvocato che ha dedicato tutta la sua vita alla legalizzazione della cannabis; ottenuto finalmente l’obiettivo, almeno dal punto di vista medico, apre un dispensario a Los Angeles (e dove, se non in California, una delle patrie dei poteri globalisti, dove non a caso erano ambientati anche Dharma & GregThe Big Bang theory), dove lavora col figlio Travis e con gli aiutanti Olivia, Jenny, Pete e Carter.
Tutti quanti sono, ognuno a modo suo, parecchio strani; non solo perché sono per buona parte del tempo sotto gli effetti della droga, ma perché hanno turbe psichiche di una certa rilevanza… e ancora non sono entrati in scena certi clienti, come Maria (…), Dank e Debbie, sorta di emblema della stupidità elevata a valore umano (altra questione molto di moda nella cultura globalista e nel suo modello di intrattenimento orientato verso il basso).
Anche il personaggio avversativo del vicino di negozio, Tae Kwon Douglas, è dipinto in modo grottesco, in una sorta di rivalità tra la droga-marijuana e le arti marziali: davvero tutto molto pacchiano e ridicolo.

Disjointed si sforza di essere originale in tanti sensi, ma praticamente fallisce sempre: la sigla iniziale s’impegna per farsi odiare, e difatti dopo alcuni episodi viene tagliata (forse anche per abbreviare la durata degli episodi stessi, che s’attesta sui 30 minuti, e dunque ben di più della media di 20-22 dei prodotti consimili); le scenette delle varietà del giorno non fanno ridere; gli spunti extra tipo il robot senziente o la personificazione della marjiuana che fa sesso con colui che la coltiva sono senza senso e pacchiani essi stessi; le scene animate portano un elemento di varietà ma virano presto sullo psichedelico e risultano poco efficaci e spesso anche sgradevoli alla vista.

Ma quel che è peggio è che l’umorismo della serie è di bassissimo livello: Chuck Lorre col tempo si era adeguato ai nuovi costumi della tv, e probabilmente anche ai suoi nuovi datori di lavoro (Netflix e dintorni, diciamo così), ma così in basso non era mai sceso. Nonostante il suo pedigree, difatti, la serie è stata cancellata dopo una sola stagione di venti episodi. Diciannove di troppo, probabilmente… anche se proprio in uno degli ultimi c’è la scena (animata) di cui vi ho detto, inserito verso la fine dell’opera probabilmente per via dell’imminente chiusura della serie; in questi casi c'è sempre il dubbio sulle intenzioni dell'autore: vuol ridicolizzare o vuol far sapere?

La serie ha anche qualche elemento interessante, per carità, ma immerso in un mare di idiozie, pacchianerie, qualunquismo e volgarità quasi senza fine. 

Fosco Del Nero



Titolo: Disjointed.
Genere: serie tv, comico.
Ideatore: Chuck Lorre, David Javerbaum.
Attori: Kathy Bates, Aaron Moten, Elizabeth Ho, Elizabeth Alderfer, Tone Bell, Chris Redd, Dougie Baldwin, Betsy Sodaro, Michael Trucco, Nicole Sullivan.
Anno: 2017-2018.
Voto: 3.
Dove lo trovi: qui



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